Rassegna storica del Risorgimento
BUFFA DOMENICO CARTE
anno
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1964
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pagina
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570
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570 Libri, o periodici
esuli, gli ufficiali e soldati combattenti nelle vario guerre, i sacerdoti perseguitati, i volontari dei Cacciatori delle Alpi e quelli di altri Corpi, i decorati, i caduti nelle guerre dell'indipendenza, quelli caduti in Crimea, quelli caduti o combattenti in difesa della Polonia o nella lotta contro il brigantaggio, e vìa dicendo;
Non si tratta di elenchi aridi, col solo nome, ma di elenchi con corredo di date e - spesso di altri elementi biografici.
Nò mancano alla fine del volume gli indici generali coi relativi rimandi al testo, fra cui l'indice dei personaggi della politica e della coltura particolarmente degni di segnalazione, e quello delle località della provincia*
Sono poi di primario interesse per lo studioso le pagine contenenti la enumeratone delle fonti: fonti d'archivio, fónti locali a stampa: la bibliografia specifica insomma suddivisa a sua volta tenendo conto dei vari periodi e dei vari avvenimenti ed argomenti* Hanno concorso a questa elencazione gli archivi pubblici e privati, i periodici e le pubblicazioni italiane e straniere; ed in tale ampiezza ohe probabilmente nulPaltro potrebbe richiedere obi volesse sviluppare in forma narrativa la storia di Cremona risorgimentale.
Pertanto il ricchissimo volume può essere considerato come si è detto la preziosissima orditura che precede la tessitura.
La traccia del grande racconto appare del resto evidente nello stesso indice generalo che chiude il volume. In tale indice tutta la materia segnata fra i due termini estremi di tempo (1796-1870) viene distinta nell'ordine cronologico in nove capitoli, suddivisi a lor volta nei molteplici argomenti di cui si è fatta voce la documentazione raccolta.
Una voce che parla dalle forti immagini, dalle mille efficaci riproduzioni in facsimile, una voce che non meno di una storia pensata e narrata con rigore scientifico, dice ora a chiunque voglia ascoltare ohe cosa è realmente accaduto a Cremona e provincia negli anni del Risorgimento. PIERO ZAJIA
Studi Parmensi. Volume celebrativo dev'Unita italiana, a cura dell'IsTiTuro GIURIDICO DELL'UNIVERSITÀ DI PARMA, 2 parti; Milano, A. Giufirè, 1959-1960, in 8, pp. 407, 379. L. 2.500, 2.500.
in collaborazione con la Deputazione di Storia Patria per le province parmensi e coni Comitati di Parma e di Piacenza dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Studi Parmensi il periodico dell'Istituto giuridico dell'Università di Parma, edito da Giufirè di Milano, ha dedicato il nono volume della serie al centenario dell'unità italiana. La pubblicazione consta di due tomi di circa quattrocento pagine ciascuno e si presenta in sobria e decorosa veste tipografica. Essa comprende complessivamente venti saggi di lunghezza diversa, alcuni di maggiore, altri di minore impegno.
Ottima la Guida ai fondi risorgimentali dell'Archivio di Stato di Parma che costituisce, nello stesso tempo, un notevole saggio di archivistica per l'accurata esposizione critica dei criteri segniti nell'ordinamento dei fondi suddetti,, ed una iuformutissimu rassegna* indispensabile allo studioso che valesse consultarli.
Da segnalare anche il saggio di Pier Luigi Spaggiari su Problemi dott'agricoltura e commercio dei grani negli Stati parmensi natta prima metà deW800.
In esso viene messa in evidenza l'arretratezza della economia agricola parmense rispetto a quella lombarda, toscana ed anche piemontese, tra la fine del '700 e il primo '800, coi fa riscontro dal 1818 in poi, lo sforzo dèi governi succedutisi nel ducato perlibe-rafizzare il commercio del prodotti agricoli, in modo da dare incentivo alla modernizza* zione dell'agricoltura.
Lo Spaggiari mette a fuoco, altresì, i rapporti tra proprietari e contadini, attraverso la descrizione critica delle tecniche agricole e dei patti colonici alloro in uso.
Uno sguardo rapido e circoscritto nel tempo, è dato all'economia della zona piaccn-tina da Luigi Bulferetti nel saggio L'economia piacentina nel periodo napoleonico', il Bui* foretti estende al Piacentino le osservazioni negative formulate dal Tarlo per il Regno italico e da luiatcìao per il Piemonte e hi Liguria,