Rassegna storica del Risorgimento

BUFFA DOMENICO CARTE
anno <1964>   pagina <576>
immagine non disponibile

576
Libri e periodici
contributi migliori successivi sono, del resto, di carattere documentario, come quello di Ersilio Michel che ha pubblicato i rapporti del gen. Drouot, e quello di Antonio Picei* nini, che dello stesso Drouot ha pubblicato le relazioni sugli impianti siderurgici dell'isola, insieme ad altri progetti tecnici sullo stesso argomento.
XI volume ha un'append ice documentaria (tra l'altro comprende un Ordinamento dell'Elba sotto Napoleone I imperatore con il ruolo della casa imperiale e della am­ministrazione civile, militare e giudiziaria), un saggio di bibliografia specifica (che Cle­mentina Rotondi ha riordinato e completato con gli studi più, recenti sull'argomento: l'ultimo in ordine di data è del 1957 e un indice dei nomi e dei luoghi). Alberto Mellini Ponce de Leon, curando la nuova edizione ha aggiunto note di carattere biografico e topografico. Vsraomo E. GroisrawiA.
Le relazioni diplomatiche fra l'Austria e il Regno di Sardegna e la guerra del 1848-49. Ili Serie: 1848-1860, voi. I: 24 marzo 1848-11 aprile 1849, voi. Il: 12 aprile 1849- 9 ottobre 1849, a cura di ANGELO FILIPUZZI (Fonti per la storia d'Italia, 53, 54); Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1961, in 8, pp. XXI-525, 543. L. 3.500, 3.500.
Angelo Filipuzzi, già noto per alcune indagini limpide e vagliate su fatti e figure del nostro primo Risorgimento, ci offre ora con questi due grossi volumi, editi dall'infa­ticabile Istituto storico per l'età moderna e contemporanea, la preziosa raccolta, ricavata in gran parte dal Haus, Hof- und Staatsarchiv di Vienna, delle istruzioni e dei rapporti scambiati nel biennio 1848-49 tra i vari ministri degli esteri susseguitisi in Austria dalla caduta del Mettermeli alla pace di Milano e gli inviati austriaci in Italia incaricati di mis­sioni ufficiali (l'Hartig, il Philippsberg, lo Schnitzer; il Montecuccoli, il Metzbnrg, il Bruck) e il maresciallo Radetzky: frutto indubbio di un lungo e tenace lavoro, soprattutto per­chè i numerosi carteggi manoscritta son spesso conservati solo nelle minute o negli ori­ginali autografi, essendo riservati o confidenziali o segreti, sicché la loro lettura deve aver più volte presentato all'interprete difficoltà quasi disperate.
La vasta opera si inizia il 24 marzo (cioè il giorno successivo alla pubblicazione del nobile proclama di Carlo Alberto ai Popoli della Lombardia e della Venezia ) con la sdegnosa richiesta al Pareto del ministro d'Austria a Torino, il conte Carlo Ferdinando BuoiSchaunstein, della rimessione dei suoi passaporti per il rientro a Vienna, ritenendo mancare alla dignità dell'Imperatore, suo augusto sovrano, se, in una così grave circo­stanza, continuasse ad aver rapporti diplomatici con un governo che, con piani falsi e astuti aveva infranto la santità dei trattati da lui stesso riconosciuti e sanzionati . La notizia giunta quasi improvvisa a Vienna, ove da pochi giorni hi famosa sommossa era sedata, che le truppe sarde stavano per varcare la frontiera austriaca, dovette di certo suscitare una profonda impressione; ma sorpreso e angustiato fu in ispccic il governo, alla cui direzione era stato chiamato frettolosamente dall'Impertore Ferdinando, dopo la fuga ignominiosa del principe di Metternich* il conte Ficquclmont con il compito pre­cipuo di stendere con la massima urgenza una costituzione che giovasse a calmare gli spinti irrequieti dei sudditi, costituzione che, come è noto, vide la luce, ma con non poche lacune, il 25 aprile. II Presidente del Consiglio, benché indaffarato, di propria iniziativa provvide prontamente ad inviare in Italia, investito di una missione di pacificazione mercè promesse di larghe riforme, il conte Franz Haxtjg, un diplomatico esporto, che, come successore nel governatorato della Lombardia, nel decennio 1830-40, del conte Strassoldo, aveva saputo cattivarsi anche fra gli Italiani molte simpatie per il suo fare cordiale e tem­perato* Per via Lubiana l'Hartig giunse a Trieste il 14 aprile e s'incontrò con il generale Nugent, comandante del terzo corpo di riserva, che già vi si trovava dal giorno prima con 15 mila uomini all'inarco, essendo riuscito senza alcun intoppo a passare l'Isonzo, pressato dalle tempestose insistenze del Radetzky che dal 1 aprile se ne stava già al si-