Rassegna storica del Risorgimento

BUFFA DOMENICO CARTE
anno <1964>   pagina <583>
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Libri e periodici 583
Un libro insomma di notevole interesse, che ci fa auspicare che non siano solo quattro i volumi della collezione dedicati alte inchieste, ma ne escano in numero tale da permet­tere una considerazione analitica di altre indagini parlamentari, i cui lavori talvolta furono solo in parte resi, pubblici, come quelle sul brigantaggio, le ferrovie, le banche, le tariffe doganali, le forze armate, e molte ancora. UBERTO CABACCIOIÌO
CABLO PINZATO, La erisi politica di fine secolo in Toscana (Unione regionale delle provincic toscane. Biblioteca di storia toscana. Studi e documenti, I); Firenze, G. Barbèra Editore, 1963, in 8, pp. 325. L. 2.000.
Sulla crisi politica del 1898 la recente storiografia critica italiana può annoverare soltanto un volumetto di Raffaele Colapietra (il Novantotto. La crisi politica di fine secolo 18961900., Milano 1959), che fa parte di una collana di storia del movimento operaio italiano , e contiene perciò soprattutto notizie sul comportamento dei socialisti. Deve essere quindi bene accolto questo libro di Carlo Pinzani, che ha condotto una laboriosa ricerca sul piano regionale ed ha tentato poi di esporne i risultati mantenendo la sua nar­razione in un difficile equilibrio tra grande storia (nazionale ed esclusivamente ideologico-politica) e storia pìccola (locale ed incline a considerare aspetti più concreti della realtà sociale, e quindi più vicina alle classi subalterne) . Quest'equilibrio in verità none sempre felicemente raggiunto; ma si deve notare che già lo studio, non di una sola cittadina o di una sola provincia, ma di un'intera regione italiana, non limitato ad un settore della vita pubblica, ma esteso fino a comprendere tutte le forze sociali e politiche, costituisce un fatto nuovo l'esempio della Sicilia non è stato seguito in campo storiografico sul periodo postunitario, ed un titolo di merito per l'autore di questo volume.
U Pinzani ha consultato le annate di molti giornali toscani e ha sfruttato le carte degli Archivi di Stato di Firenze, Livorno, Pisa e Siena; documenti di notevole interesse ha rinvenuto nell'archivio di Luigi Guglielmo CambrayDigny depositato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. La ricerca è quindi ampia e seria; ma si potrebbe osservare che la conoscenza di alcune importanti pubblicazioni (come quella del Diario di Domenico Farmi), di alcune riviste (come L'Economista dei liberisti fiorentini), e di alcuni fondi archivistici (come quelli dell'Archivio Centrale dello Stato), avrebbe forse permesso al Pinzani di dare maggiore completezza e chiarezza alla narrazione ed alla interpretazione della crisi di fine secolo.
D quadro generale della situazione politica italiana tracciato dal Pinzani è, infatti, per alcuni aspetti confuso e inesatto. Se appare accettabile, e non soltanto sul piano re­gionale, la critica all'affermazione crociana circa l'esistenza nel 1898 di una parte liberale apertamente schierata contro il governo e contro le leggi liberticide, non mi sembra pos­sibile seguire il Pinzani là dove questi adotta una terminologia, che, derivi essa da falsi schemi o da arbitrarie generalizzazioni, non appare giustificata da un attento esame della realtà politica di quegli anni.
L'incertezza e la confusione che qui regnano nella definizione delle diverse correnti politiche liberali dipendono, a mio parere, anche dall'avcr voluto porre al centro della narrazione la lotta delle classi dominanti per escludere ogni concorrenza del socialismo nell'esercizio del potere (come si legge nella Premessa). Tale impostazione porta infatti a sottovalutare l'importanza dei contrasti fra le correnti politiche non socialiste ed a fal­sare i veri termini della lotta politica di fine Ottocento. Tutta la storia dell'Italia di allora non si può certo ridurre ad una contesa fra i diversi esponenti del liberalismo; ma neppure ad un semplice conflitto fra soci ni isti od antisociali ti.
Nel 1896, corno nel 1898, le parole Destra e Sinistra hanno ancora, nella vita politica italiana, un significato ben preciso; o perciò stupisce l'uso disinvolto ohe ne fa l'autore di questo libro, il quale si riferisce ano. Sinistra come al partito del marchese d i Budini (ch'era invece il capa della Destra) e studia giornali e deputati rudiniani come