Rassegna storica del Risorgimento

BUFFA DOMENICO CARTE
anno <1964>   pagina <584>
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584 Libri e periodici
fossero seguaci della Sinistra costituzionale , pronti sempre ad agitare il vecchio ban-dicrone della Sinistra (p. 218; in realtà di Rudinì, in una fra le più importanti lettere inedite al toscano Ferdinando Martini, che (pai passa per un fiero avversario del mo­deratismo, scriveva! il 4 giugno 1898: la situazione parlamentare è pessima e peggiorerà sempre più perchè temo forte che Zanardelli circuito finirà per inalberare il bandierone della Sinistra ). Penso che tale terminologia sta radicalmente errata e che non sia accet­tabile neppure per l'epoca successiva al connubio Rudinì-Zanardclli e cioè per il 1898. Kè credo si possa convenire col Pinzarti quand'egli si riferisce alla Destra, seppur meno esplicitamente, come al partito di Crispi e di Pclloux, che qui passano sostanzialmente per moderati. In realtà il Crispi, anche quando ebbe l'appoggio di uomini della Destra e del Centro, rimase sempre uomo di Sinistra, e dolila Sinistra furono i suoi migliori amici e collaboratori. La particolare situazione toscana, che vide sonniniani di Destra e del Centro sostenere Crispi e poi Pelloux e osteggiare invece di Rudinì, non può giustificare la confu­sione fra i due grandi partiti postunitari, che, nonostante il trasformismo e i governi di coalizione, erano ancora ben distinguibili negU ultimi anni del secolo scorso. Si potrà quindi parlare di una Sinistra Crispino, zanardelliana o giolittiana, ma non si potrà seriamente parlare di una Sinistra rudiniana.
Rinunciando ad una critica più analitica della terminologia qui usata per definire le linee generali della lotta politica italiana, vorrei prendere in esame quanto in questo libro si afferma circa i rapporti fra i liberali moderati e i cattolici intransigenti, anebe perchè riguardo a questo problema l'autore assume atteggiamenti polemici nei confronti dell'interpretazione da me proposta. E dirò subito, per chiarire i termini della discussione, che il Pinzani non crede alla sincerità delle polemiche fra clericali e moderati, come dèi resto non crede neppure a quelle fra liberisti e protezionisti: il liberoscambismo dei mo­derati toscani sarebbe infatti un mero espediente demagogico (...) antirudiniano (pp. 109-111)1
In sostanza il Pinzani vuole ancora sostenere come i rapporti fra i liberali conserva­tori e i cattolici intransigenti fossero in realtà ottimi, non avendo i primi alcun interesse ad invocare severi provvedimenti contro i secondi. E ciò varrebbe per la Toscana, ma anche per la Lombardia, cioè per il vero centro politico d'Italia nell'ultimo decennio dell'Ottocento. Ma, nel tentativo di rinverdire questa vecchia tesi, che, a mio parere, dovrebbe essere definitivamente abbandonata, il Pinzani non porta alcun elemento nuovo ed i suoi accenti polemici non appaiono sostenuti da una valida documen­tazione.
Da parte mia, proprio al fine di ribadire concretamente l'affermazione, ebe l'autore di questo libro non accetta, circa l'influenza esercitata da liberali (e da cattolici) conser­vatori ai danni delle organizzazioni cattoliche più intransigenti e dell'astensionismo cle­ricale, basti la citazione di poche lettere inedite di un autorevole esponente del conser­vatorismo lombardo, cioè del senatore generale Genova di Revcl, al quale si era rivolto il card. Ferrari perchè pregasse Bava di risparmiare il comitato diocesano milanese. Ri­sposi scrive il Revel che al posto di Bava l'avrei subito soppresso, perchè un fomite velenoso d'odio contro la monarchia e l'unità d'Italia (15 maggio 1898). Sono andato a leggere a Bava la di lei lettera scrive ancora il Revel a mons. Bonomelli il 17 mag­gio Egli mi parve convinto, e mi disse che avrebbe proceduto allo scioglimento e sop­pressione del comitato , E il 19 maggio: Mi applaudo di aver contribuito alla soppres­sione del comitato diocesano. Adesso quei farisei devono star savi. 0 coi birri o con mei può dir loro Bava ; infine, il 24 maggio: Se ai tiene fermo, come la pensa Bava e lo spero dal Ministero, la setta Azione Cattolica senza comitati non potrà più fare tanta paura all'onesto clero e il 25: Sunt bona mìxta malia. L'arresto di Davide [Albertario] con­dotto ammanettato al cellulare è fra i primi . L'importanza e la chiarezza di questi do­cumenti (che mi propongo di pubblicare presto integralmente) è certo tale da non richie­dere commenti.
AHa base delle inesatte affermazióni del Pinzata si può riconoscere la mancanza di una precisa distinzione fra i termini: cattolici, conservatori, clericali, in-