Rassegna storica del Risorgimento

BUFFA DOMENICO CARTE
anno <1964>   pagina <586>
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580 Libri e periodici
nei confronti dei cattolici astensionisti, come tonta il Pinzani, perche già in questo stesso Itolo vi sono molte notizie che la uro vano e perchè tante fonti pubbliche e private po­trebbero documentarla.
Lo stesso Pinzarti riconosce infatti che molto accesa era la polemica antimodcrata del principale giornale cattolico della Toscana, V Unità Cattolica, e che violentissimi erano gli attacchi dei moderati contro di esso; riconosce anche che le repressioni del maggia 1898 riuscirono a fiaccare l'aggressività dell' Unità di Sacchetti secondo i desideri del mo­derati. Dopo aver negato che i conservatori fiorentini fossero preoccupati per l'autono­mismo intransigente e astensionista dei clericali, egli scrive che il fronte amministrativo clericomoderato stava per infrangersi e che il sindaco Torrigiani aveva ragione di te­mere il distacco dalla sua maggioranza dei cattolici più autonomi e intransigenti. Dopo aver più volte affermato che i moderati toscani erano ostili ad ogni azione contro i cle­ricali, ammette la gioia dei moderati stessi per la destituzione del prefetto Minervini, che non era abbastanza energico contro i cattolici intransigenti. Più volte riconosce e documenta la durezza della stampa moderata nei confronti dei cattolici astensionisti, ma nega ad essa ogni importanza perchè si dichiara convinto che sostanzialmente regnasse un pieno accordo fra tutti i liberali moderati e tutti i cattolici (non erano forse gli uni e gli altri dei conservatori preoccupati in realtà solo di combattere il socialismo?). Alla fine, smentendo la tesi centrale del libro, egli deve registrare la violenza delle critiche dei mo­derati al di Rudi ni perchè ha posto fine alla persecuzione anticlericale ; ma aggiunge che proprio questa violenza rende sospette quelle crìtiche mostrando hi corda dell'at­teggiamento dei moderati sostanzialmente favorevole ai clericali intransigenti.
Si deve insomma registrare una palese discordanza fra i dati lealmente riferiti dal Pinzani e il suo ostinato attaccamento ad una tesi, che appare infondata e insoste­nibile. E tale discordanza spiega le contraddizioni dell'autore di questo libro, il quale, dopo aver sostenuto che l'azione dei liberali contro i clericali nel 1898 non è affatto dettata dal desiderio dei primi di portare i cattolici nell'ambito delle- istituzioni , cioè al voto politico in senso conservatore, afferma poi giustamente che l'opinione pubblica moderata toscana presenta un misto di blandizie e di minacce, che rispecchia bene l'equivoco di fondo di chi ha bisogno dell'ingresso dei cattolici nella vita politica, volendo pagare il prezzo più basso possibile .
Ai dati ed ai giudizi dello stesso Pinzani potrei aggiungere altri documenti della sempre più grave insofferenza dei conservatori toscani per gli sviluppi dell'astensionismo, ed anche del socialismo cristiano e del cattolicesimo repubblicano . Certo è che Raffaele Mazzci scriveva in data 15 aprile 1897: L'intransigenza diventa sempre più ardita e potente. Anche qui in Firenze sono gli intransigenti che dominano! Sono pochi, ma arditi. Nelle scorse elezioni sono arrivati al punto di affiggere per la città un mani­festo presso a poco del seguente tenore: Cattolici fiorentini astenetevi (....). Questa non è più una semplice astensione; è un atto positivo in favore del candidato più anticattolico. Seguitando cosi non so dove andremo a finire (...) Dio faccia che presto le condizioni nostre politiche vengano a migliorare .
Ho .fermato l'attenzione su alcune porti di questo libro ed ho criticato alcuni giu­dizi discutibili, ma vi son certamente in questo volume tante pagine pienamente valide e utilissime: penso a quelle che ci offrono un quadro della situazione economica toscana di fine Ottocento, allo sfruttamento dell'archivio Cambray-Digny, all'attendono particolare qui rivolta con buoni frutti allo sviluppo del movimento operaio e socialista in Toscana. Tante sono poi le utili notizie, le preziose citazioni, che rendono interessante la lettura di quest'opera e che ne renderanno indispensabile la consultazione a tutti gli studiosi di storia toscana recente e della crisi politica italiana di fine secolo. FAUSTO Forfzt