Rassegna storica del Risorgimento

BUFFA DOMENICO CARTE
anno <1964>   pagina <607>
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Vita dell'Istituto
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di retorica, perchè quel triste e nobile ricordo non abbisogna di parole vane. Successiva-mento la comitiva si è recata a Correggio, ove lo scrittore Riccardo Fi rissi ha fatto da guida e da cicerone nella visita al Convitto civico, dove don Andrcoli insegnò per alcuni anni, alla casa natale del grande pittore Antonio Allegri, detto appunto il Correggio e al Palazzo dei Principi. Da ultimo, i convenuti si raccolsero a colazione in un ristorante della periferia. L'aw. Emilio Fario pronunciò parole di saluto e di ringraziamento, cui rispose ìl presidente Marmirdfi.
L'organizzazione del Convegno e stata possibile grazie anche al contributo finanziario del Ministero del Turismo e dello Spettacolo e della Banca Agricola Commerciale di Reggio Emilia.
Sabato sera 17 ottobre, nel salone del Consiglio dell'Ente provinciale per il Turismo, si è riunita la Consulta nazionale dell'Istituto.
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SIENA. Togliamo dalla Nazione del 12 agosto u. s. Due conferenze sono state tenute nei giorni scorai da parte del prof. Carlo Ciampolini alla Scuola di Lingua e Cultura Italiana per Stranieri, presso l'Università degli studi. Il prof. Ciampolini ha trattato un argomento un po' particolare e da pochissimi conosciuto anche nella nostra città, ricor­dando due illustri nomi di senesi che hanno dato un contributo veramente notevole al Risorgimento italiano: il giurista Celso Marzucchi ed il garibaldino Giuseppe Bernardi.
Per far questo, l'oratore ha illustrato con ricchezza di particolari l'ambiente senese nei primi anni dell* 800, riferendosi principalmente alla Università ed ai sentimenti che animavano professori e studenti nell'Italia oppressa dallo straniero. Siena e Pisa erano, nei primi dell'Ottocento, due sedi universitarie molto importanti in Italia ed in esse si sviluppavano quelle Idee ri formatrici e di indipendenza, che dovevano formare poi il motivo dominante per gran parte degli Italiani.
Celso Marzucchi, nato nella nostra città nel 1800, assunse, dopo gli studi, la cattedra di istituzioni di diritto civile nella Università e dalla cattedra professò instancabilmente le sue idee liberali. Egli fu indiziato quando la polizia venne a conoscenza della congrega dei Fratelli di Bruto , movimento liberale del quale faceva parte.
Grande impressione sulla opinione pubblica senese del tempo suscitarono poi un suo discorso alla Accademia dei Rozzi e la conferenza di chiusura alla Università nel corso della quale impostò la discussione su religione e libertà, mostrando come l'indipendenza fosse un diritto per i popoli.
Qualche anno dopo fu destituito dalla cattedra perchè le autorità temevano la sua presenza e fu costretto a trasferirsi a Firenze dove iniziò la carriera di avvocato. Di qui, infine, fu chiamato da Gino Capponi al ministero della pubblica istruzione e poi fu senatore del regno d'Italia.
Giuseppe Bernardi fu, al contrario del Marzucchi, un uomo d'azione. Figlio di padre liberale nacque in clima rivoluzionario e, compiuti gli studi, si arruolò nelle truppe toscane e fu alla scuola d'armi di Modena. Egli, nel 1866, chièse l'aspettativa per seguire i prepa­rativi di Garibaldi volti ad occupare Roma. Al proposito il professor Carlo Ciampolini ha messo in risalto tutti i problemi relativi all'impresa ed alle difficoltà politiche che vi si frapponevano,
Giuseppe Bernardi, con alcuni amici, nel 1867 partì da Napoli per arruolarsi con il grado di capitano nelle troppe garibaldine. Fece parto cosi di quel grappo che ebbe il compito dì occupare Monte S. Giovanni.-
Lo scontro fu difficile e molti volontari garibaldini abbandonarono il campo. Con nn limitato gruppo di soldati il Bernardini si introdusse in un casolare e cercarono di resi­stere. Ma le numerose forze nemiche, che la vera riuscirono n dar fuoco olla casa, costrin­sero il gruppo alla fuga.