Rassegna storica del Risorgimento

LUMBROSO ALBERTO
anno <1965>   pagina <34>
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34 Franco Garofalo
classi di virus minacciavano in quegli anni la pace europea: la tensione fra Te­deschi e Slavi, il timore e la volontà di rivincita della Francia per la Germania, il bisogno inglese di liberarsi, una volta per tutte, dell'espansione commerciale e marittima nel mondo della Germania. In virtù di quest'ultimo elemento, gli altri due non avrebbero potuto provocare una guerra isolata fra Austriaci e Russi o fra Francesi e Tedeschi. Fatalmente Londra avrebbe tramutato qualsiasi conflitto continentale in guerra mondiale per distruggere la concorrenza germanica. Lo sapevano, e se ne sentivano più forti a Parigi ed a Pietroburgo. Berlino invece sperò che non fosse cosi, ed al di là della Manica fecero di tutto per lasciarla in quell'illusione, fino all'ultimo momento. Ed era ormai troppo tardi.
Per raccogliere in poche pagine lo spirito dell'opera di Alberto Lumbroso e cercare di trarne la verità, è indispensabile che io salti qua e là, da un tomo all'altro, da un capitolo all'altro, fra i frequenti richiami ad altre opere e ad altri autori* Mi sembra opportuno anche cominciare con qualche cifra. Scrive a questo proposito l'autore: Vi sono cifre eloquenti, che mostrano con una evidenza quasi tragica da qual lato fosse il diritto e l'ideale, e da quale fossero la prepo­tenza e l'opportunismo, quando le due civiltà l'anglosassone e la teutoni­ca cozzarono l'una contro l'altra nel 1914. L'Impero britannico ha una super­ficie di 34 milioni di chilometri, quadrati di cui 314 mila della madrepatria: l'Im­pero germanico, 3 milioni e 440 mila di cui 540 mila della madrepatria. Da queste cifre non avevo io ragione di chiamarle eloquenti? chiaro appare quanto, prima delle nuove conquiste dovute alla vittoria del 1918, il dominio coloniale britannico fosse gigantesco (ma non pletorico) e mondiale (ma non sproporzio­nato, poiché un Impero non può mancar di proporzioni quando il Governo cen­trale si mostri all'altezza del suo compito, e quando la massa si presenti di civiltà omogenea). Ma è certo che nel 1914 la Gran Brettagna era superiore ad ogni altra Potenza: anche alla russa ed alla nordamericana. E la vastità dell'Impero coloniale britannico corrispondeva nel 1914 pienamente allo sviluppo colossale delle sue industrie e dei suoi commerci: ma era un apice,, un nec plus ultra, sic stantibus rebus, (e sarebbe venuta rapida la decadenza se l'Inghilterra fosse rimasta sta­zionaria mentre la Germania progrediva di anno in anno, si può dire di mese in mese). Infatti, tutto il mondo sentiva ciò di cui la Gran Brettagna aveva piena coscienza, ossia che il monumentale edificio dovuto ad uno sforzo secolare non sarebbe rimasto intatto nò pur un anno di piò. se la minaccia che consisteva nella ognor crescente laboriosità germanica, che dava larghi frutti ai Tedeschi sparsi per tutto il mondo... non veniva troncata ab imis fundamentis. Prendete il 1885 e il 1912 ed esaminate lo sviluppo del-commercio totale delle più grandi Potenze in questo periodo che può considerarsi come il principale rispetto alle cause economiche della conflagrazione. La Gran Brettagna nel 1885 rappresenta un commercio di 17 miliardi, la Germania di meno di 8. Nel 1912 il commercio britannico è salito a 30 miliardi e quello tedesco a più di 26. Negare il significato di queste cifre, e non voler porre nel debito posto il fattore commerciale fra le cause principalis8ime del duello anglotedesco del 1914, panni sia voler negare la luce del sole..
Nel 1914 nessun popolo presenta come l'inglese una rispondenza cosi completa, caratteristica, perfetta, tra la sua espansione coloniale e la sua pò tenza economica e politica, mentre nessun popolo ne presenta una più imper­fetta del popolo tedesco, il cui Impero coloniale è, in proporzione della super­ficie e della popolazione della madrepatria, più piccolo di quelli del Belgio, della