Rassegna storica del Risorgimento
LUMBROSO ALBERTO
anno
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1965
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pagina
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37
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Rileggendo Alberto Lumbroso 37
Germania con trattative diplomatiche amichevoli, si procurasse ampliamenti territoriali, non europei come quello, ma coloniali come gli altri ottenuti in tante riprese dall'Inghilterra, dalla Francia, dall'Italia e dalla Spagna senza per questo aver dovuto sostenere guerre con gli emuli continentali. E la Germania aveva anche un motivo di ragionare a questo modo. Poteva cioè dire: la Francia, con la sua popolazione ormai stagnante di 39 milioni, è riuscita, dal 1871 al 1914, a procacciarsi un impero coloniale di 53 milioni di sudditi di colore, e vi è riuscita sopratutto perchè sapeva, dai suoi ambasciatori a Berlino, ohe poteva impunemente mandare corpi di spedizione al di là del mare, e conquistar la Tunisia, l1 Annam, il Tonchino, Laos, il ricco territorio dell'Ovest africano, senza temere che, ai Vosgi e sulla frontiera belga, i Tedeschi invadessero il patrio suolo sguarnito...
Ne la speranza di un miglior trattamento fu dovuta abbandonare, allorché la Wilhelmstrasse vide Inglesi e Francesi accordarsi per la spartizione del Marocco a suo danno, con l'appoggio diplomatico della sua stessa alleata: l'Italia. Infatti, nel mutare eterno delle costellazioni politiche poteva la Germania sperare che i suoi interessi economici fossero meno ostacolati un giorno, in avvenire... Ogni palmo di terreno cui la Germania potesse aspirare, diventava invece, illieo et immediate un usufrutto a favore della Gran Bretagna... E, quasi che l'incubo britannico non bastasse, la Germania era, prima del 1914, oppressa da quell'altro, lo slavo, temibile in terra quanto l'inglese era temibile in mare.
Che dire dell'atteggiamento francese ? Era esso caratterizzato solo dalla riconquista sempre negata dell'AlsaziaLorena e dal desiderio di un impero coloniale che, dopo il britannico, fosse il primo del mondo ? Neppur per sogno. Per quanto gli uomini di Stato francesi abbiano sempre affermato dopo Sedan che non avrebbero mai caldeggiata una guerra europea per la riconquista delle Provincie perdute nel 1871, è ormai documentato che non solamente lavoravano a questa revanche, ma anche alla vendetta dei trattati del... 1815. Essi volevano infatti che il territorio della Sarre, abbandonato ai Francesi nella prima pace di Parigi del 1814, ma in verità tedesco, fosse reso alla Francia. Dunque, un interesse economico sovrastava all'ideale psicologico di rivincita... Ai due scopi di Courcel (la riconquista dell'Alsazia-Lorena e quella del territorio della Sarre) il grande amico di Edoardo Vii (Delcassé) ne aveva aggiunto uno che completava il piano espansionista francese del 1884-1885, e cioè: nel caso della dissoluzione dell'Impero absburgico, si doveva impedire la riunione del ramo austriaco al grande tronco teutonico, e ciò anche a costo di una guerra... Non è senza grave importanza il fatto che Delcassé nel 1899, con le sue losche mene diplomatiche a Pietroburgo, riuscì a mutare Io scopo dell'alleanza franco-russa. Infatti, mentre in origine questa doveva servir solo al mantenimento della pace, fu allargata, estesa cioè al mantenimento dell'equilibrio europeo ossia delle forze dei gruppi antagonistici.
A questo proposito conviene ricordare quel che scrive in altra parte del libro Alberto Lumbroso del carattere e della natura dell'alleanza franco-russa e della convenzione militare relativa ad essa. Tanto il negoziatore militare della con* venzionc, generale Boisdeffre, quanto il suo collega russo Ohrutsohew e Io stesso Zar, ritenevano che mobilitazione equivale a dir dichiarazione di guerra: e solo pochi giorni dopo e precisamente il 12 agosto del 1892, il ministro francese degli Esteri scriveva al suo collega della Guerra, de Freycinct, ohe in caso di guerra austro-russa, la Francia non avrebbe avuto alcun interesse a star lontana dal