Rassegna storica del Risorgimento
LUMBROSO ALBERTO
anno
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1965
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pagina
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40
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40 Franco Garofalo
l'arbitra e fletti va dei destini europei poiché il suo intervento, deciso come e quando le paresse, a beneficio dell'uno, determinava il tracollo dell'altro gruppo (come di fatti avvenne, e ancor più sicura mente, quando l'Inghilterra di Edoardo VII e la Russia di Nicola II ebbero distaccata l'Italia dalla Triplice)...
Se la linea direttrice del Foreign Onice fu, dal 1880 al 1904 questa: appoggiarsi sulla Triplice per parare tutte le minacele russe e francesi, e così potè far fronte all'avversa politica francese per la questione egiziana e resistere alla Russia che puntava tenacemente verso l'India... questa situazione tuttavia veniva a grado a grado mutando. Verso il 1900 la politica navale tedesca, con la creazione della Hochseejlotte, cominciò ad allarmare i bravi finanzieri della City e i pacifici addetti al Foreign Office. Né la Gran Bretagna poteva scordare le sue ansie recenti atroci, allorché, nella dura e drammatica guerra contro i Boeri, si era sentita del tutto isolata nel mondo.
Londra, a questo punto, decise due atti politici d'importanza capitale: il primo fu l'alleanza anglo-nipponica del 1902, l'altro l'Accordo anglefrancese del 1904, contemporaneo alle mene di Barrère con Prinetti per garantir la neutralità italiana in caso di conflitto francotedesco L'alleanza di Londra con Tokio doveva neutralizzare la minaccia russa contro l'Inghilterra nell'Estremo Oriente, l'Intesa cordiale con la Francia tendeva ad eliminare le rivalità africane.. E nacque, così, il terribile groviglio marocchino. La Francia si impegnava ad appoggiare diplomaticamente la Gran Bretagna nella questione d'Egitto, in cambio dell'appoggio diplomatico che la Gran Bretagna prometteva alla Francia nella sua politica imperiale africana per l'ardua questione del Marocco.
L'accordo con Parigi era la conclusione di uno stato d'animo inglese che dtirava ormai da anni: Apriamo l'autorevole Saturi!ay Review del 1895: già prima della famosa Kriigerdepcsche con cui Guglielmo II si alienò cosi profondamente le poche simpatie che ancor conservava fra i sudditi della sua ava, lo scrittore politico inglese anonimo, ma autorevole per la serietà del periodico cui collabora dichiara: Sopra tutto, non dobbiamo scordare una cosa: noi Inglesi abbiam sempre sguainata la spada contro i nostri rivali nel commercio: ma la nostra principale avversaria nel commercio è, oggi, la Germania, non la Francia, Facciamo dunque la guerra alla Germania, che con ciò avremo molto da guadagnare...
Dieci anni dopo... il 3 febbraio del 1905, il Primo Lord civile dell'Ammiragliato, Arthur Lee, fa un discorso ad un banchetto, e parla con rude britannica franchezza, confermando egli che rappresenta il Governo, l'Autorità le parole del Saturday Review con il peso che gli viene dalla propria carica: Se dovessimo dichiarare una guerra navale, la Flotta inglese dovrebbe entrare in azione prima che dall'altra parte (id est: in Germania) si avesse tempo di leggere nei giornali la dichiarazione di guerra...
L'Ammiraglio Fisher, Primo Lord dell'Ammiragliato, amico personale e confidente ascoltassimo di Edoardo VII... dava al suo Governo, al Re, alla Commissione di Difesa del Regno Unito, il consìglio di cadere addosso alla Germania, senza dichiarazione di guerra, di sorpresa, per distruggere la Flotta tedesca nel suo porto di Kiel e sbarcar truppe sulle coste della Pomerania* E ciò rcplica-tamente dal 1905 al 1908...
Nel 1906, E nule Flourens, l'antico Ministro degli Affari Esteri... pubblica un libro su Edoardo VII e Clemanceau - La Francia conquistata e scrive: Noi Francesi saremo una pedina nel giuoco inglese per dar scacco alla Germania a totale beneficio della Gran Brettagna .