Rassegna storica del Risorgimento

LUMBROSO ALBERTO
anno <1965>   pagina <41>
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Rilèggendo Alberto Lumbroso 41
Alberto Lumbroso sostiene, e prova con molte testimoni a risse di uomini responsabili, che nei mesi, che precedettero l'attentato di Serajevo, gli appre­stamenti militari degli Stati dell'Intesa erano assai avanzati, mentre a Parigi e a Pietroburgo si dava la guerra come imminente. Nel 1911, Winston Churchill divenuto Primo Lord dell'Ammiragliato nel Gabinetto Asquitb, dopo la crisi di Agadir, ebbe dal Primo Ministro l'ordine to put the Fleet in a state of inslant and Constant readiness far toan nei sei anni del Governo di Asquitb, l'In­tesa spese, solo per nuove costruzioni navali 108 milioni e mezzo di sterline di più della Germania. Così, a guerra finita, lo storico dell'Ammiragliato, Julian S. Corbett poteva scrivere: Si può affermare senza l'ombra di una esitazione che nel giugno 1914 il materiale necessario atta messa in opera dei nostri mezzi bellici aveva raggiunto un tale grado di perfezione e di completamento, da non potersi paragonare a nessun altro nella stòria.
Che strano caso. E quanto ingenuamente messo in luce dall'Ammiragliato Britannico. La Russia si dichiara pronta con l'esercito: la Francia si crede invin­cibile, nel primo semestre del 1914 (come ho provato con abbondanti testimo­nianze tutte dell'Intesa)', e per uno strano caso, ripeto, proprio nel giugno del 1914, alla vigilia della guerra, la Gran Brettagna si trova essa pure armata in modo si perfetto da non potersene ricordare un esempio uguale nella sua lunga storia di continue guerre, e la gigantesca sua flotta si trova mobilitata proprio nella decade che precede l'ultimatum. dell'Inghilterra alla Germania...
Bene è evidente che se la guerra fra Inghilterra e Germania era inevitabile, essa non poteva scoppiare senza che la Nazione marittima si assicurasse alleati terrestri. Ed ecco la grave, l'enorme responsabilità che Poincaré ha davanti al suo paese ed alla storia; se egli avesse voluto evitare alla Francia l'eventualità di una guerra, Isvolsky e i guerrafondai russi non avrebbero potuto colorire il loro piano: all'Inghilterra sarebbero mancati i due alleati indispensabili... la guerra del 1914 non sarebbe scoppiata: non per bontà dell'Inghilterra o per poco senso militare tedesco, ma perchè gli Imperi Centrali non attaccati sarebbero rimasti tranquilli...
... dal momento che Francia e Russia e Inghilterra sono decise alla guerra, e dal momento che si giudicano pronte, e sono impazienti d'agire, la guerra è incominciata virtualmente: usciamo cioè dal campo delle origini, delle cause, delle responsabilità: ormai il delitto è compiuto, la miccia è accesa. Se, prima dì giungere la fiammata al deposito di polveri per farle saltare, passano ancora giorni, od ore, o mesi o settimane, ciò non toglie che la miccia sta ardendo, che la guerra è un fatto e non più un'aspirazione, e che, faccia o non faccia la Serbia uccidere Francesco Ferdinando, e mandi o non mandi l'Austria il suo ultimatum, la conflagrazione avverrà.
Che valore ha per noi il pretesto? Che valore hanno i telegrammi, le lettere, le telefonate le confidenze di tutti quegli ipocriti ? Nessuno. Noi abbiamo veduto che la guerra è stata voluta e da chi è stata voluta. Dal primo giugno in poi, tutto ciò che è sottoposto alla nostra critica riguarda solo la formulazione del pretesto per venire alle mani; od h una pagina di storia diplomatico, non è più una pagina di storia politica. La politica degli imperialismi ha preparata la guerra, l'ha resa inevitabile, l'ha voluta immediata e fulminea. Ai diplomatici è rimasta la brutta, la inumana missione di inventar ragioni plausibili affinchè i popoli ai persuadessero che gli Ambasciatori e i Ministri avevan detto l'ultima parola, e che ora non rimaneva altro che far tuonare il cannone. Ad ogni modo vediamo