Rassegna storica del Risorgimento

LUMBROSO ALBERTO
anno <1965>   pagina <43>
immagine non disponibile

Rileggendo Alberto Lumbroso
43
contro VAustria e contro la Germania era ormai un fatto deciso* e che l'uccisione della coppia degli eredi imperiali aveva dato un eccellente pretesto allineile anche la Francia e l'Inghilterra si lasciassero trascinare dalla Russia in questo conflitto, ohe in sé e per so doveva riguardare solo la Serbia e l'Austria .
A queste parole dell'Incaricato d'Affari serbo a Berlino* M. Boghitschc-witsch, Alberto Lumbroso accompagna un paragrafo di una lettera scritta, pochi giorni prima di essere assassinato* da Jean Jaurès a Emilc Van der Velde: La situazione si farebbe subito meno tesa, appena il Governo francese dichia­rasse che non considera la complicazione serba come una faccenda russa. Starebbe nel potere del nostro Ministero* impedire alla Russia di fare la guerra. Ma si vuole questa Conflagrazione, che già da tempo si prepara. Qui* tutte le forze pericolose spingono alla guerra* che si vuol far scoppiare per appagare un orgoglio morboso* e perchè le Borse di Londra e di Parigi speculano su Pietroburgo .
Poi, Lumbroso* ritorna alla sua tesi preferita: E che il duello sia pro­prio fra l'Inghilterra e la Germania (tutti gli altri non essendo che gli asso­ciati* i collaboratori, gli amici dell'una o dell'altra) è provato dal fatto che alla sera del 24 luglio, cioè ventiquattr'ore dopo l'ultimatum austriaco* la Russia aveva voluto la certezza che le promesse inglesi anteriori sarebbero state mantenute, e prima di s*enganger àfond ne pretese da Londra la garan­zia formale: e Grey la diede. Senza questa promessa* la guerra non sarebbe scoppiata: almeno avrebbe potuto molto. probabilmente non scoppiare: con questa promessa diventò illieo et immediate inevitabile: non fu più che que­stione di ore* al massimo di giorni...
Un altro documento... inglese... del 25 luglio... ce lo fornisce Grey... Buchanan, il suo Ambasciatore a Pietroburgo, gli telegrafa che quel giorno 25 il Ministro degli Esteri Sazonow gli ha dichiarato : Se la Russia si sentisse sicura della collaborazione della Francia, non esiterebbe certo davanti al pericolo di una guerra. Questo significava: Di voi, Inglesi* siamo sicuri, perchè siete voi che, da Edoardo VII in poi avete voluta e preparata questa guerra: ma la Francia? Il paese è pacifico, non pensa alla revanche, non intende far guerre of­fensive* non ammette ehe la difésa davanti ad un'aggressione: il Governo, il Capo dello Stato vogUon la guerra* ma potranno essi trascinare il Parlamento, senza il quale* per la Costituzione, non possono uè mobilitare né far guerra? -E Buchanan capi l'antifona, e fra Grey e lui, fra Grey e Paul Cambon, fra Grey e Poincaré, fra Grey e Benckendorff e quindi Isvolsky, si stabili un piano di operazioni di cui non vediamo né tutte le linee né l'origine, ma di cui consta­tiamo l'effetto sicuro.
Della congiura anglofrancese non mancano le prove ... Fra i testimoni più autorevoli, e dopo la guerra più sinceri* il più illustre ed informato è certo l'Am­basciatore francese a Berlino... il 26 luglio l'Ambasciatore Jules Cambon va a far visita al Segretario di Stato agli Esteri, von Jagow, e gli dice: Io l'assicuro, che l'Inghilterra non è né materialmente né moralmente in condizione tale da disinteressarsi dell'urto che minaccia di accadere e che è assolutamente costretta a marciar con noi. Ha ella misurate le terribili conseguenze di questo evento probabile?
Tale dichiarazione... è terribile... per l'Intesa*perchè prova che l'Inghilterra era tanto decisa alla guerra che essa aveva premeditata e preparata, da aver autorizzato un Governo alleato e quindi un Ambasciatore di questo Governo* ad asserire che non sarebbe rimasta neutrale... Ma la dichiarazione... è anche