Rassegna storica del Risorgimento

OMODEO ADOLFO LETTERE
anno <1965>   pagina <47>
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LE LETTERE DI ADOLFO OMODEO
Questa raccolta di Lettere dì Omodeo, *) nonostante che manchino in essa le lettere scritte a Benedetto Croce, a causa delle disposizioni testamen­tarie del Croce stesso, è un documento abbastanza importante per comprendere meglio la personalità, l'evoluzione del pensiero politico e la genesi dell'opera scientifica del grande storico idealista e liberale. Ed è da auspicare che questa pubblicazione, unitamente alla pure recente raccolta dei suoi scritti e discorsi politici, prima dispersi in varie riviste e giornali e altrove, *) costituisca uno sti­molo a studiare in modo rigoroso e organico la produzione storiografica e la varia attività delTOmodco, sul quale sinora sono stati generalmente scritti saggi troppo rapidi e parziali. Questo limitato approfondimento dell'opera dell'Omodco riflette forse in parte la conoscenza in ultima analisi superficiale che si ha ancora della cultura storica, e non solo storica, delle riviste, dell'editoria, della scuola, nel periodo del primo dopoguerra e del fascismo. Nell'ambito della cultura ita­liana fra le due guerre, la funzione svolta dalTOmodeo, il significato avuto dalla sua opera, sono stati di singolare rilievo, ma tuttavia non mi pare che siano stati sin qui esauricnteznente definiti. L'epistolario può, come si è detto, offrire un buon contributo a questa definizione.
Sin da una lettera del novembre 1911 alla futura moglie, l'Omodeo esprimeva con grande chiarezza e risolutezza il senso del suo operare e della sua vita, del suo dedicarsi all'insegnamento, che avrebbe dovuto aiutarlo a comprendere meglio gli uomini, e del suo studiare la storia del Cristianesimo e quella del Risorgimento: ... acquistar coscienza di tutto il movimento storico che ci ha creati concludeva significa dominare col pensiero anche il momento pre­sente: la storia mi condurrà dinanzi ai problemi politici dei nostri giorni (p. 16). Si rivela hi questa e in altre lettere, la profonda coscienza che l'Omodeo ha non solo del valore civile del suo lavoro di storico, della unità di storico e di cittadino, ma anche della frattura esistente fra uomini di cultura e uomini comuni, fra cultura e vita, fra cultura e politica, e della necessità di superarla mediante l'as­sunzione da parte degli uomini di cultura di ima funzione di educazione e di mediazione culturale delle istanze del popolo. Molto acutamente il Canti mori ha sottolineato i vari aspetti in cui si articola la individuazione da parte del­l'Omodco di questa frattura: fra cultura laica e cultura ecclesiastica , o anche alta cultura e cultura popolare , fra intellettuali e massa del nostro popolo , e, sul piano storiografico, fra pensiero razionale e pensiero mitico, e ha giustamente affermato che il filo conduttore del lavoro dell'Omodco è e... lo sforzo di sprofondare più addentro le radici per rinfrancare la solidarietà con il suo popolo, attraverso l'aristocratica mediazione della scienza, e insieme per riconquistare esperienze storiche che il processo di svolgimento intellettuale
J) A. OMODEO, Lettere, 1910-1946, a cura di E. Omodeo Zona e P. Scrini, con Pre­fazione di A. Galante Garrone (Torino, Einaudi, 1963, pp. XL11 -j- 800).
2) A. OMODEO, Libertà o storia, Scritti e discorsi politici, con Introduzione di A* Galante Garrone (Torino, 1960).