Rassegna storica del Risorgimento
COMITATO PER L'EREZIONE DEL MONUMENTO IN ONORE DEL GENRALE CIAL
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1965
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pagina
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69
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Le carte del Comitato per il monumento a Castelftdardo 69
contributo di lire cinquantamila. Alla sottoscrizione parteciparono, anche, con cospicue offerte, parecchi comuni delle Marche e le Amministrazioni provinciali di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata e Pesaro, insieme a quella di Modena, nel cui territorio, a Castelvetro, era nato il Cialdini il 10 agosto 1813.
Il monumento sorse sul luogo ove si era combattuto, su terreno donato dall'Amministrazione comunale di Castelfidardo, che aveva provveduto all'esproprio ed alla sistemazione urbanistica di tutta la zona. Intenzione del Comitato, infatti, era che il monumento sorgesse sul luogo stesso della battaglia: per tal motivo fu scartata la proposta della stessa Amministrazione comunale di costruirlo all'interno dell'abitato, cosi come non fu accolta l'offerta del terreno da parte della R. Amministrazione della Santa Casa di Loreto (che aveva parecchi poderi nella zona e che già nel 1862 aveva contribuito all'erezione dell'Ossario).
L'esecuzione (progetto, bozzetto, ecc.) fu affidata allo scultore Vito Pardo, che prestò la sua opera gratuitamente, mentre la direzione artistica di tutto il lavoro fu assunta dal senatore Monteverde di cui il Pardo era stato discepolo. Alla fusione del gruppo bronzeo (rappresentante il generale a cavallo, alla testa dei suoi, mentre li conduce all'assalto), provvide la fonderia lappi di Livorno.
L'inaugurazione del monumento, che doveva aver luogo nel cinquantenario della battaglia, fu rinviata a causa di ritardi nell'esecuzione, dapprima al 1911 e, successivamente, per lo scoppio della guerra libica, al 1912.
Il giorno stesso della solenne inaugurazione cui parteciparono anche rappresentanze estere fu firmato tra il sindaco di Castelndaxdo ed il presidente del comitato esecutivo, l'atto di consegna del monumento al Comune. Dopo lo scioglimento del Comitato, il carteggio rimase presso il conte Garulli che lo riordinò, collocandolo poi nell'archivio di famiglia; nel 1963 le carte furono cedute ad un antiquario di Macerata e da questi rivendute al comune di Caste lndardo.
Oggi il piccolo fondo ci appare in disordine quasi totale: solo alcune tracce restano dell'ordinamento ricevuto a suo tempo; il materiale si presenta in fascicoli alla cui iscrizione esterna non sempre corrisponde il contenuto. Le date, iniziale e terminale, del fondo sono quelle del 1903 e 1916. La sua consistenza quantitativa assomma ad alcune centinaia di pezzi, in massima parte fascicoli, cui sono da aggiungere numerose fotografie del monumento nelle varie fasi della sua esecuzione, nonché numerosi giornali, italiani e stranieri, che si sono occupati, dal 1903 al 1916 del Cialdini, della battaglia e del monumento.
Le serie principali in cui può essere diviso il materiale di questo fondo, sono le seguenti: Costituzione del Comitato d'onore; Scultore Vito Pardo (contratto, corrispondenza, ecc.); Scelta dell'area; Verbali delle adunanze; Circolari del Comitato; Schede di sottoscrizione; Fusione del monumento; Costruzione della parte muraria; Corrispondenza coi ministeri; Concorso dello Stato; Contabilità; Decorazioni del monumento; Cappella votiva (decorazioni, lapidi della C.R.I., ecc.); Inaugurazione del monumento (cerimonia, rappresentanze estere, ecc.).
Tra i documenti più importanti sono da segnalare: la lettera del generale Menotti Garibaldi con cui accetta la nomina a membro del Comitato d'onore; la lettera, con uguale contenuto, del senatore Finali; un gruppo di lettere del generale Sécrétant, già aiutante di campo del Cialdini durante la campagna di Crimea e in seguito sempre vicino al generale; in queste lettere il Sécrétant difende il Cialdini dalle accuse che gli vengono mosse da varie parti. Degna di