Rassegna storica del Risorgimento
SIMON ALO?S; SIMON ALO?S BIBLIOGRAFIA
anno
<
1965
>
pagina
<
72
>
72
Fausto Fonai
alle quali erano ancora fermi tanti studiosi. Ma non va sottovalutata l'impor-tanza della partecipazione attiva di studiosi come Aubert e Simon ai congressi di storia del Risorgimento, e ad altri convegni scientifici, che diede modo agl'Italiani, attraverso le cordiali amicizie personali e i lunghi fruttuosi colloqui con gli storici belgi, di comprendere il significato della loro produzione storiografica e il valore di un insegnamento, che suonava come un aperto invito a rinnovare tutto un settore dei nostri studi.
L'apporto degli storici belgi alla conoscenza della Chiesa moderna non è dato solo dall'attenzione rivolta ad epoche già trascurate dagli studiosi, come appunto l'Ottocento, ma pure dalla validità di un metodo che, superando le minute curiosità di una vana erudizione o le vuote declamazioni falsamente apologetiche, si apre, sul fondamento di una solida filologia e di un vivo spirito critico, ad una visione generale della società religiosa. Questi storici sanno infatti cogliere il significato delle grandi trasformazioni operatesi nel mondo cristiano con senso veramente ecclesiale, non limitando cioè lo studio agli eventi più esterni riguardanti la sola gerarchia, ma estendendolo, sulla base di un approfondimento teologico, pure agli atteggiamenti meno appariscenti e più profondi dell'intera comunità dei fedeli, esaminando i rapporti della Chiesa con la società, civile senza chiusure o contrapposizioni mardcheistiche, senza semplicismi schematizzanti, ma con sincera volontà di conoscenza e di comprensione, sempre in mi quadro veramente cattolico, cioè universalistico.
In tale clima spirituale e scientifico si è sviluppata l'attività storiografica del Simon, che negli ultimi lustri ha notevolmente contribuito ad approfondire e a rinnovare la conoscenza della vita civile ed ecclesiastica belga dell'Ottocento. Ricordo qui soltanto la fondamentale opera sul cardinale Sterckx, del 1950; i libri del 1949 e del 1953 sulla Chiesa cattolica, le origini dell'indipendenza belga e la politica religiosa di Leopoldo I; le pubblicazioni di documenti e di studi sulle nunziature apostoliche in Belgio durante il secolo XIX; e le ricerche sul movimento lamennaisiano belga. E segnalo in particolare i volumi relativi al problema, che ha sempre vivamente interessato il Simon, del rapporto fica cattolici e liberali nell'Ottocento: Catholicisme et politique (1955), Uhypothèse libérale en Belgique (1956), Aspects de VUnionisme (1958).
La preferenza per questo tema, al centro anche degli studi su Lamennàis, rivela come l'animo cristiano, ch'è all'origine di tutta la produzione di Àlols Simon, non apparisse soltanto dall'interesse manifestato per la storia della Chiesa, ma dall'inclinazione a studiare con simpatia ogni umana aspirazione alla libertà. Tutti coloro che lo hanno ben conosciuto sanno come in lui fossero egualmente vivi, e non sempre pacificamente e armonicamente conciliati, l'amore per la Chiesa e quello per la libertà in tutte le sue manifestazioni. Di questo grande amore per la libertà, che ha ispirato l'intera esistenza, e quindi anche l'attività storiografica, di Aiolà Simon, così ha scritto l'Aubert: Avec l'amour de l'Eglise, demeuré très vif chez ce savant à l'àmc apostoliche, l'amour de la liberté fut la grande passion de Mgr Simon, la liberté sous toutes ses formes: liberté de juge--mcnt du savant qui, dans son domarne, ne doit ette lié que par la rechcrchc de la vérité; liberatimi vraie des travaillcurs et des humbles, avec lesquels cet intellec-tuel d'origine bourgeoise vibrati en profondeur; libertés du citoyen, telles qu'elles ont été proclamées par la Constitutìon belge de 1831, dont il savait tant de gre au card. Sterckx de l'avoir victorieueement défendue face aux appréhensions romaines; en partjculier la liberté d'enscignement, sur laquclle il avait longuc-