Rassegna storica del Risorgimento
SIMON ALO?S; SIMON ALO?S BIBLIOGRAFIA
anno
<
1965
>
pagina
<
77
>
nH LIBRI E PERIODICI H
CARLO MORANDI, I partiti politici netta storia d'Italia, con prefazione di GIOVANNI SPADOLINI, aggiornamenti bibliografici e Appendice a cura di Luigi Lotti; Firenze, Le Mounier, 1963, in 8, pp. 188. L. 1.200.
Non è facile poter dire di questo libro ormai classico , come giustamente avverte lo Spadolini nella prefazione, cose nuove quando già se ne è recensita la prima edizione su questa stessa Rassegna (gennaio-marzo 1948).
Quell'ammirato e grato giudizio che ne demmo allora si è, col trascorrere del tempo, vieppiù consolidato e rafforzato. I tredici anni che intercorrono tra la prima edizione divenuta introvabile, e la seconda, sono valsi a collaudare il valore dell'opera e a darci la precisa misura delle altissime doti di chiarezza e di equilibrio del Morandi. Doti che sono tanto più apprezzabili in questo democratico e smagato, che guardava con simpatia al socialismo , come dice lo Spadolini, in quanto i giudizi venivano espressi mentre ancora l'Italia non era uscita dal pelago della guerra, e gli studiosi che, come il Morandi, si erano mantenuti estranei al fascismo e non nascondevano adesso una loro caratterizzazione ideologica, potevano risentire delle sofferte esperienze.
A distanza di tanti anni si può ben concordare con lo Spadolini che afferma che quel libro rappresentò un richiamo affascinante per i giovani ai quali esso veniva a proporre lo sviluppo di temi che venivano presentati con una lucidità di spirito e una meditazione profonda cui essi erano allora, nel campo della storia delle dottrine e dei partiti politici, desueti. Per la prima volta motivi politici che erano stati negletti nel clima di conformismo ufficiale, e partiti ed uomini che erano stati avviluppati dalla polemica e da essa segnati e giudicati senza scampo, apparivano, attraverso la limpida esposizione del Morandi, in una luce di rivelazione, che, se insoddisfazione poteva suscitare nel lettore, ciò era solo per l'estrema stringatezza di stile dell'autore, avverso a ogni concessione verbale e a ogni compiacenza erudita.
Ma il segreto del successo del libro era proprio in quel suo dir tutto l'essenziale, nulla trascurando; e tuttavia, lasciando una sete di approfondimento e di sviluppo altamente suggestiva nei giovani, i quali non potevano d'altro canto non rimanere perplessi dinanzi al problema della scelta del terreno da arare in proprio, perchè tutti gli aspetti della vita politica italiana risorgimentale e postrisorgimentale erano presentati dal Morandi nello stesso modo seducente e misterioso che escludeva, a primo acchito, la possibilità di una graduazione nella scala degli interessi.
La tematica fatta balenare dal Morandi dinanzi agli studiosi, in un'ora particolare di sete e di disorientamento collettivi, ha trovato tutji gli sviluppi desiderati? Ne è sgorgato da quell'appello tutto il bene che poteva venirne? L'arduità della risposta è in qualche modo temperata dal soccorso che ci viene dalla ricca bibliografia apprestata da Luigi Lotti in ealce all'opera dopo che il lavoro di aggiornamento ne era stato iniziato da un amico sicuro del Morandi, il sempre rimpianto Walter Maturi. Tale bibliografia ci consente di misurare in qual modo, e con quali diverse intensità verso i vari temi prospettati dal Morandi, la ricerea storiografica di questo dopoguerra si è espressa. Non Hiffirjlfl profezia si è palesata intanto quella che, all' indomani dell'apparizione di quel libro, veniva fatta, e cioè che molto arduo sarebbe stato per chiunque di potersi giovare di uno stile calmo. Incìdo, ed esauriente come quello di cui il Morandi era privilegiato.
Con queste premesse, e tenuto conto della nostra recensione affa prima edizione, null'ali ro avremmo sostanzialmente da aggiungere, se lo Spadolini nella sua presentazione non avesse invitato ad esaminare anche gli aspetti del libro che forse non reggono più, né in parte né in tutto, al vaglio delle più recenti indagini storiografiche o dei larghi apporti documentari (p. XIII), ed egli stesso non ci avesse palesato certe sue insoddisfa zioui personali per il modo come dal Morandi sono stati presentali lì movimento cattolico e il movimento socialista.
É ben vero che, se in un libro non si riscontrassero proprio certe parzialità o tcnden* zialità quel libro non potrebbe mai diventare classico perchè alla compiuta perfezione