Rassegna storica del Risorgimento
SIMON ALO?S; SIMON ALO?S BIBLIOGRAFIA
anno
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1965
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pagina
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78
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78 Libri e periodici
mancherebbe ìl fuoco di un'anima originale. H suo pregio si configurerebbe e restringerebbe in quello del manuale perfetto e ineccepibile, ma esso non potrebbe entrare nel nostro cuore, e tanto meno farci vibrare di consenso o di dissenso. Ora, anche a noi pare, attraverso la rilettura che ne abbiamo fatto, che lo svolgimento che il Morandi fa della storia del partito socialista accusi una certa indulgenza interpretativa cara all'autore, che nelle postulazioni del movimento di Andrea Costa e di Filippo Turati scopriva una sua generosa, personale inclinazione che può giudicarsi come una aspirazione al bene, al progresso, alla giustizia, e pertanto rispettabilissima. Tuttavia, avremmo desiderato che si fosse dato atto in modo più esplicito dell'errore storico commesso, unico fra i partiti socialisti europei, da quello italiano, ancoratosi ad uno sterile neutralismo che, col procedere ed incalzare dei fatti di guerra, non poteva che fatalmente diventare un elemento negativo per il Paese in guerra, e quindi colpevole e condannevole quando il Paese attraversò particolari momenti tragici. Al grosso del socialismo italiano sfuggì interamente il valore rivoluzionario della guerra, che veniva condotta contro gli Imperi feudali. L'indistinto pacifismo ebbe la meglio anche sulla ragione e l'interesse del partito, che sì era ostinato a rifiutare sostanzialmente gli allettamenti giolittiani nell'attesa, in un certo senso messianica, dell'avvenire.
Non aver colto quell'invito offerto dalla storia fu causa di gravi disfunzioni politiche del dopoguerra, apparendo, a quanti avevano lealmente fatto il proprio dovere in guerra, il partito socialista come una congrega di rinunciatari sottrattisi al dovere comune. Dalle pagine che il Morandi dedica al socialismo, e alla sua pugnace filiazione che fu il comunismo, si avverte che all'autore non è sfuggito codesto pesante errore del movimento cui vanno sostanzialmente le sue intime simpatie, ma che ha ripugnanza a farne condanna esplicita. Eppure da quel sottrarsi a responsabilità, a doveri, a comprensioni derivarono debolezze e carenze, la cui gravità si potè notare quando forze giovani e rivoluzionarie presero di assalto lo Stato.
Per quanto riguarda l'Appendice su Gruppi e correnti politiche nella resistenza al fascismo tra il 1926 e il 1943 , essa resta al di fuori, dei limiti cronologici della sfera di studio assegnata all'Istituto. GAETANO FALZQNE
MARCO DELLA MALVA, Vieste e la Daunia nel Risorgimento; Foggia, Tecnostampa, 1963, in 8, pp. 223, con ili. S. p.
L'autore di questo libro, riguardante gli avvenimenti svoltisi nella Daunia, eia Vieste particolarmente, dal 1799 al compimento dell'unità italiana, ha senza dubbio il merito di aver condotto una ricerca molto ampia e di prima mano negli archivi capitolare e parrocchiale di Vieste, e in quelli di Stato di Lucerà, Foggia e Napoli, di avere utilizzati atti pubblici, ma pure memorie inedite e carteggi privati.
Questa vasta ricerca, se ha consentito al Della Malva di raggiungere dei risultati positivi riguardo ad alcuni aspetti del suo studio, in quanto gli ha dato la possibilità di far luce su avvenimenti finora poco noti, risente tuttavia di limiti assai evidenti.
Già il fatto che l'attenzione dell'autore si sia quasi esclusivamente soffermata sulle correnti reazionarie, sui borbonici e sul brigantaggio, è in aperta contraddiziono con la tesi che il Della Malva intendeva dimostrare, dare atto cioè del contributo d'entusiasmo, di sacrificio e di sangue degli antenati per la conquista delle libertà democratiche ; ciò si risolve poi di fatto in un elemento positivo della ricerca, in quanto è stato superato, sia pure inconsapevolmente, l'intento apologetico implicito nella premessa.
A parte quest'errore d'impostazione, rimangono nel testo ingenuità formali e sostanziali (per esempio: l'uso ìudiscriminato del termino popolo ) e una insufficiente valutazione critica, che porta l'autore a giudizi esagerati e contraddittori (per restare nell'esempio citato, lo stesso popolo è ora massa amorfa e bruta , ora è sensibile ad esigenze economiche e spirituali). Sarebbe stata inoltre opportuna una maggiore cura nella bibliografia, che presenta alcune lacune riguardo sia ad opere di carattere generale sia specifico, e nelle citazioni spesso incompiute e poco chiare, cosi da compromettere il valore scientifico di questo volume.