Rassegna storica del Risorgimento
SIMON ALO?S; SIMON ALO?S BIBLIOGRAFIA
anno
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1965
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pagina
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80
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80 Libri e periodici
patriottica del primo Ottocento. Su questo punto il discorso di Calendoli è alquanto sbrigativo e lacunoso, basata com'è sulla convinzione ohe si tratta di una produzione decisamente modesta. Ciò non toglie che un'indagine più minuziosa ed organica avrebbe dato risultati non privi d'interesse, se non altro su un piano dì cultura e di costume.
Più convincente, in quanto articolato con maggior sensibilità storica* appare il saggio sul cinema di Guido Cincotti, che, pur muovendosi in un settore non ancora del tutto sistemato criticamente, ha delineato un panorama equilibrato e ricco di informazioni di prima mano. Il primo film a soggetto prodotto in Italia risale al 1905 e ha per argomento La presa di Roma, in cui c'è da rilevare il modo piuttosto oleografico di guardare ai fatti risorgimentali. Negli anni successivi la produzione cinematografica, accentrata a Roma e a Torino, si ispira con una certa frequenza all'epopea garibaldina, che costituirà il filone più fertile in ogni periodo e che ha nel film I Mille (1912) di Mario .Caseri ni la prima opera di un certo rilievo. NegU anni del cinema muto la tematica risorgimentale si amplia agli episodi vittoriosi o comunque eroici della guerra del 1859, come pure ai tentativi isolati del tempo dei moti e delle cospirazioni, vale a dire alle vicende meno ufficiali, ove fosse possibile una maggiore libertà di invenzione ai fini preminenti dello spettacolo (a cominciare da Confalonieri, il martire dell'indipendenza italiana, 1909). Hanno anche fortuna, in questo periodo, i film ricavati da opere letterarie di argomento, più o meno, patriottico, dal Dottor Antonio di Ruffini a Romanticismo di Rovetta, al Cuore di De Amicis, trascrizioni che rispondono al gusto corrente della rievocazione nostalgica, ma poco impegnativa. Nel primo dopoguerra la nostra industria cinematografica entra in crisi: scarse le riprese di temi risorgimentali: solo il mito di Garibaldi resiste nell'anemica produzione degli anni venti. E nel suo nome il cinema italiano, con l'avvento del sonoro, riprenderà quota; infatti non è arbitrario indicare nel film 1860 di Blasctti (1933) un momento importante di questa vicenda per l'autenticità e la forza della sua ispirazione. A parte va indicata quella non piccola quantità di film, in cui il Risorgimento fa solo da cornice o da sfondo di comodo per l'ambientazione di macchinose e convenzionali storie d'amore, di derivazione per lo più letteraria. In questa direzione, che andava incontro specialmente al gusto popolare del grosso pubblico, devono essere segnalate ben poche opere, quali Piccolo mondo antico (1940) di Soldati e Un garibaldino al convento (1942) di De Sica, che s'imposero in virtù di un atteggiamento più meditato e di un gusto più raffinato.
Nel secondo dopoguerra le nuove condizioni storiche sembrano influire piuttosto tardi e in maniera non determinante sulla produzione di genere patriottico-risorgimentale. Sorvolando sui film che ripetono schemi superati e sulle riprese di temi già sfruttati, Cincotti indugia a ragione su quei film dell'ultimo decennio, in cui si è espressa con vario impegno critico una concezione antieroica e antitradizionale. Da 11 brigante di Tacca del Lupo di Germi a La pattuglia sperduta di Nelli, a Senso di Visconti a Viva l'Italia ! di RosseUini sono ben messi in evidenza i diversi ma sempre stimolanti risultati. Particolare risalto viene dato al film di Visconti* che Cincotti, forse con eccessivo entusiasmo, colloca al vertice delle esperienze risorgimentali del cinema italiano . Ci sia permesso di osservare che in questo notevole film lo schema polemico ispiratore non è del tutto persuasivo, a causa della sua disugnale resa artistica, per cui accanto a momenti bellissimi ce ne sono altri forzati ed esteriori.
Il volume comprende anche le versioni in francese e ih inglese dei due saggi, oltre a copiose ed eccellenti illustrazioni, che spesso rappresentano un vero e proprio compie-lamento del testo. NtcoLA. MANCINI
J carteggi di Francesco Mvlzi d'Erti duca di Lodi, La vicepresidenza detta Repubblica Italiana, a cura di CABLO ZAGHI; Milano, Museo del Risorgimento e raccolte storiche del Comune di Milano, 1958-1964, in 8, voIL 7, pp. XVI-480, 506, 486,463,462, 472, 641, L. 3000, 3000, 3000, 3000, 3000, 4000, 4500.
Albi vigilia delle celebrazioni del centenario dell'Unità italiana il Musco del Risorgimento di Milano prese l'iniziativa di pubblicare un'edizione critica e completa dei carteggi politici, diplomatici e privati di Francesco Mclzi d'Eri!, che sostituisce finalmente