Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA-UNGHERIA RELAZIONI MARITTIME CON L'ITALIA 1913
anno <1965>   pagina <495>
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La convenzione navale italo-austro-germanica del 1913 495
espresse la sua soddisfazione per l'iniziativa presa dall'Italia, di rinnovare la convenzione navale ormai superata, e mostrò di preoccuparsi special­mente del problema dei rifornimenti; disse ancora di confidare che Italia ed Austria avrebbero risolto saggiamente e di comune accordo la questione del supremo comando navale e promise che avrebbe scritto subito al genu Conrad, in via ufficiale e in via personale, per perorare il punto di vista italiano. Raccomandò al comand. Conz di recarsi direttamente a Vienna, senza rientrare a Roma, per non dare l'impressione che Italia e Germania si fossero accordate alle spalle ed all'insaputa dell'Austria: A Vienna. disse si è in generale un po' sospettosi: e tocca a noi dimostrare che hanno torto ad esserlo .
7. Seguendo il consiglio del gen. Waldersee, il comand. Conz parti subitoper la capitale austriaca, dove giunse per altro in un momento assai poco favorevole: sembrava infatti che dovesse scoppiare da un mo­mento all'altro un conflitto contro la Serbia e il Montenegro per la questione: albanese.l) Quando, infatti, venne ricevuto il 5 maggio daU'amm. Hans, lo trovò estremamente freddo e riservato . Disse che il momento politico era così assorbente da non lasciar tempo per l'inizio di nuovi studi, tanto più che egli stesso era sulle mosse per raggiungere la Squadra ed assumerne il comando: che ad ogni'modo una decisione così radicale circa l'impiego in Mediterraneo della flotta austriaca esorbitava dai suoi poteri e poteva esser presa soltanto dal gen. Conrad dopo ottenuto il consenso dell'Imperatore e dell'Arciduca ereditario .
Io gli risposi riferisce il comand. Conz che mi rendevo perfettamente conto della gravità del momento attuale, e che appunto per non essere colti alla sprovvista da possibili improvvisi avvenimenti che potevano scaturire dalla crisi odierna, sembrava urgente tanto a Ber­lino quanto a Roma di riconoscere se, in massima, la flotta austriaca avreb­be cooperato con quella italiana e tedesca in Mediterraneo, in caso di una conflagrazione con la Francia e la Russia: in quanto che su tale punto l'accordo tra Italia e Germania era già completo, dopo la missione da me compiuta a Berlino, che io avevo l'incarico di render nota a Vienna; e spettava all'Austria di decidere se, come terza alleata, intendeva associarsi a noi o mantenersi isolata in Adriatico: che naturalmente, senza entrare
l) Appunto in quei giorni anche l'Italia aveva concentrato forze di terra e di mare a Brindisi e a Taranto per occupare Valona, nel caso che gli austro-ungarici avessero scon­finato in Serbia. La crisi, peraltro, svanì di 1! a poco, perchè re Nicola del Montenegro, cedendo alle pressioni russe, evacuò Scatari e tolse così all'Austria, per il momento, rap­piglio per intervenire nei Balcani. Clr. SACVEMIOT, op. cit,, pp. 196-197.