Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA-UNGHERIA RELAZIONI MARITTIME CON L'ITALIA 1913
anno <1965>   pagina <496>
immagine non disponibile

496
Moriano Gabriele
in particolari, desideravo solo di conoscete in linea di massima se sì o JK, per non perdere tempo nei provvedimenti da prendere, e soprattutto per decidere sulla natura dei provvedimenti stessi, che a seconda dei casi sarebbero stati essenzialmente diversi, e tanto diversi, che una volta presi, sarebbe stato difficile in avvenire mutarli, qualora l'Austria dovesse in seguito ravvisare la convenienza di mutare in tutto o in parte le sue decisioni .
L'ammiraglio Haus così prosegue la relazione del comand. Gonz dopo una lunga pausa mi chiese se io era autorizzato ad esporre ampia­mente il punto di vista italiano e il modo come a Roma si era studiato il problema di un'azione comune contro la Francia: oppure se per questo sarebbe poi stato mandato un ufficiale Ammiraglio: ed io gli dissi che ero autorizzato ad esporre non solo il punto di vista italiano, ma anche i parti­colari dell'accordo intervenuto a Berlino, affinchè l'Austria ne fosse per­fettamente edotta. Allora mi fissò per il giorno seguente un'Udienza allo Ammiragliato. All'ora stabilita mi presentai il 6 maggio: e trovai riunito un consiglio composto di due ammiragli e di tre ufficiali superiori sotto la presidenza dell'amm. Haus. Dinanzi a detto consiglio esposi minuta­mente il punto di vista italiano, l'accordo intervenuto a Berlino e la neces­sità per l'Italia di conoscere se in caso di guerra contro la Triplice Intesa poteva calcolare, oppure no, sul concorso della flotta austriaca nel Mediter­raneo occidentale. Dimostrai l'inutilità dèlia vecchia convenzione, per le mutate condizioni odierne, ed il pericolo a cui l'Austria stessa rimarrebbe esposta se la flotta francese, invece di affrontare subito quella italiana (oppure dopo averla battuta separatamente), si volgesse con tutte le sue forze contro l'Adriatico; e la sostanziale diversità dei provvedimenti da prendere fin dal tempojjdi pace, a seconda che l'Austria si fosse, oppure no, associata all'accordo italogermanico. Là conferenza durò circa due ore; dopo la quale il consiglio, ritiratosi per deliberare, diede risposta favo­revole ad associarsi al punto di vista italiano. L'amm. Haus dichiarò che personalmente era molto lieto dell'iniziativa presa dall'Italia, e che l'avreb-he appoggiata con tutte le sue forze: ma quando tutti si furono congedati mi fece ancora passare nel suo studio privato , e mi disse che riteneva leale di avvertirmi in via del tutto confidenziale che avrei trovato seri ostacoli nell'opposizione dell'Arciduca ereditario. Aggiunse che il gen. Conrad era molto geloso delle sue prerogative come Capo di S. M. di tutte le forze armate di terra e di mare e che perciò sarebbe stato bene che io chiedessi di parlare anche a lui .
A questo punto il comand. Couz, con notevole tatto e con, fine pene­trazione psicologica, trovò modo di cattivarsi la personale simpatia del comandante della flotta austriaca con un espediente diplomatico, facendo