Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA-UNGHERIA RELAZIONI MARITTIME CON L'ITALIA 1913
anno <1965>   pagina <509>
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La convenzione navale ùalo-austro-gar manica del 1913 509
Conseguenza immediata dell'accordo navale fa un certo migliora­mento nelle relazioni politiche tra l'Italia e rAustria-Ungheria, malgrado le continue frizioni derivanti dalla reciproca rivalità delle due potenze nell'Adriatico e nell'adiacente zona balcanica. Anche i rapporti intertri-plicisti in generale migliorarono, ed a tale risultato contribuì nel febbraio 1914 la dichiarazione del capo di S. M. dell'Esercito italiano favorevole al ristabilimento dell'impegno di inviare sul Reno, in caso di guerra con­tro la Francia, un'armata.') Al tempo stesso i rapporti fra l'Italia e le potenze dell'Intesa si fecero più. freddi e il progetto di accordo mediterra­neo anglo-franco-italiano fu per allora insabbiato.
In seguito alla stipulazione della convenzione, lo Stato Maggiore della Marina italiana pose allo studio i nuovi temi per le grandi manovre navali, che avrebbero dovuto svolgersi nell'autunno 1914 e rappresentare la risposta della Triplice Alleanza alle intimidatorie manovre della flotta francese del 1913. La tematica prescelta per le manovre del 1914 avrebbe dovuto riprodurre una serie di azioni combinate delle flotte italiana ed austriaca contro quella francese, a copertura del Tirreno, con forzamento di tentativi di blocco ed operazioni di intercettamento offensivo nel Me­diterraneo occidentale.s) La crisi mondiale dell'estate 1914, con lo scoppio della guerra e la proclamazione della neutralità italiana, provocò un aggior­namento sine die dei programmi di manovre navali, mentre in relazione alla nuova politica di attesa scelta dall'Italia anche la Marina assumeva una dislocazione consona allo stato di neutralità del Paese e tale da susci­tare le minime diffidenze possibili nelle due parti in lotta.3) La situazione evolveva rapidamente, e quando venne l'autunno che avrebbe dovuto vedere le manovre navali italiane dirette contro l'Intesa, il capo di S. M. della Marina, vice ammiraglio Paolo Thaon di Beve!, aveva appena finito di redigere il primo studio compiuto sul tema di una guerra marittima
diretta contro FAustriaUngheria.. *) ,, MARIANO GABRIELE
lì A GATTE, in Rassegna italiana, dicembre 1923, p. 762. È tuttavia da osservare che, mentre l'impegno precedente la guerra libica riguardava un'armata composta da 5 corpi d'armata e 2 divisioni di cavalleria, l'impegno del 1914 si riferiva ad un'armata della forza di soli 3 corpi d'armata e 2 divisioni di cavalleria.
2) UFFICIO STORICO MARINA, L'attività della R. Marina dalla guerra libica, dt. p. 178.
s) Lo forze navali italiane furono dislocate nello scacchiere meridionale, con basi principali a Taranto e Messina, in modo da non gravitare direttamente né sulla zona ma­rittima adriatica, di primario interesse austriaco né su quella mediterranea occidentale, di primario interesso francese.
*) Nel settembre lo studio era pronto. Cfr. C. MANFRONI, Storia della Marina ita­liana durante la guerra mondiale 1914-1918, Bologna, 1925, pp. 30-31; UFFICIO STORICO MARINA, L'attività della R. Marina dotta guerra libica, qit., pp. 191-199; Io., La Marina italiana netta grande guerra, I (a cara di ALMAGIÀ e Zou), Firenze, 1935, pp. 343-344.
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