Rassegna storica del Risorgimento

OROBONI ANTONIO FORTUNATO
anno <1965>   pagina <513>
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NUOVI DOCUMENTI SU ANTONIO FORTUNATO OROBONI
Le notizie sulla nascita e sulla situazione familiare del giovane patriota conte Antonio Fortunato Oroboni, che, appartenente alla Carboneria di Fratta Polesine, fu condannato nel primo processo di Venezia e mori in carcere allo Spielberg il 13 giugno 1823, non sono in genere molto esaurienti e spesso risul­tano imprecise, se non contraddittorie.
H Pellico, che per primo ci parlò di lui lasciandoci pagine commoventi ed indimenticabili, lo ritenne nativo di Fratta,1) forse perchè cosi attestavano gli atti ufficiali del processo contro i carbonari del Polesine, la sentenza emessa dal Senato Lombardo-Veneto il 12 dicembre 18212) e Patto di morte del parroco di Briinn. Può anche darsi che al Pellico così avesse detto lo stesso Oroboni in quei lunghi conversari allo Spielberg nei quali aveva ritenuto opportuno tacere su lutti quei particolari della sua vita che aveva giustamente considerati delicati.*)
Il Luzio, poi, pur chiarendo che FOroboni non era nato a Fratta Polesine, ma a Ferrara, dice: Era figlio adottivo della contessa Elisabetta Oroboni, nato a Ferrara; il fratello di lei gli faceva veci di padre,4) Più recentemente R. F. Manfredini ha maggiormente chiarito: Patriota ed uno dei primi martiri del Risorgimento, nato a Ferrara il 9 agosto 1791 dal conte Antonio Oroboni e da Donna Cassandra Aguazzi, morto nelle prigioni dello Spielberg il 13 giugno 1823. Figlio illegittimo, perchè al momento della sua nascita il padre era ammo­gliato con Antonia dei marchesi Manfredini, fu adottato legalmente dalla so­rella del padre, Elisabetta Oroboni.5)
Quest'ultima è, in sintesi, la verità; però, ancora oggi, vi sono enciclopedie 6) e testi di storia, specie scolastici, che equivocano sul luogo di nascita dell'Oro-
ì) S. PELLICO, Le mie prigioni, cap. LXII: Chi sci, sventurato? gridai - Chi sei? Dimmi il tuo nome. Io sono Silvio Pellico. Oh Silvio! gridò il mio vicino. Io non ti conosco di persona, ma t'amo da gran tempo. Accostati alla finestra, e parliamoci a di­spetto degli sgherri M'aggrappai alla finestra, egli mi disse il suo nome scambiammo qualche parola di tenerezza. Era il conte Antonio Oroboni, nativo di Fratta presso Ro­vigo, giovine di ventinove anni.
2) È edita in A, VAJWUGCI, / martiri della libertà italiana, Firenze, Barbera, 1921, voi. le, p, 425. Per l'Oroboni testualmente: Coxite Fortunato Oroboni, della Fratta.
*) S. PELLICO op. cit., cap. ItXIII: Ci legammo di tenera amicizia. Mi narrò la sua vita, gli narrai la mia .
*) A. Luzio, Processo Pellico-Maroncetti, Milano. Vallanlj, 1903, nota a p. 25.
s) RAUL F. MASHTREDIKT, In Enciclopedia Italiana, voi. XXV. p. 586, alla voce Oroboni Antonio Fortunato.
*) Citiamo il Dizionario Enciclopedico Moderno, il Dizionario Enciclopedico Vàllardì, hi Enciclopedia Pomba,