Rassegna storica del Risorgimento
OROBONI ANTONIO FORTUNATO
anno
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1965
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pagina
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524
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524 Giuseppe Russo
vita; e ciò tu considerazione dei tratti di vero e cordiale affetto che egli mi ha praticati durante la nostra maritai convivenza; dispensandolo dalla facitura dell'inventario dalla prestazione di pieggieria ed assolvendolo da qualunque resa di conto verso l'infrascritto mio erede proprietario.
Erede poi proprietario (continuò la sig.r" Testatrice) della dote stessa e di tutte le mie azioni e ragioni, tutto compreso e niente eccettuato istituisco e voglio che sia. AntonioFortunatoGaetanoRomano figlio adulterino di mio marito e della sig.rft Cassandra-Cecilia De Guazzi, nato in Ferrara li 9 agosto 1791 e battezzato nel giorno successivo nella Basilica di S. Maria in Vado di quella Città; qual mio erede visse sempre in questa famiglia e da cui ho avuto sempre dei tratti di ossequio e di amore; per il che mi sono affezionata allo stesso e lo ho sempre riguardato come figlio. Ingiungo poi l'obbligo (soggiunse la signora Testatrice) al suddetto mio erede di pagare a titolo di legato alli miei dilettissimi fratelli Bernardo e Melchiorre Marchesi Manfrcdini di Ferrara lire tremila, cento, settantadue e centesimi quaranta L. 3172,40 da dividersi tra essi in parti eguali; e questo pagamento però lo farà il detto mio erede in fine del terzo anno dopo la morte di mio marito, se sopravviverà a me, e se mancherà di vita prima di me, pagherà questo legato in fine del terzo anno successivo alla mia morte.
Siccome con la presente mia disposizione (continuò a dire la Sig." Testatrice) intendo di aver soddisfatto ad ogni riguardo e credo che cadauno dei miei beneficati sarà contento di ciò che ho fatto; cosi se mai li miei legatari Man-fredini fossero per apportare la benché minima giudiziale molestia al detto erede proprietario; in tal caso ordino e voglio che abbiano essi a perdere il suddetto legato e questo abbia a ritornare e restare a beneficio del mio amatissimo erede proprietario - Nel caso poi che o alcuno od anche tutti due li miei fratelli mancassero di vita prima di me e di mio marito, il legato suddetto passerà nei loro figli maschi per stirpe.
Questa disse la Nobil sig.ra Testatrice essere la sua ultima e determinata disposizione testamentaria da lei fatta con serietà, riflessione, libera da violenze, da inganno e da errore essenziale; comandando che abbia da riportare la piena sua esecuzione dopo la sua morte, al quale oggetto revoca ed annulla qualunque precedente disposizione. Cosi dalla stessa dettata a me notaio in presenza dei sotto notati testimoni e da me scritta in presenza delli stessi; quindi ho letto questo testamento con voce chiara ed intelligibile alla Nobil testatrice in presenza delli medesimi, ed essa Io confermò; aggiungendo di non volere lasciare cosa alcuna alli stabilimenti di pubblica beneficenza che le furono da me ricordati. Questo testamento è stato scritto e celebrato da me sottoscritto Notaio nella Comune di Fratta, Provincia del Polesine, in casa del Nobile Ser Conte Antonio Oroboni, in una stanza superiore che guarda sul giardino, dove la Nobil Signora Testatrice giace in letto ammalata, presenti li signori Giuseppe Rosati del vivente Bellino, Sebastiano Gir otto del fu Francesco e Vincenzo Zerbini del fu Giovanni, testimoni noti, ed idonei, domiciliati in questa Comune, li quali unitamente alla Signora Testatrice ed a me notaio si sottoscrivono.
Antonia Manfrediuì Oroboni affermo essere questo il mio testamento.
Io Giuseppe Rosati fui testimonio di questo testamento ed ho veduto la Signora Testatrice sottoscrivere;
Io Sebastiano Girotto fui testimonio di questo testamento ed ho veduto la signora Testatrice sottoscrìversi;