Rassegna storica del Risorgimento

OROBONI ANTONIO FORTUNATO
anno <1965>   pagina <525>
immagine non disponibile

Nuovi documenti su Antonio Fortunato Oroboni 525
Io Vincenzo Zerbini fui presente testimonio di questo testamento ed ho veduto la signora Tcstatrice a sottoscriversi;
Lorenzo Valseceli! del fa Giuseppe, Notaio rogato, residente in Badia di Polesine.
IV
Testamento della Contessa Elisabetta Oroboni del fu Conte Camillo. Atti Notar Lorenzo Valsecela del fu Giuseppe di Badia Polesine, rep. N. 1729; prot. N. 2526 del 18 Aprile 1822. (Aron. Not. di Stato - Rovigo - Sala 5, Sez. 28, palchetto C, Voi. XIII).
R. N. 1729 = P. N. 2526.
Nel Nome Santissimo di Dio
L'anno di Nostra Salute 1822 milleottocentovcatidue, giorno di giovedì, 18 diciotto, del mese di Aprile, essendo le ore tre 3 pomeridiane, regnando Sua Sacra, Apostolica, Imperiale e Reale Maestà Francesco Primo Imperatore d'Au­stria, Re di Ungheria e Boemia, di Lombardia e Venezia, ecc. ecc.
La Nobile Sig. Elisabetta Oroboni del fu Nob, sig. Conte Camillo originaria di Rovigo, ma presentemente do i nidiata in questa Comune, nota a me Notaio, e sottoscritti testimoni, volendo disporre di tutta la Sua facoltà si presentò a me sottoscritto Notaio e mi ordinò in presenza dei testimoni di scrivere il Suo testamento per atto pubblico nel modo che mi anderà essa dettando e quindi cominciò a dettarmi quanto segue, dopo essere stata cerziorata da me Notaio del tenore delle Leggi alle quali deve conformarsi; e da me riconosciuta in per­fetto stato di salute, cosi di mente come di corpo.
Erede usufruttuario della metà di tutta la mia facoltà (disse la sig. Tcsta­trice) in me pervenuta per li due testamenti paterno e materno, il primo in data 15 aprile 1768 nei rogiti del sig. Pier Antonio Grotto Notaio di Rovigo, pubbli­cato li 21 maggio 1772; il secondo in data . . . nei rogiti del sig. Giacomo Lachini Notaio parimenti di Rovigo, e per la permuta da me fatta con mio fratello Antonio Oroboni li 2 gennaio 1797, nei rogiti del fu Gaspare Tondelli Notaio di IiCndinara, istituisco e voglio che sia l'affettuosissimo mio fratello Nohil sig. Antonio suddetto, per tutto il corso della di lui vita naturale, e ciò in dovuta gratitudine delle continue e non equivoche prove del fraterno suo affetto, assolvendolo per il detto usufrutto da qualunque resa di conto verso Finfr ascritto mio erede proprietario o verso chi lo rappresenterà se al tempo della mia morte fosse egli ancora detenuto nelle carceri, come lo è presentemente ed assolvo parimenti lo stesso mio fratello dalla confezione degli inventari e dalla prestazione di piaggeria.
Erede poi proprietario di tutta la mia facoltà da me attualmente posseduta e di tutto ciò che in seguito mi potrà appartenere, e cosi di qualunque mia azione e ragione, crediti, denari, effetti di ogni sorte, tutto compreso e niente eccetr tuato, istituisco, nomino e voglio che sia l'afiezionatisaimo mio figlio adottivo AnmioFortunato-Gaetano-Romano figlio della sig/'1, Cassandra-Cecilia de Guazzi, nato a Ferrara li 9 agosto 1791 e battezzato nel giorno successivo nella Basilica di Santa Maria in Vado di quella Città; qua! mio erede visse sempre in
a