Rassegna storica del Risorgimento

OROBONI ANTONIO FORTUNATO
anno <1965>   pagina <526>
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Giuseppe Russo
questa famiglia e dal quale sono stata sempre amata e rispettata, per cui mi sono determinata di adottarlo per mio figlio con l'atto solenne 27 Luglio 1817 nei rogiti del sig. Girolamo-Carlo Gobbetti Notaio residente in Rovigo e patentato esso da quel Municipio li 24 luglio 1816 al N. 14, registrato esso atto li 28 Luglio 1817 al N. 537, foglio 17 del protocollo Civile col pagamento di centesimi trenta-quattro (34) quale atto di adozione fu approvato dall'Autorità dell'Imp. R. Go­verno Generale di "Venezia col riveritile decreto 12 settembre di detto anno 1817 N.. 28414/2424 annunciatomi dalla Regia Delegazione di Rovigo con suo dispac­cio 26 settembre dell'anno stesso, N. 13176.
E perchè potrebbe darsi il caso (proseguì a dire la sig.** Testatrice) che esso mio erede fosse ancora detenuto al tempo di mia morte, cosi destino al medesimo un curatore nella persona dell'amatissimo mio fratello Antonio e se questi fosse premorto, incarico Lei, sig. Notaio, di depositar subito una copia autentica di questa mìa testamentaria disposizione presso quell'Autorità dalla quale dipender deve la nomina di un curatore; pregando l'Autorità suddetta di avere in contem­plazione la persona del Ser Natale Ferro di Villanova che vorrei che fosse pre­scelto in curatore del detto mio fratello adottivo, conoscendo io perfettamente le ottime disposizioni del detto Ser Ferro a favore del nominato mio erede.
Qui la sig. Testatrice cessò di dettare e mi disse di non aver altro da ag­giungere e di non lasciare cosa alcuna alli stabilimenti di pubblica beneficenza, che le furono da me ricordati.
Questa disse la Nobile sig. Testatrice essere la sua ultima volontà e dispo­sizione che dovrà avere il pieno suo effetto dopo la di Lei morte, al qua! fine revoca ed annulla qualunque precedente disposizioni, dichiarando di avere fatto questo suo testamento con serietà, riflessione, libera da violenze, da in­ganno e da errore essenziale.
Dopo di che io Notaio l'ho letto con voce chiara ed intelligibile alla sig. Testatrice, la quale ha detto di averlo bene inteso e di confermarlo; e tutto ciò fu fatto in questa Comune di Fratta, distretto di Lcntinara, Provincia del Pole­sine, in casa del Nob. Ser Antonio Oroboni, col quale la sig.r* Testatrice convive, in una stanza a pian terreno che con due finestre guarda in giardino ed è a sini­stra entrando in casa, presenti simultaneamente a tutto li signori Giuseppe e Gaetano fratelli Rosati del vivente Ser Bellino e Domenico Santi di Francesco domiciliati in Fratta testimoni noti, ed idonei, li quali unitamente alla sig j-a Testatrice ed a me sottoscritto Notaio si sottoscrivono ed in presenza dei quali la Testatrice dichiara, a lume del suo erede, qualmente essa ha una azione per ducati cinquecento (500) correnti Veneti su la facoltà tutta Oroboni, del corpo -detti ducati mille duecento (1200) componenti il patrimonio ecclesiastico co­stituito dal di Lei padre al fu D. Antonio Martini di essa cugino, col pubblico istromento 1766,13 maggio nei rogiti del fu Ser Francesco Villa Notaio di Ro­vigo, dei quali D/ti 500 il detto Conte Camillo gli ha permesso la disposizione e furono da esso D. Antonio disposti a di Lei favore col di lui testamento.
Elisabetta Oroboni;
Giuseppe Rosati fui testimonio di questo testamento ed ho veduto la signora testatrice a sottoscriversi;
Gaetano Rosati fui testimonio di questo testamento ed ho veduto la signora testatrice a sottoscriversi;