Rassegna storica del Risorgimento

FARINI LUIGI CARLO
anno <1965>   pagina <541>
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L. C. Farini medico condotto e traduttore di S, Agostino 541
Non. è possibile tracciare, neppure per sommi capi, un profilo storico di quel periodo, che vide contrapposti due partiti, i cui seguaci si odiavano e si com­battevano senza risparmio di colpi. Se accadeva che una città privilegiata fosse governata da vescovi propensi ad attenuare i contrasti e a favorire gli incontri (pensiamo, fra gli altri, a mons. Stefano Monsignore, a Faenza, a mons. Ottavio Zollio, a Rimini, allo stesso monsignor Chiarissimo Falconieri, a Ravenna), c'era subito ehi si adombrava ed accusava i prelati di parteggiare per gli avver­sari della religione e dell'or dine costituito. In particolare, i membri del clero erano divisi fra loro da diatribe di natura ideologica. Coloro che ai tempi di Na­poleone, fautori delle teorie regolistiche e talvolta gianscnizzanti, erano stati sulla cresta dell'onda, ora sono relegati in posizione di subordinazione ai con­fratelli che avevano sopportato a denti stretti il vessatore regime napoleonico. Costoro, meno intellettualmente dotati, erano assai spesso legati al gruppo di preti modenesi, che costituivano cenacolo, mentore supremo monsignor Giu­seppe Baraldi, attorno alle Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura.)
Se un uomo di studio, della risonanza di un Maurizio Bufalini, espone una sua teoria scientifica che mal si concilia coi triti principi della scolastica allora insegnata, parte per Modena da Rimini o da Cesena mia segnalazione, e im­mancabilmente la rassegna del Baraldi scende in campo, per confutare le tesi imprudenti dell'impudente pseudo-scienziato.2)
*) Le Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura uscirono ininterrottamente a Modena per trentatre anni, dal 1822 al 18S5. Fondate da Giuseppe Baraldi (1778-1832), che fa anche direttore della rassegna per un decennio (18221832), propugnarono la ne­cessità dell'alleanza di trono e altare. Motivi ricorrenti nei ponderosi tomi 54 in tutto delle tre successive serie: la necessità della lotta ad oltranza agli epigoni del giansenismo, rei di aver fatto causa comune coi giacobini, ai liberali, ai protestanti; nel contempo, appoggio vigoroso ai principi, che si avviavano ad essere definiti dogmi di fede, del primato romano e dell'infallibilità pontificia. Di indubbia efficacia pratico, per il va­lore esemplare che rivestivano, erano i profili biografici dei più valorosi esponenti del cattolicesimo della Restaurazione, di cui spesso erano poste in evidenza le benemerenze acquisite nelle lotte condotte senza quartiere contro i regimi rivoluzionario e imperiale. IuformatÌ9simi su tutto quanto accadeva nell'ambito soprattutto dei Ducati e delle Le­gazioni, i redattori erano pronti ad attaccare e a demolire gli avversari delle loro idee. In Romagna assai numerosi erano gli associati alla rivista, ed ogni città aveva i suoi fiduciari, che mantenevano il contatto tra la periferia e il centro, cui presiedeva monsignor Giu­seppe Baraldi sino al 1832, e in seguito il canonico Pietro Cavedoni (*f* 1862).
Non ce la sentiremmo di avanzare l'ipotesi che tra gli Ultra delle Legazioni, appar­tenenti al clero e al laicato, e i correligionari di Modena esistessero vìncoli del tipo di quelli che in Piemonte tenevano uniti i membri dello Amicizie, organizzati in vera e propria società segreta, ma qualcosa di affine ci doveva pur essere. Veggasi sull'argo-meato l'opera fondamentale di CAMHDO BONA, Le Amicìzia - Società Segrete e Rina­scita Religiosa (1770-1830), Torino, 1962, che ci fa vedere come non fossero di poco conto gli addentella ti ideali e pratici tra l'organizzazione cattolica subalpina e quella cispadana. Un'indagine sistematica analoga dovrebbe essere Bitta anche per la cattolicità romagnola.
z> Occorrerebbe un lungo discorso per illustrare gli avvenimenti romagnoli riecheg­giati, tra il 1827 e il 1832, dalle modenesi Memorie di Religione, su esplicita sollecitazione dei membri del clero delle diocesi delle Legazioni. Si tratta di un tema sul quale ehi scrive ha raccòlto abbondanza di notizie inedite, capaci di gettate tanta luce sullo vicende roti-giosc e politico-religiose dell'epoca della Restaurazione. In questa sede si vuol Bolo notare che i contrasti di natura ideologica tra i vari membri del clero e del laicato erano vìoleu tis-
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