Rassegna storica del Risorgimento
FARINI LUIGI CARLO
anno
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1965
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pagina
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547
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L. C. Farìni medico condotto e traduttore di S. Agostino 547
chiuso. Fate elemosina, e voi avrete in guiderdone la purezza degli affetti. Ignorate forse che: regger avari verso i poverelli, vai pianto rubar loro? E giustamente quando taluno può dar pane agli affamati, e non glielo porge, giustamente si può dire che gli toglie la vita ed arreca la morte.
Vitupero a quel eristiano, che ruba ai poveri, ai piali abbiamo comandamento di porgere sempre la mano benefica, vitupero a costui, che ella è una iniquità nefanda il volersi impinguare del sangue de* poveri e delle vedove. Amate pure, o fratelli, i lucri onesti, ma abbonite sempre dalle usure, e nessuno abbia ardimento di trarre guadagno di là, dove ha dovere di spargere beneficenze. Chi ama far cumulo, chi non solleva la povertà de* miserabili, che gli stendon la mano, perde ciò che ha, ed alla fine la miseria lo aggrava. Verrà, o mici cari, verrà e non tarderà quel giorno, in cui sarà detto. " Fai affamato, e non mi deste di ohe mangiare ... ed ite si griderà ite, o maledetti, nel fuoco eterno . 0 fratelli, se saranno dannati alle fiamme quelli che non furono larghi ai poveri delle proprie fortune acquistate a prezzo di sudore, quale sarà la sentenza degli altri, ai quali non rifuggi l'aldino di mettere le mani nella roba altrui? Se brucieranno col demonio coloro che non cuoprirono di vestimenta l'ignudo, ove possiamo immaginare che sieno per ardere quelli che spogliarono gli orfani e le vedove ? Non si voglia adunque abbandonarsi a peccato sì grave. per satisfare alla superbia di questa vita; anzi non si ponga tempo di mezzo a fare elemosine, e divenire poveri ed umili. Né solo dobbiamo noi far ciò, ma cercare modo che il prossimo eziandio sia indotto ad operare somigliantemente, predicando a coloro che tengono le potestà e reggono le terre, che non solo facciano elemosina, ma serbino la pace nei regni, ammonendoli che, senza giustizia, i regni diventano altrettanto fucine di ladronecci. Avvegnaché molti sieno i governanti, ma pochi se ne trovano devoti alla giustizia. E qui ricorderò, come essendo chiesto a Socrate che rideva, perchè desse in risa così grasse, rispose: "Rido che i gran ladroni fauno impiccar per la gola i malandrini dappoco ; e si dice avere ad alta voce esclamato: "Oh! quanto sareste più degni del laccio voi, che, posti sulle sedie dorate ed in ricche magioni, permettete ladrerie maggiori di quelle che si commettono da coloro che, trepidanti, hanno continua dimora nelle selve,,. Laonde, o fratelli, non vogliate rubare, non vogliate usureggiare per condurre la vita fra l'abbondanza e la superbia; ma se abbiate copia di ricchezze, non ve ne fate un idolo, anzi spargetele, per acquistare l'umiltà ed imitare Colui che ai suoi seguaci dirà un giorno: "Venite, o benedetti, venite nel regno del padre mio, che vi fu preparato dalla origine del mondo . E così sia .
Abbiamo abbondato nelle citazioni, per dimostrare che siffatti argomenti non si scelgono a caso fra i tanti, solo per dar prova di abilità nel maneggio degli strumenti linguistici ! Il Farini ci teneva a scrivere pulito, nel rispetto scrupoloso delle regole del purismo; non se ne dimenticava neppure nel caso avesse dovuto stendere relazioni su casi cimici inconsueti; ma in un momento in citi nessuna prospettiva appariva ai suoi occhi, per potervi inquadrare speranze di un avvenire miglioro per la sua famiglia, per la Romagna, per l'Italia; dopo aver ascoltato dal 4 marzo 1835 giorno delle Ceneri al Ut aprile Sabato Santo - per più volte alla settimana la voce di un oratore ohe sapeva parlare con modi da memorare i tempi aurei dei primi propagatori di fede santa , dovendosi fare portavoce dei buoni gratulanti, come avrebbe potuto tradurre a freddo un testo patristico, e offrirlo a un ministro specchiato di Cristo ...