Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno
<
1965
>
pagina
<
559
>
La questione italiana nei rapporti anglo-austriaci del 1859 559
il malcontento suscitato dalla nuova legge di coscrizione e dalla riforma monetaria che comporta una perdita del 3 per i cittadini, per toccare poi l'argomento ritenuto uno dei più scottanti della questione italiana: la situazione dello Stato pontificio, occupato da un decennio da truppe francesi e austriache. Suggerisce un'iniziativa austriaca per metter fine all'occupazione: un passo, questo, che non solo potrebbe suscitarle simpatie in Italia, ma appianare anche i contrasti con la Francia e avviare ad un'intesa con questa potenza.
Le conclusioni che il rappresentante austriaco trae da questo colloquio confidenziale sono piuttosto negative e amare: l'Austria non può contare sull'appoggio inglese. La politica della Gran Bretagna è guidata dall'egoismo e dall'interesse: il massimo che si può attendersi da essa è una neutralità benevola. Questo giudizio gli viene confermato anche da altri esponenti politici da lui interpellati. La stessa stampa non lascia dubbi a proposito: il 6 gennaio il Times scrive che l'Austria deve ben renderà conto di non poter sperare alcun aiuto dall'Inghilterra in mia guerra iniziata per la conservazione dei suoi possedimenti italiani. *) Malmesbury stesso tiene a informare ufficiai mente della posizione inglese i governi stranieri. Il 7 gennaio egli comunica a Berlino, legato a Londra da rapporti di buona intesa e cordialità, che in caso di un conflitto il suo paese intende mantenersi neutrale fin quando possibile.2) In senso analogo egli si esprime con le corti di Parigi, di Vienna e di Roma.*)
Ma questa neutralità non e intesa come inerzia passiva di fronte al pericolo imminente. L'Inghilterra ha troppo interesse al mantenimento della pace per rinunciare a ogni tentativo di impedire la guerra, Che potrebbe a suo parere allargarsi ben presto in una conflagrazione europea, con conseguenze imprevedibili. Perciò il ministro degli esteri, facendosi interprete di un pacifismo umanitario, inizia, fin dai primi di gennaio, d'intesa con la Prussia, un'attivissima campagna diplomatica per distogliere i governi interessati dai loro propositi bellicosi.
La sua principale cura è rivolta naturalmente alla Francia, la cui politica, guidata dall'inquietante personalità di Napoleone III, è determinante nella crisi. La tesi di Malmesbury è che Napoleone si senta spinto ad agire a favore dell'Italia non tanto da considerazioni inerenti a interessi generali del suo paese, quanto da motivi personali: i suoi rapporti in gioventù con i moti nazionali italiani ! In setta dei carbonari rapporti ohe Cavour, giudicato severamente dallo statista inglese come una specie di astuto politicante senza scrupoli, saprebbe sfruttare abilmente, valendosi perfino, per convincere l'imperatore titubante, dello spauracchio dell'attentato Orsini. ' Nelle istruzioni che il mi-
'' II. LEV, Dio iiulitniaclu< Einigung unti dio cnglischi- Politile 1859-61, Leipzig, 1935, p. 21.
*> D. BKAI.ES, Engluwl and Italy 1859-60, London, 1961, p. 39.
3> Dispaccio a Cowley, 7 gennaio in: MA LMF.SBURY, Mémoires d'un ancien ministro (1807-1869), Paris, 1885, p. 276; a Loftus, 12 gennaio, OC, p. llai Odo Russell, 13 gennaio, tbid., p. 18.
'Napoleone àlvei quei giorni Malmesbury nelle auc Memorie a est imunge ò la guerre por la pensée qu'en se Jaisaut le ehampion de la naUonnlite ftalienne, il disarmerà se imcienH frères co carbonarismi;* à qui il est lié par des promesse* et peat-étre por des serment} Cavour exploite ce entiment , </>. ci., p. 277. aneora, 11 16 febbraio: 0E. vit6 est cptfH est rÉBolu ù faire la guerre a r A ut rìdi e pour B'O-