Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
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1965
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pagina
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560
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5.60 Magda Jàszay
nistro invia a Lord Cowley, suo ambasciatore a Parigi, egli insiste sul motivo che non esiste alcun serio punto d'attrito tra Francia e Austria: né violazioni territoriali, né contrasti d'interessi commerciali o offese alla dignità nazionale. Ma la crescente ostilità tra le due potenze viene alimentata dalle aspirazioni di un altro Stato e di certe persone che desidererebbero ardentemente spingerle al conflitto per trarne profitto per il conseguimento dei propri fini. Occorre avvertire la Francia che una guerra cominciata in Italia per determinati interessi potrebbe facilmente estendersi e assumere il carattere di una guerra d'opinioni che, mentre richiederebbe notevoli sacrifizi di sangue e di beni materiali alla Francia, finirebbe col rafforzare gli anarchici. Il governo inglese comprende le preoccupazioni di Napoleone per la situazione venutasi a creare in Italia; anch'esso, da parte sua, non è indifferente al destino del popolo italiano. Ma i rimedi non sono da ricercarsi in una guerra e nella sovversione violenta dei trattati che hanno assicurato un cosi lungo periodo di pace al mondo, bensì nelle riforme opportune da promuoversi di comune intesa dalla Francia e dall'Austria, soprattutto nello Stato della Chiesa.1) In sostanza, il ministro inglese riduce il problema italiano a un problema di riforme nell'Italia centrale e vuole indurre l'imperatore a disunpegnarsi dei presunti obblighi contribuendone all'attuazione. L'esponente della politica estera inglese usa un linguaggio più duro nei riguardi della Sardegna, considerata come principale responsabile della tensione esistente. Nonostante le simpatie naturali che il Regno sardo, Stato costituzionale e libero da influssi della politica ecclesiastica, ispira alla nazione inglese, protestante e fedele alla sua costruzione, l'Inghilterra non può approvare la nuova intesa con la Francia di Napoleone e il ruolo preminente assunto da Torino nella questione italiana.2) E Malmcsbury, scrivendo ad Hudson, ministro britannico a Torino, non manca di esprimere le preoccupazioni del suo governo per il comportamento della Sardegna che incoraggerebbe i malcontenti in Italia, prospettando loro dei mutamenti nell'assetto territoriale della penisola, con la creazione di un regno o di una confederazione sotto l'egida di Casa Savoia. Una guerra tra Francia e Austria ammonisce lo statista inglese sarebbe fatale per la Sardegna. Essa non avrebbe che un ruolo secondario e i suoi interessi non
tacher les Italiens et sauver sa vie uicnacéc par eusr depuis Fattentafc d'Orsini ; Cavour Ini a persuade cela dans leur cntrevue de Plombières, l'autouinc dernier. L'intérèt per-oonnel l'cmportant tonjoura sur l'intérèt general, la guerre est certame, cor il a grand' penr dea carbonari et à juste tifare, connaissant bien cette scote de xnisérables . I-bid,, p. 281. E in una sua lettera a Cowley, del 15 gennaio, si trova quest'osservazione su Cavour: II trovatile la sequcllc d'Orsini en disant: * Ne soyez pas assez betes pour tner le Seul homme qui puisse assister l'Italie, mais foccez-lo par la crainte ù se me.tt.re uvee nova,, . Ibi il., p. 277.
J) MaltncBbury a Cowley, 10 gennaio, OC, pp. 6-7.
3) Il Ministro sardo a Londra, informando Cavour il 18 gennaio sull'atmosfera che regna nella capitale inglese avverte: ... nona commettriona une fante en nous posant cornane menaces d'aggressiou de la part de l'Autriohe. On nous cépondra en terme quelque peri gazés quo noi n'ovousque co quo nous avons morite pur natre pciulance. quc... qui séme le vent recolto les tempeteo , Col, p. 249 più tardi, il 15 marzo: De tou-tcs maniere* nous perdona du terra in tana les jours dans l'opinion publique, memo pormi les liberarne qui nous eonstdèrcnt cornino dei ombìtieux cffrénÓB, qui no s'inquic-tcnt point de latro éelore une guerre ponxvu quo notro ambii ioti et nos ùislJncts d'egran-dissement soient satiafaita . Ibid., p. 278.