Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <562>
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Magda Jtiszay
torna ancora sull'argomento dei contrasti austro-francesi. Protestando che il suo gabinetto non intende ingerirsi negli affari interni dell'Austria, ma e guidato unicamente dal desiderio della di lei prosperità as one of the niost important inembers of the Europcan faiuily of States, and as one of Her Majesty's most aucient allies , offre i buoni uffizi dell'Inghilterra per promuovere una migliore intesa tra Vienna e Parigi. Come già quando si rivolgeva al governo francese, Malmesbury cerca di minimizzare le ragioni di disaccordo tra le due potenze attribuendole alla mancanza di comprensione per i punti di vista dell'altra parte, ad un'eccessiva suscettibilità e al tenace rifiuto di venire ad un compro­messo. Dopo aver prospettato i danni, materiali e morali, che una guerra, anche se vittoriosa, verrebbe a recare all'Impero austriaco, egli esorta il governo di Vienna a seguire, nella sua politica italiana, una via che possa conciliargli il consenso dell'opinione pubblica. A questo punto, ritiene opportuno aggiungere un serio avvertimento: le simpatie naturali del pubblico inglese per la nazio­nalità italiana potranno non assumere il carattere di un intervento attivo contro l'Austria purché questa non si metta dalla parte del torto aggredendo la Francia o la Sardegna, o o fi rendo un pretesto plausibile alla guerra. Il richiamo all'in­fluenza dell'opinione pubblica inglese non serve, quindi, più, come nei colloquio con Apponyi, solo a giustificare la neutralità dell'Inghilterra, ma anche a far ammettere una sua eventuale presa di posizione attiva a favore della causa italiana.
La giusta via da seguire, egli suggerisce, sia nell'interesse comune dell'Au­stria e della Francia, sia per il bene del popolo italiano sarebbe un accordo di queste due potenze e unire i loro sforzi per trovare i mezzi di migliorare the present unhappy state of affair* che innegabilmente regna in Italia. U governo inglese, che si rende eonto del giusto malcontento dovuto alla cattiva ammini­strazione e e sympathizing, as they uuquestiouably do, with the sufferings of the Italian people , si offre ad appoggiare le proposte di riforme nel!'Italia centrale che Francia e Austria dovrebbero avanzare. Ma il primo passo dovrebbe essere il ritiro delle loro truppe dallo Stato pontificio, dove la situazione e di­ventata intollerabile.
Nel suo sforzo di salvare la pace il ministro inglese va anche più oltre: fau­tore convinto dei trattati del 1815, egli ora ammette perfino modifiche nello assetto territoriale della penisola, se atte a promuovere questo fine. '>
La reazione austriaca ai suggerimenti inglesi è, in sostanza, un cortese, ma risoluto rifiuto. Vienna, anche di fronte alla minaccia del conflitto armato e al rischio di scontentare Londra, rimane ferma nella rigida posizione dei suoi pre­tesi diritti legali in Italia,2) Buoi dichiara a Loftus che considera molto pericolosa e sovversiva lei trattati la proposta inglese di eventuali cambiamenti
]) MalnicRbury a Loftus, 12 gennaio, OC, pp. 9-12.
2J Già precedentemente Buoi aveva ripetutamente dichiarato che era decisione incrollabile dell'Impero di... difendere, se occorra, lo armi alla mano, i diritti acquisiti .<) possessi territoriali consacrai i dai trattati, che formano la base del sistema euro­peo e he le suddivisioni territoriali sono garantite dai trattati; noi nou ne faremo mai oggetto di accordi per via di negoziati . Buoi a Hubner, 19 aprile 1858 e 11 dicembre 1858, in JIlfB.vKn, op. cii., pp, 517 e 614.