Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <564>
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564 Magda Jàszay
nei suoi territori italiani.1) Buoi sfoga i suoi vecchi rancori contro Torino, rie­vocando la guerra del 1848 e le conseguenti mandiV stazioni ostili della Sardegna contro l'Austria, -tra cai la campagna giornalistica contro Francesco Giuseppe in occasione della visita di lui in Italia. Accusa il governo piemontese di abusare della libertà permettendosi ingerenze dannose negli affari di altri Stati: anche le difficoltà interne in cui versa lo Stato pontificio sarebbero dovute all'agita­zione rivoluzionaria incoraggiata dal Piemonte. Tutta la moderazione usata da Vienna nei confronti di Torino non è servita che a rendere più aggressiva questa ultima: dovrebbe essere Londra a indurla a una condotta più ragionevole.
Nello stesso dispaccio il Ministro degli esteri austriaco risponde in merito alle riforme proposte da Londra nell'Italia centrale.3) Riconosce varie imperfe­zioni nei sistemi di governo di quegli Stati, ma le attribuisce ai numerosi cam­biamenti introdotti nell'ultimo mezzo secolo: occorre dar tempo perchè essi maturino e si adattino .al carattere del popolo italiano. L'Austria era sempre sinceramente favorevole a ogni miglioramento, ma si rende conto delle nume­rose difficoltà che i governi in questione devono affrontare. Inoltre, l'Austria non si sente autorizzata a imporre una costituzione o proporre miglioramenti in quel senso ad altri Stati italiani.3) Quanto all'evacuazione dello Stato della Chiesa, Apponyi, interpellato da Lord Derby, gli risponde che nessuna proposta diretta in merito era stata fino ad allora fatta a Vienna: essa aveva già manife­stato nei giornali semiufficiali la sua disposizione a negoziare, ma l'iniziativa deve venire da chi giudica intollerabile lo stato delle cose: l'Austria, da parte sua, non è di questo parere e non chiede mutamenti. Considera anzi contrario alla sua dignità rivolgersi con proposte a Napoleone, dopo le manifeste prove di osti­lità da lui date.4)
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Nell'azione diplomatica che Londra svolge nell'interesse del mantenimento della pace, il governo britannico e il suo ministro degli esteri non hanno piena libertà di iniziative, ma devono conformare la propria linea di condotta ai pa­reri del Parlamento, dove la posizione del governo è incerta e vacillante di fron­te all'opposizione liberale. Anche il gabinetto di Vienna se ne rende conto e guarda con preoccupazione all'eventualità di un cambiamento di governo che, secondo le previsioni, riporterebbe al potere Lord Palmcrston e Lord John Rus­sell, pubblicamente noti come italofili.5) Pertanto, Apponyi e sollecito nell'infor-
*) Buoi ad Apponyi, 25 febbraio, OC, pp. 83-88; v. anche Buoi a Hubner, 13 gen­naio, in HÌÌBNKR, op. al., p. 633.
2) Apponyi il 9 febbraio gli aveva telegrafato: Lord M... désire une manifestatali quelcontnte connue du public de notare disposition conciliante a negocier sur la question de l'Italie centrale. Le Principal Secrétaire d'Etat voudrait que nous porlione, agìssions, pour démontrer et justiuer notre bon droit et noe intentions, et no nona renfennions pas dam le mystère et le ailcnce de notre dignité. Lord Clarendoa, de son c6té, désapprouve le silente qwi giace et découroge nos nombreux amis nnglais, SA.
4,1 Buoi ad Apponyi, 25 febbraio, eit.
*) Apponyi a Buoi, 17 febbraio, N. 14, SA.
*) Dopo lu formazione del nuovo gabinetto Pabnerston, nel giugno 1859, il Principe Consorte scriverà che Napoleone ha tutte le ragioni per essere contonto, essendo Pabner­ston anti-auatrian, pro-italian and peduli y pro-Nupnle.on; Lord John natiFrench, but strongly pro-italian... Gladstone ÌB violently pro-Italinn . D. BEALES, op. cit., p, 92.