Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <565>
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La questione italiana nei rapporti angloaustriaci del 1859 56S
mare il suo governo sul dibattito svolto ai primi di febbraio alla Camera dei Co­muni sull'indirizzo di risposta al discorso della Corona, in cui la questione ita­liana e le probabilità della pace o della guerra sono state trattate con grande rilievo. Egli dà importanza soprattutto alle dichiarazioni di Palmerston e di Russell, ohe riporta ampiamente.1) 1 due oratori si sarebbero trovati d'accordo nel disapprovare la presenza dell'Austria in Italia, le cui province italiane, se­condo Palmerston, n'ajoutaient rion à sa force et font un objet de baine pour bcaucoup de monde et la forCcnt à suivre une politique dout un Gouverncmcnt sage devrait désirer s'abstenir . Tuttavia, entrain hi si pronunciarono per il ri­spetto dei trattati, e Russell qualificò odiosa una aggressione da parte della Francia e della Sardegna mirante a ingrandimenti territoriali, mentre Pabner-ston fece notare che ima guerra tra Austria e Francia ne pourrait inanqucr de devenir bientòt generale, et entelle méme pour origine uno cause doni en pria? cipe ou pourrait désirer le triompbe, elle ne serait nuQement justifi.ee. Pal­merston deplorò l'occupazione dcUo Stato pontificio e auspicò l'introduzione di riforme, come proposto dalle cinque potenze nel 1831; Russell andò anche più oltre chiedendo l'autogoverno per la popolazione di quello Stato.
L'ambasciatore austriaco ebe non deve aver nutrito previsioni molto ottimistiche sull'esito della seduta conclude il suo rapporto constatando: Je crois qu'en somme nous avous lieu d'erre contents. Si notre politique n'a pas été appronvée par tous, notre droit a été reconnu unanimement .
In un rapporto successivo 2) egli riporta un nuovo discorso di Russell in cui l'uomo politico liberale, parlando dell'Italia, afferma: tant que sa condition ne sera pas améliorée, ce pays resterà toujours un danger pour la paix d'Euro­pe . Ma il rimedio non è da cercarsi in una guerra, bensì in un accordo pacifico tra le grandi potenze: Francia, Austria e Inghilterra, cui quest'ultima dovrebbe contribuire con tutte le sue forze. E Apponyi commenta soddisfatto:
Ces paroles. duna la bouche de l'ami le plus fervent de la cause italienne, du liberal par excellence, soni petitètra le fait le plus curieux de cette séance remar-quable. Il est impossible de Jlétrir plus sèvèrement la politique de la guerre ei les projets ambitieux de la Sardaigne, de décourager par de plus dures vérìtés la panie révolutionnuire en Italie,
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Nella Stessa seduta, avendo Lord Palmerston interpellato il governo sulla politica estera, Disracli annunziò alla Camera un nuovo passo dell'azione media­trice britannica: l'invio di Lord Cowley, ambasciatore inglese a Parigi, in mis-.Bumc confidenziale presso il gabinetto di Vienna. Malmesbury, infatti, dopo l'esi­to negativo della Schermaglia diplomatica condotta per il solito tramite dei rappresentanti Ufficiali, si era deciso ad un'azione più diretta: sceglie come suo inviato speciale, munito di una lettera personale della regina Vittoria a Fran­cesco Giuseppe, un diplomatico ohe, per la stia posizione, è in grado di conoscere più da vicino le intenzioni di Napoleone e farsi interprete dei suoi desideri: ffy d'altra parte, dati i rapporti cordiali che da anni lo legano a Buoi, può trovare
') Apponyi a Buoi, 4 febbraio, N. 11 13. SA. *) Apponyi a Buoi, 26 febbraio, N. 16 B. SA,