Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <566>
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566 Magda Jdszay
credito anche a Vienna. ') Il 13 febbraio Malmesbury dà notizia a Cowley della missione che si intende affidargli, incaricandolo di appurare se Parigi approva l'idea e quali sarebbero le concessioni che potrebbero soddisfarla da parte di Vienna.2} Walewski interpellato a proposito precisa le richieste del suo governo nei seguenti punti: abrogazione dei trattati conclusi dall'Austria con Napoli, la Toscana e i Ducati di Parma e di Modena; introduzione in tutti gli Stati ita­liani di un sistema che affidi a una rappresentanza parlamentare le delibera-snoni sulle nuove imposte; il governo delle Legazioni affidato a un principe ro­mano nominato dal Papa; sussidi finanziari offerti al Pontefice da parte di tutti gli Stati cattolici che gli permettano di alleviare le condizioni dei suoi sudditi.3) Malmesbury da parte sua tiene a sottolineare che il viaggio di Cowley non ha carattere ufficiale con un programma fisso da svolgere, ma dovrà essere uno scambio di idee amichevoli su alcune questioni che interessano le due parti e la cui soluzione potrebbe portare ad una migliore intesa tra Francia e Austria.
Suggerisce, quindi, a Cowley di intrattenersi con Buoi soprattutto su quattro argomenti: il ritiro delle truppe d'occupazione francesi e austrìache dal terri­torio dello Stato della Chiesa; le riforme da introdursi in quello Stato; impegno dell'Austria di non aggredire la Sardegna e l'abrogazione o la modifica dei trat­tati difensivi del 1847 tra l'Austria e i Ducati.
Napoleone si mostra fin dal principio scettico circa i risultati della mis­sione Cowley; si sussurra che egli l'abbia approvata solo per guadagnar tempo.4) A Londra i pareri si dividono: Malmesbury ostenta fiducia, che però non sembra condivisa da tutto il gabinetto. Apponyi avverte perfino il suo ministro di usare molta cautela con Cowley, considerato dal governo inglese come àme damnée di Lord Palmerston e di Napoleone.S) Prima ancora del ritorno di Cowley da Vienna, a Parigi si sparge la voce che la sua missione sia fallita, provocando un panico in Borsa.6) Anche a Londra è diffusa la convinzione che gli sforzi del diplomatico non potranno evitare la guerra, già irrevocabilmente decisa da Napoleone. Dal suo viaggio non si attenderebbe altro risultato che la prova della malafede dell'imperatore francese e dell'impossibilità di venire con lui ad un accordo pacifico.T) Tali sono, almeno, le notizie che Apponyi ottiene da un in­formatore privato probabilmente Kliudworth, legato a Disraeli e indicato in altri rapporti secondo il quale Lord Derby avrebbe fatto capire che l'In­ghilterra sarebbe rimasta neutrale solo all'inizio del conflitto, per intervenire
*) Secondo certe voci, riportate da Emanuele d'Azeglio a Cavour (lettera de) 25 febbraio) sarebbe stato lo stesso Napoleone a suggerire l'idea della missione di Cowley, in cui riponeva piena fiducia. Vedi F. VALSECCHI, op. ci/., p. 29.
*) Malmesbury a Cowley, 13 febbraio OC, p. 65.
9) Cowley a Malmesbury, 16 febbraio, OC. p. 68. v. LEY, op. i., p. 25,
*) Lettera Nigra a Cavour, 28 febbraio, v. VAfcsisccui, op. cfr., p. 29.
*) Telegr. cifrato di Apponyi a Buoi, 28 febbraio, SA, e sua lettera a Hubner, in rJBKER, op. cit., p. 667.
6) HUBNER, op. dt.. p. 672.
7) Apponyi a Buoi, particolare, 4 mura (minuta autografa) A1JN. Le notizie allar­manti circa le sue Intenzioni bellicose inducono Napoleone a far pubblicare sul Monitour del 5 marzo un articolo inteso a calmare le apprensioni; y. CATALAISO~M OSCATI-VAJ.-SECCIII, L'Italia nel Risorgimento dal 1789 al 1070, Milano, 1964, p. 708.