Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <567>
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l.a questione italiana nei rapporti anglo-austriaci del 1859 567
poi a fianco dell'Austria contro l'imperatore dei francesi che il pubblico inglese detesta come il primo Napoleone. ''
Ufficialmente, però. Londra non lascia trapelare timori circa l'efficacia della sua azione mediatrice. Quanto a Cowley, egli sottolinea nel suo rapporto da Vien­na le buone accoglienze avute da Buoi e dall'imperatore e la loro disposizione ad assecondare gli sforzi dell'amica Inghilterra per venire ad un accordo. In­forma, poi, sulla posizione di Vienna in merito ai problemi concreti esaminati durante le conversazioni. L'Austria sarebbe disposta a consentire all'evacuazione dello Stato pontificio, tanto più che lo stesso Pontefice ne avrebbe espresso il desiderio, ma ritiene necessario usare molta cautela per impedire lo scoppio di una rivoluzione: suggerisce il ritiro graduale delle truppe d'occupazione, col mantenimento provvisorio di alcune guarnigioni. Per le riforme da attuare in quegli Stati, Vienna non è aliena dal riprendere le trattative interrotte dalla Francia nel 1857, o dal reiterare le raccomandazioni rivolte al Papa dalle cin­que Potenze nel 183132. Quanto alla questione dei rapporti con la Sardegna, Buoi ha osservato che Cowley avrebbe dovuto rivolgersi non all'Austria, che non ha intenzioni aggressive, ma a Torino, responsabile della situazione per la sua politica provocatrice.
Il punto che presentava maggiori difficoltà era il quarto: l'abrogazione o la modificazione dei trattati tra l'Austria e i Ducati di Parma e di Modena, e in particolare il terzo paragrafo che obbligava la prima ad intervenire a favore dei sovrani minacciati nel caso di disordini interni. Questa clausola formava uno dei capi d'accusa contro l'Austria che Cavour aveva rilevato nel suo Memoran­dum sulla questione italiana presentato a Londra il 1 marzo 2' e che il governo inglese da parte sua riteneva di poter mettere sul tappeto senza per questo compromettere le sue buone relazioni con l'Austria. Buoi infatti, invece di un netto rifiuto, preferisce dare una risposta evasiva, dichiarandosi disposto a esami­nare due soluzioni che, a suo parere, potrebbero rendere superfluo un intervento austriaco e nello stesso tempo preservare da una rivoluzione. Una sarebbe la neutralizzazione della Sardegna causa ultima, per Vienna, dei mali d'Italia garantita dalle grandi potenze, l'altra una lega tra gli Stati italiani che sostitui­rebbe i loro trattati cou l'Austria. La prima gli sembra tuttavia più facile ad attuarsi e più utile alla pace d'Italia. La Sardegna, infatti, egli dice, credendosi minacciata dall'Austria, sta armandosi e cerca l'appoggio della Francia. Se fosse neutrale, potrebbe sentirsi sicura da un eventuale attacco e attendere traquilla-mente al proprio sviluppo economico. D'altra parte, gli Stati vicini, liberati
*) Apponyi a Buoi, 4 marzo, N. 18 B. SA. E ih un telegramma curato del 16 marzo: Leo Ministre oiil. dir a K. Jindworili que la joission de Cowley avait entierement GnhauG, quo I'Autricite man tieni IOUH se droits, qu'il n'y a pos d'entcntc sana base de mediatici! et frac la gitene est donc inévifablc dami 2 mota. Depili* qudquea jours des orrires d'nrmrment conridérables otti etti donne icì en secret. Lo Cabinet anglais seni la nécessité d'en finir nve l'Euipereur Nupolvcm et espòre voir co scntimont partagli bientót par la nation enticro iiagbùai:. Rosterait neutre mi cunuucncemcDt pour completar gè* preparaiif> et entrer en Ugno plus tard avec d'untimi plus do viguour et de l'una-nimit. Ofid.
3) C*Ar.ANo-MoscATt-VaxsKCCiii, op, ciKt p. 70fi{ LKY, op. ., p. 30.