Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <568>
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568 Magda Jaszay
dal timore delle ingerenze del Piemonte nei loro affari, potrebbero rinunciare ai trattati, in questione. *1
Più esplìcito nel suo dispaccio ad Apponyi, Buoi prende invecci nella que­stione una posizione nettamente negativa, dichiarando che l'Austria non ha mai cercato di ingerirsi negli affari interni di altri Stati, pur affermando che ogni go­verno minacciato da moti interni ha il diritto di ricorrere ad aiuti stranieri,2) Non e rAnstria a voler imporre la sua protezione: sono i governi interessati che la richiedono. Londra allora, credendo di facilitare cosila situazione dell'Austria, manda Searlett, ministro britannico in Toscana, a Modena e a Parma per con­vincere i due governi a proporre ali1 Austria l'abrogazione della clausola in que­stione. Ma Buoi aveva già a sua volta segretamente avvertito le due corti a non aderire alla proposta.3)
Cowley ha tentato anche di abbordare, secondo il desiderio di Napoleone, la questione delle riforme nei vari Stati italiani: e il ministro degli esteri austriaco ha ribattuto, nei termini già usati nel suo dispaccio ad Apponyi del 25 febbraio, che l'Austria, come non pensa di ingerirsi nelle questioni interne del Regno di Sardegna, pur disapprovandone molti aspetti, così si astiene da interventi nel­l'amministrazione interna di altri Stati itaiani. I quali del resto, non sono gover­nati così male come Torino vuole far credere.4* Buoi non risparmia una nuova frecciata al governo sardo accusandolo di propaganda sovversiva negli altri Stati della penisola; 3J argomento, questo, di cui si è valso durante le trattative per eludere le proposte inglesi.
Mentre Cowley manifesta ottimisticamente a Malmeabury il parere che le dichiarazioni dell'Austria contengono materia che, accordata con i desideri espressi della Francia, può servire come base di un accordo tra i due governi imperiali *) e Malmesbury elogia il suo inviato per l'abilità con cui ha assolto la sua missione,7) Buoi commenta non senza ironia: se Cowley è soddisfatto lo è con poco .8)
Quali siano realmente le impressioni del governo inglese, come esso valuti veramente l'esito della missione Cowley e che via intenda seguire, è un interro­gativo che il rappresentante austriaco a Londra cerca inutilmente a chiarire. Nel suo incontro con Malmesbury sul cui conto egli, più spontaneo e vivace nei suoi rapporti del collega inglese a Vienna Loftus, non risparmia apprczza-
*v. Cowley a Malmeabury, 9 marzo, OC, pp. 121125.
*) Buoi ad Apponyi, 10 marzo, in HUBNEB, op. ce*., p. 684.
') XXX, L* Inghilterra contro la guerra del ci nquati innovo, in Nuova Antologia, 1936, voL 384, p. 272; VAXBECCHI, op. di., p. 32. Cowley sostiene ohe Buoi gli avrebbe detto che l'Austria poteva abrogare i trattati se i principi italiani ne avessero fatto richièsta. Apponyi, parlando con Malmesbury, si rifiata di ammetterlo. Apponyi a Baol, 16 marzo (minuta autogr.), ABN.
4) Cowley a Malmesbury, 9 marzo, di., OC, p. 124.
*) Buoi ad Apponyi, 10 marzo, eli.
*/ Cowley a Malmesbury, 14 marzo, OC, p. 126.
Malmesbury a Cowley, 15 marzo e 26 marzo, OC, pp. 127 o 173.
) CATALANO-MOSCATI-VAÌBECCUT, op. et/., p. 70. Scrivendo a Keller, suo rappre­sentante a Berlino, il 16 marzo osserva: Con le sue Insinaazloni sull'annullamento o sulla modifica dei nostri trattati con gli Stati italiani egli ha avuto lo stesso insuccesso che Col resto . VALBECCHI, op, db, p. 31.