Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LA GRAN BRETAGNA 1859; GRAN BRETAGNA RELA
anno <1965>   pagina <570>
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570 Magda Jàssay
H 19 marzo Buoi telegrafa, ad Apponyi il consenso del suo governo, met­tendo, però, come condizioni della partecipazione austriaca il disarmo preven­tivo della Sardegna, l'esclusione di ogni cambiamento territoriale in Italia e l'invito ai piccoli Stati italiani interessati a intervenire alla riunione, in con­formità a quanto stabilito dal protocollo di Aquisgraua il 18 novembre 1818. L'Austria, infatti, dichiara il ministro, non ritiene di poter trattare degli affari intorni di altri Stati senza la loro partecipazione. l> Nell'invito, però, non potrà in alcun modo essere inclusa la Sardegna egli precisa in un altro telegramma ad Hubner la cui politica estera dovrà anzi essere sottoposta al giudizio del congresso.2) Buoi inoltre, per suggerimento del ministro prussiano a Vienna Werther, incarica Apponyi di stabilire con i rappresentanti delle altre potenze i particolari del congresso.3)
Lord Derby e Lord Malmcsbury accolgono con soddisfazione l'adesione austriaca; quest'ultimo, però, pone ad Apponyi alcune riserve.4) Gli fa notare la difficoltà di escludere la Sardegna dal congresso se vi saranno ammessi altri Stati italiani, e l'inconveniente che deriverebbe invece dalla sua partecipazione, soprattutto per la temuta presenza di Cavour:
Nous avons vu il y a trois ans ce que c'est que Cavour autour d'un tapis vert. Il n'a fait que du " Mìschie/... et il en ferali bien plus encore! Il erte déjà bien fori à la seule idée de ne pas pouvoir dire san mot. Jusqu'à présent VEmpereur Napoléon tieni bon, mais si vous persistes à vouloir admettre tous les Etats de VItalie, vous nous rendez impossible Vexclusion de la Sardaigne, et si nous avons Cavour au Congrès, je ne réponds plus de rien... Profitez donc de cetle bonne occa-sion pour mettre fin à ce fòle de grande Puissance que le Piémont sarroge depuis la guerre de Crimée et pour le forre rentrer dans la position qui lui appartient .
D ministro inglese suggerisce, invece, una partecipazione indiretta degli Stati italiani: i loro rappresentanti avrebbero la possibilità di esaminare tutte le proposte avanzate al congresso e di fare le loro osservazioni, e la facoltà di acco­glierle o meno; in questo caso, però, le grandi Potenze li abbandonerebbero al loro destino. A questo punto Apponyi mette in imbarazzo il suo interlocutore chiedendogli quali modifiche il congresso intenderebbe suggerire nel governo degli Stati italiani, e alla risposta incerta del ministro risponde ironicamente:
Permettezmoi au reste de constatar que vous voulez réformer en Hoc des institutìons que vous avouez ne pas connattre ou dont vous ne connaissez les im-perfections supposSes que par les exagérations et les calomnies du parti révolution-naire ituHen .
Quanto ai trattati difensivi coi Ducati, prosegue l'ambasciatore, essi sono perfettamente giustificati: non l'ha riconosciuto perfino il liberale Lord Palmcr-ston? Vorrebbe il gabinetto conservatore essere più intransigente? Riguardo al terzo punto che si vuole abrogare, l'obbligo dell'intervento austriaco in caso di rivolgimenti interni, Apponyi rivela i vtóri timori e le vere ragioni della
l) Buoi a lliilmcr 29 marzo, in HtJBNEB, op. crii., pp. 701-702. V. H, HKAIIDEH, La politica di Lord Malmettbury verta Vintila nellu primavera dpi 1859* in Rassegna storica del ttisorgimeiuo, gennaio-marzo 1056, p. IT; LISY, op. eie, p. 35.
-) Telegr. del 24 marzo, hi HUBNER, op. cu., p. 691.
3) Loftus a MaliTiBsfoury, 31 marzo, OC, p. 225.
4) Apponyi a Buoi, 21 marzo, N. 25 JJ (minuta autografa), ABN.