Rassegna storica del Risorgimento

BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno <1965>   pagina <585>
immagine non disponibile

Le Carte di Emanitele Celesia 585
tano fecero questa dimostrazione,1) cui s'accostò tutto il popolo, e il Celesia ed il MorcUio andarono deputati dal Governatore, il quale promise d'informar d'ogni cosa il Ministero.2) Il 22 maggio 1848, al Circolo Nazionale, aveva co­nosciuto il Gioberti, il quale, da Rimini il 27 giugno gli scriveva: Le cose in Roma, in Piemonte, in Lombardia vanno bene; e il godimento che se ne trae sarebbe intero, se non venisse avvelenato da Venezia e da Napoli. Io cito per tutto dove passo la vostra cara Genova come esempio ammirabile di concor­dia, di sapienza, di virtù, cittadina. Se tutte le provincic italiane somigliassero alla Liguria, la causa nostra più non sarebbe in pendente. Speriamo tuttavia che essa trionferà .3) Il Celesia intanto trovava sempre più motivo di affiata­mento con i democratici mazziniani; il 25 luglio 1848 nella chiesa della Madda­lena commemorava il quarto anniversario del sacrifìcio dei fratelli Bandiera.4) Giunta in Genova la notizia della capitolazione di Milano, 1*8 agosto, il popolo è in tumulto, si vuole il governo provvisorio e si chiedono i forti: Ad ovviare il disordine, giacché il popolo volea tutti i forti in sua mano il Federici e il Celesia vanno al Governatore per chiederne l'assentimento .s) Il 3 settembre, in un banchetto patriottico tenuto al teatro Carlo Felice in Genova, il Celesia recitava un suo inno Alla riscossa 1 in cui si alludeva al tradimento piemon­tese. Il Celesia godeva ormai la fiducia dei democratici genovesi. Già il 29 lu­glio era stato eletto a far parte della deputazione inviata a Torino. In seguito ad una grande dimostrazione popolare - egli annotava tendente al pronto armamento e mobilizzazione delle cittadine milizie e a troncarne le lentezze della Camera partirono eletti dal popolo i cittadini B. Celesia, Ant. Costa, Cam-biaso, Balbi Senarega e Rissctti per presentare alle Camere la petizione .ù~ Tra le carte sottratte all'incendio dell'archivio della polizia si trovarono le lettere del prete Francesco Ricci, nelle quali il Celesia era indicato come sov­versivo.7) Aperto il Circolo Italiano, il Celesia è uno tra gli attivisti più impegnati.
i) S. Celesia aveva alimentato lo spirito democratico nei bersaglieri della guardia nazionale di Genova, e continuava tuttavia, tanto che a lui si attribuivano le cause di alcune insubordinazioni di quella compagnia (insubordinazioni rispetto al governo, che erano manifestazioni per la Costituente Italiana). Enrico Noli in una sua memoria Fram­menti di pensieri siili'organizzazione, della guardia nazionale di Genova, mandata a Dome­nico Buffa, commissario straordinario in Genova, nel dicembre 1848, scriveva: Sempre gli artiglieri si distinsero per insubordinazione, come pure i bersaglieri, il cui capitano, mal veduto pel suo orgoglio e mal viso a tutto il corpo (il poeta E[manuejle Celesia) è un arrogante ed un giovine senza coraggio. Le scene quotidiane che succedono nella sua compagnia sono veramente vergognose (Archivio Buffa, Ovada).
2) EMAJVUÈI/E CELESIA, Diario degli avvenimenti di Genova nell'anno 1848, in Genova nel 1848-49 cit.t pp. 27-28.
s) VINCENZO GIOBERTI, Epistolario, a cura di Giovanni Gentile o Gustavo Balsamo Crivelli, Firenze, volume ottavo, 1936, pp. 99-100.
*) Cfir. CELESTA, op. eie, p. 35 e II Pensiero Italiano, 26 luglio 1848.
B) Cfir. CELESIA, op. cit p. 40,
*) Cfir. CEREHIA, fflSÈb PP-JfÈft<.
') In una lettera del prete Ricci del 14 agosto si legge: Lazotti, Celesia, avvocati,. Savìgnone medico ed alcune altre teste bruciate da jori mattina sparlano apertamente di Carlo Alberto e figli, come dichiarati traditori della patria . Questo documento è stato riportato in Seconda Radunanza del Circolo Italiano, Genova, 6 settembre 1848. Foglio volante, firmato: Un socio del Circolo, Tip Ferrando (Archivio Buffa, Ovada).