Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
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1965
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Emilio Costa
L'8 settembre egli è incaricato di stendere due proteste: l'una contro il generale Dorando, commissario straordinario a Genova, l'altra contro il ministero Pi-netti, ) I moderala ormai lo consideravano ita rivoluzionario, o comunque un estremista intransigente; fl. Cavour, scrivendo ad Emilio De la Rite il 15 settembre 1848, affermava: Je crois <ju*on va dissoudre la Chambre. Dans ce cas, je m'attends à ce que Génes nous envoie des Pellegrini, des Celcsia, des Morchio en masse ,2) Nella seduta del Circolo Italiano del 10 settembre il Celesia leggeva la protesta contro il generale Durando, che aveva minacciato di porre limitazioni alla libertà, qualora non fossero cessati i disordini.3) L'11 dicembre a Genova continuano gli assembramenti: si vuole insorgere. Il popolo vuole (sotto Tursi) che si dia un ultimatum al Re, chiedendo: 1) Assemblea Costituente. 2) Ministero Democratico. 3) Lo sfratto dell'Intendente San Martino. Pareto aderisce e sviene. Si elegge per stendere YuMmatum Celesia, Morchio, Brescianini, Priario.4) Il 12 dicembre il Celesia annotava nel suo diario: Intanto il Popolo deciso a correre gli eventi si stipa in numero portentoso sotto Tursi e si chiede dell'ultimatum. Sale il Celesia ai veroni e legge lo scritto ch'egli redasse fra un tale subisso di plausi che non può immaginarsi. Il popolo decretò che fosse tostamente sottoscritto da tutti e a tal uopo si disposero tavoli per le vie, per le piazze a ricever le firme... Intanto si procedeva alla nomina dei Deputati del Popolo che portassero al Re YuMmatum. Si scelse per voce pubblica il Celesia, il Pellegrini, il Morchio, gli aw.ti Luigi Lomelhni, Nicola Carubiaso .5) Il questore e gli assessori di pubblica sicurezza catalogavano, nel dicembre 1848, il Celesia tra gli imbroglioni, disonore d'ogni qualsiasi partito e tra i legulei disperati, viziosi e privi d'ogni principio, adescati dalla speranza di cariche e forse da quella del bottino e lo definivano giovane ambiziosissimo, che col fratello Carlo va pure annoverato tra i demagoghi.6) All'inizio del 1849 il Celesia aveva raggiunto un ruolo notevole nell'ambito del Circolo Italiano, e il suo uome era accanto a quelli, di Ottavio Lazotti,7) Didaco Pellegrini,8) Niccolò Accame,9) Giovanni Battista Cambiaso,10) Luigi Lomel-
1) CELESIA, op. cit., p. 52.
2) CAVOUB, Nouveiles Icttres inédites, raccolte da AMEDEO BERT, Torino, 1889, p. 253.
3) CELESIA, op. cit., p. 52. *) CELESIA, op. cit., p. 60. *) CELESIA, op. cit., p. 61.
6) Da una relazione inviata al ministero, recante il titolo In Genova negli ultimi mesi del 1848, una copia della quale era stata trasmessa a Domenico Buffa {Archivia Buffa, Ovada).
7J Ottavio Lazotti, da Sozzona (1808-1879), avvocato, fu attivissimo repubblicano, condannato a morte in contumacia per i fatti di Genova del 1849, esulò a Londra. La sua salma riposa accanto a quella di Mazzini, a Stagliano.
8) Didaco Pellegrini, da Navi Ligure (1809-1870), acceso democratico e repub~ bilicano, fa l'anima del Circolo Italiano. Condannato o morte in contumacia esulò a Costantinopoli. Nel 1856 rifiutò l'indulto.
3). piccolo Accame, da Pietra Ligure (1817-1867), fa direttore do H Pensiero Italiano. Condannato a morte in contumacia per i fatti di Genova del 1849, esulò in Francia.
10) Giovanni Battista Cambiaso, da Genova (1806-1851). mazziniano, combatto in Lombardia nel 1848 e a Roma nel 1849. Condannato a morte in contumacia, esulò a Parigi, dove cadde combattendo Bulle barricate nella rivolta provocata dal colpo di Stato di Luigi Bona parte.