Rassegna storica del Risorgimento

BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno <1965>   pagina <601>
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Le Carte di Emanuela Celesia 601.
11 patriota fiorentino Carlo Fensa il 9 ottobre 1849 da Spezia presentava e raccomandava al Celesia Antonio Mordini, il quale, costretto ad emigrare, aveva stabilito la sua dimora in Genova. Di Giuseppe Garibaldi sono conservate due lettere al Celesia. La prima è autografa soltanto nella firma:
V
Signor Em. Celesia. Caprera, ai 23 luglio 1861.
Vi so grado (sic) dei versi. Vi so pur grado delle noie che avete assunto per raccogliere quel dono nazionale fornito dal buon cuore dei miei connazionali.
Quel danaro vi prego di serbarlo presso di voi a mia disposizione e di avver­tirmi sulla cifra della pecunia fin qui raccolta. Ciò per mia norma. *> Credetemi sempre v.ro. ji J S G- Garibaldi
Sulla busta: Aw.to Emanuele Celesia. Genova.
La seconda è brevissima ed è autografa:
Miei cari amici, Caprera, 18 novembre 1876.
Ricambio. Con voi di cuore. Un saluto. Sempre vostro n Garibaldi
Sulla busta: Sig. Celesia Presidente. Genova.
Particolari interessanti racchiudono tre lettere di Mauro Macchi2) scritte da Torino. Ospite del Brofferio in Torino per evitare la perseeussionc politica in Milano, il Macchi informava il Celesia il 18 marzo 1848: Desiderava il Brofferio di scriverle di suo pugno, ma ne fu distolto, non tanto dalle molteplici sue occupa­zioni, quanto dai gravi dolori onde alcuni indegni confratelli si compiacquero, da
restare a Milano e che non mi è datò quindi accettare la proposizione sua. Tu ringrazia a mio nome que* signori', la loro offerta sarà un vanto della mia vita. Gli azionisti del giornale genovese La Lega Italiana, dopo la vertenza con Domenico Buffa, avevano invitato il De Boni, per mezzo di Carlo Celesia, ad assumere la direzione di quel giornale che avrebbe mutato il titolo in // Pensiero Italiano, e che fu poi diretto da Filippo Bottini. Sulla fa­scetta che raccoglie cinque lettere del De Boni, si legge il seguente appunto: Lettere autografe di Filippo De Boni ad Emanuele Celesia. Altre dodici lettere autografe furono dn me consegnate ad Angelo De Gnhernatis e pubblicate nell'antologìa Italiana . Un foglietto datato: 4 luglio contiene il seguente appunto di De Boni: Ti compiego il mio carteggio mensile di Parigi. Voleva restringerlo; ma non ho trovato un momento libero e j giorni fuggono. Ve lo mando tal quale. Accomodatelo voi .
1) Federico Bellazzi, dirigente del Comitato Centrale dell'Associazione di Provve­dimento, scriveva da Genova il 12 ottobre 1861 al Celesia e a Cesare Gabella, informando che Garibaldi, con lettera del 27 settembre 1861 da Caprera aveva autorizzato Stefano Canzio a ritirare tutte le somme riunite in Italia e fuori sotto il titolo Dono Nazionale a Garibaldi e di tenerle a sua disposizione (Carte Celesia).
s) Mauro Macchi, scrittore e patriota milanese (1818-1880), discepolo del Cattaneo, col quale a Lugano pubblicò VArchivio triennale delle cose d'Italia. Dopo breve prigionia a Milano, nel 1847 emigrò in Piemonte e in Svizzero. Nei bienni 1848-1849 e 1859-1860 collaboro attivamente olia stampa periodica, fondando a Genova II Proletario, scrivendo sulla Bugiane ài Ausonio Franchi, sul Messaggero Torinese e fu direttore de La Libertà, giornale dell'Associazione Unitaria Italiana, uscito a Milano il 28 dicembre 1859. Fu de­putato al Parlamento dal 1861, senatore dal 1879. Tra le sue opere ricordiamo: Storta del Consiglio dei Dieci, Storia del Parlamento Subalpino, Annali stòrici. Studi politici. Scritti vari sulla questione italiana (quest'ultima pubblicata in Rivista Contemporanea di Torino, 1859, VOL I, pp. 82-394; interessauti recensioni di opere pubblicatein quel tempo).