Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno
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1965
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pagina
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613
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Libri e periodici 613
quanto disposto e realizzato nella Francia napoleonica, si pensò alla istituzione anche in Toscana (alle dipendenze della Camera) di una Borsa di Commercio e a una rigida regolamentazione deirattività degli Agenti di cambio e dei sensali, ma l'opposizione delle categorie interessate fece sì che la Borsa, ufficialmente istituita il 7 gennaio 1809, di fatto non funzionò mai.
À restaurazione avvenuta si ebbe una nuova regolamentazione della Camera di Commercio. Il 30 giugno 1818 un motuproprio del granduca Ferdinando poneva in essere un organo incaricato di avvertire e rappresentare tutto ciò che poteva essere utile per il buon andamento del commercio e di suggerire i provvedimenti ritenuti opportuni nell'interesse generale. Si trattava quindi di un collegio consultivo , creato per dare pareri e informazioni e per fare da intermediario tra governo e mondo commerciale fiorentino. Per quanto fosse destinata a vedere accrescetela propria influenza, in effetti la Camera vedeva limitato il suo ruolo dalle caratteristiche di un sistema economico piuttosto statico in cui il predominio incontrastato dell'agricoltura era da porsi in relazione non soltanto alla realtà di un modesto sviluppo di iniziative industriali, ma sì anche ad un tenace ideale morale e sociale che per usare le parole pronunciate dal Gioberti proprio a Firenze nel 1848 anteponeva una onesta agiatezza proveniente dalla coltivazione a un'opulenza cagionata dalle utili industrie . L'unico settore economico che negli anni posteriori al 1840 (quando la costruzione delle strade ferrate e il crescere delle imprese minerarie favorirono la formazione di nn certo capitalismo e lo sviluppo delle società per azioni) manifestò un originale dinamismo fu il settore creditizio. L'interesse e la partecipazione della Camera di Commercio a questo settore furono testimoniati dai visti posti dal suo presidente e dal suo vicepresidente sui biglietti emessi dalla Cassa di Sconto per L'incoraggiamen-to dell*Industria Nazionale, dalla nomina da parte sua di uno dei tre direttori della Banca di Sconto con la quale fu trasformata in società anonima la precedente Cassa di sconto, dalla presa di posizione dei suoi organi responsabili sui cosiddetti privilegi degli istraditi autorizzati a differire il pagamento delle cambiali in scadenza in giorno di sabato o di altra festa di precetto ebraico, nonché nel biennio 1848-1849 dall'assolvimento dell'increscioso incarico di contribuire fattivamente alla buona riuscita dei numerosi e rilevanti prestiti emessi dai vari governi provvisori di quegli anni sotto la pressione di gravi bisogni ordinari e straordinari.
La Camera di Commercio e Arti di Firenze assunse una fisionomia veramente moderna a Italia unificata. La legge del 6 luglio 1862 e il decreto del successivo 23 ottobre posero le basi di un istituto ispirato ai principi di un regime liberale, con compiti non più semplicemente consultivi e composta di membri eletti non più .' da una ristretta cerchia di persone di fiducia del governo e del sovrano , bensì da un elettorato abbastanza largo di commercianti, industriali, uomini di affari . D'allora in poi, nella sua funzione e nella sua attività, furono chiaramente riflesse le fasi di sviluppo dell'economia toscana, dal prospero quinquiennio di Firenze capitale al lungo posteriore periodo depressivo, dalla epoca dell'industrializzazione avviatasi in Italia dopo il 1880 (e caratterizzata anche in Toscana da una lenta trasformazione del panorama pobtico-sociale - affermazione di dinamici industriali nell'ambito della tradizionale classe agraria e affermazione delle forze del movimento operaio oltre ohe da un progressivo complicarsi ed intensificarsi della attività economica, e quindi degli scambi e del commercio) fino al ventennio fascista e a quest'ultimo dopoguerra.
Strettamente legata alla vita della Camera di Commercio fu la storia della Borsa, che da quella dipendeva e che istituita ufficialmente in epoca francese e più volte progettata in epoca preunitaria cominciò a funzionare soltanto il 10 febbraio 1863, dopo una laboriosa preparazione dei provvedimenti istitutivi.
Fino al 1913 l'attività della Borsa fu truvugliuta continuamente da problemi di organizzazione e di funzionamento. Provocavano inconvenienti i contrasti tra gli agenti patentati e i loro colleglli non iscritti a ruolo negli affari di Borsa, la redazione irregolare dei listini, la mancanza di controlli adeguati e la scarsa frequenza da parte degli uomini d'affari. I rimedi progettati e apprestati a più riprese (p. cs. l'istituzione di un sindacato di borsa)