Rassegna storica del Risorgimento

BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno <1965>   pagina <614>
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Libri e periodici
non ebbero il risultato sperato. Finalmente la legge del 20 marzo 1913 conferì alia Borsa un ordinamento stabile ed efficiente facendo cessare in pari tempo uno dei motivi di più costante preoccupazione (un altro era quello del finanziamento) per la Camera di Com­mercio.
Si era alla vigilia di grandi rivolgimenti politici, sociali e morali. Ma qui, salvo brevi accenni alla travagliata epoca che ai apre, ha termine la trattazione di 109 pagine redatta da Renzo Ristori. U grosso (254 pagine) della pubblicazione promossa dalla Camera di Commercio di Firenze nella ricorrenza del primo centenario dell'inaugurazione della propria Borsa valori (1863-1963) contiene in ordine cronologico, una scelta significativa di documenti dell'Archivio della Camera di Commercio di Firenze integrata da documenta dell'Archivio di Stato di Firenze e da testi legislativi italiani e francesi.
B lungo capitolo del Ristori e la cospicua raccolta di documenti tracciano o docu­mentano la storia della Camera di Commercio e della Borsa di Firenze essenzialmente sotto il profilo giuridico-amministrativo. I problemi al centro dell'interesse dello storico e del curatore della raccolta documentaria paio ni quelli attinenti alla fondazione e alla evoluzione, alla organizzazione e al funzionamento, alle competenze e al finanziamento dei due istituti in discorso. Ma, a parte questo carattere preminente (che potrebbe essere stato dettato da una libera scelta o potrebbe essere stato condizionato dalla documenta­zione conservata o disponibile), sia dalla parte narrativa, sia dalla parte documentaria della pubblicazione pur in mancanza di dati quantitativi relativi, per esempio, alle contrattazioni di Borsa, e alle condizioni dei diversi settori economici nei quali la Camera era chiamata ad operare emergono elementi sufficienti alla configurazione del ruolo concreto svolto dalla Camera di Commercio nel campo economico-sociale, nonché rapidi ed efficaci spiragli sulle condizioni, gli orientamenti e le esigenze non soltanto del­l'economia e del mondo economico, ma anche del mondo politico e, in generale, di tutta la società toscana dall'epoca del granduca Leopoldo fino alla vigilia del primo conflitto mondiale.
Dato l'interesse delle Camere di Commercio e delle Borse valori dal punto di vista
storico-giuridico e storico-economico e dal punto di vista di quel rapporto tra istituzioni
e società civile sul quale anni fa richiamò l'attenzione degli studiosi il libro del Caracciolo
Stato e Società civile, c'è da augurarsi che gli studi di quella rete di istituzioni, essenziali
a un moderno regime liberale e borghese, ohe si chiamano Camere di Commercio, Società
di agricoltura ed arti, Comizi e accademie agrarie e scientifiche si moltiplichino negli
anni futuri. ~ -
GIUSEPPE LOCOROTONDO
Giornale degli Amici della Libertà Italiana (1797-99) a cura di C. Fmzi; Mantova, Ammi­nistrazione Provinciale, 1962, in 8, pp, XXTV-198. S. p.
L'interesse che già da qualche anno gli studiosi mostrano per il triennio rivoluzionario 179699 è strettamente collegato al processo di revisione storica cui tale triennio è stato sottoposto, senza che né l'uno, né l'altro debbano necessariamente ricollegarsi alla vecchia polemica sulle origini del Risorgimento e sull'influenza esercitata su di esso dalla rivo* I uzioue francese. Del triennio rivoluzionario si sono andati via via studiando i vari aspetti' costituzionaleamministrativo, politico-ideologico, economico, sociale, ecc., indagati, a seconda degli interessi e della formazione culturale dei singoli studiosi, nell'ambito nazio­nale o in quello locale. E tali aspetti limi no acquistato una più precisa fisionomia sia tra­mite veri e propri saggi organici, sìa tramite la pubblicazione di specifiche fonti documen­tarie. Estremamente importante ai fini di una migliore comprensione del movimento gia­cobino in generale, è la stampa periodica del periodo rivoluzionario, il cui esame serve, da un lato, a conoscere meglio gli orientamenti culturali e ideologici dei giacobini ope­ranti nelle varie parti d'Italia, dall'altro ad individuare i modi e le forme per mezzo dei quali tali orientamenti à adeguarono olle esigenze dei vari lettori. Fu infatti in questo