Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
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Libri e periodici
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triennio che si formò unVopinione pubblica abbastanza vasta e che si avvertì la necessità di influenzarla e controllarla.
La lettura del Giornale degli Anaci delle Libertà Italiana eoi ci invita Gilberto Finzi, che ne ha curato una vasta scelta antologica è utile almeno per due motivi: perché questo periodico è un esempio, anche se non necessariamente tipico, di certa stampa giacobina provinciale o municipale (che spesso non è meno interessante di quella delle grandi città), e perché, attraverso di esso, possiamo conoscere più a fondo gli orientamenti e la politica dei patrioti mantovani.
Nel Giornale, ohe usci dal febbraio 1797 all'aprile 1799, si possono facilmente distinguere tre fusi coincidenti pressappoco con i tre tipi di organizzazione politico-amministrativa che Mantova conobbe in quel periodo (Municipalità Provvisoria, Amministrazione di Stato, Dipartimento del Mincio). La prima fase è caratterizzata da un tono vivace e polemico, proprio di obi, pur facendo parte della maggioranza governativa, aspira a superarne gli atteggiamenti più moderati. Sono presenti, in questo primo periodo, tutti i temi più tipici della stampa giacobina in genere: necessità dell'istruzione pubblica, lotta contro il potere e la propaganda clericale e aristocratica, difesa della politica religiosa attuata dal governo, volontà di informare e illuminare il popolo per difenderlo dagli allarmismi e dalle notizie tendenziose, individuazione, nell'ambito locale, dei vari problemi economico-sociali, ecc. Come si sa, uno dei principali scopi della stampa giacobina fu quello di educare e istruire il popolo (inteso in quel periodo in un'accezione notevolmente restrittiva), e tale scopo si ritrova anche in questo periodico mantovano. Educare il popolo significava sottrarlo all'ignoranza nella quale era stato fino ad allora lasciato, renderlo consapevole dei propri diritti oltre che dei propri doveri, rispettando, secondo il mito roussoviano,la bontà insita nella natura e nelle sue leggi (n. 3,25 febbraio 1797); ma significava anche sottrarlo a quel tipo di istruzione umanistico-classica, di cui l'insegnamento del latino era tipico esempio, e avviarlo piuttosto Ad una maggiore consapevolezza dei propri interessi tramite ad esempio specifiche scuole di agricoltura teorico-pratica (n. 13,1 aprile 1797). L'educazione doveva essere specialmente estesa alla gente di campagna , sulla quale era ancora molto forte l'influenza clericale (n. 21, 29 aprile 1797). L'istruzione si ricollegava pertanto ed è anche questo un tratto comune a tutta la stampa giacobina all'urgenza d'affrontare in qualche modo il problema religioso e l'atteggiamento politico del clero; il richiamo ai principi evangelici e l'appoggio alla politica religiosa attuata dal governo in carica, furono i motivi su cui insistette principalmente il Giornale (n. 4,28 febbraio; n. 10,21 marzo; n. 11, 25 marzo 1797). Accompagnava la discussione di questi temi un'affannosa esposizione di notizie generali e locali, francesi e italiane, riguardanti eventi o persone mantovani.
Gli stessi temi e lo stesso tono polemico continuarono anche nella seconda fase di attività del Giornate, ma verso la fine di essa fu annunciato che le notizie sarebbero state date in seguito con maggiore moderazione e che il periodico sarebbe stato sì patriota , ma dolce, ragionevole, non riscaldato (u. 74, 30 ottobre 1797). Mutarono piuttosto dato che con l'avvenuta installazione dell'Amministrazione di Stato pressocené tutti i compilatori del Giornale erano anche i responsabili del governo i destinatari della pò-lemica. che si trovavano in quel momento fuori del governo. Apparvero articoli che difendevano ufficiosamente la politica dello autorità costituite (n. 52-53,15 agosto 1797); si dedicò ampio spazio al commento di provvedimenti e decreti legislativi (n. 57, 31 agosto 1797), ma si continuò peraltro ad insistere sulla necessità di incrementare l'istruzione pubblica. Si riprese al riguardo la polemica, già precedentemente iniziata, contro l'insegnamento della lingua latina (vivacemente definita dottrina di lusso e scienza cabbaUstica, inventata ed illustrata presso di uoii per opera degli astuti ed empi gesuiti, n. 67, 5 ottobre 1797) e si sostenne la necessità di soddisfare la esigenze del popolo , tenendo presente che le due gran molle sono interesse e istruzione (n. 73, 26 ottobre 1797). Si rifletté pertanto nel periodico tutta la complessa condotta politica adottata, durante la sue breve vita, dall'Amministrazione di Stato nei riguardi del governo milanese da un luto e dì quello francese dall'altro.