Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno
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1965
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pagina
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616
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616 Libri e periodici
Con l'unione di Mantova alla Cisalpina, avvenuta nel novembre del '97, iniziò il terzo ed ultimo perìodo di attività del Giornale. Dopo la l'orinazione dell'Amministrazione Centrale del Dipartimento del Mincio, Mantova non ebbe più governi autonomi e diventò sede di organi periferici provinciali. I problemi trattali dal Giornale assunsero pertanto' come dice Finzi (p. XVI) se non una dimensione differente, perlomeno un peso diverso . I patrioti mantovani dovettero fare i conti con la nuova situazione politica e con la nuova organizzazione istituzionale-amminisirativa; conobbero gli attaccai alla libertà di stampa (il periodico venne sospeso per l'atteggiamento assunto in occasione del" l'ammutinamento della guarnigione francese di Mantova dell'I 1 febbraio 1798); videro il dilagare di dimostrazioni antigovcrnative nei comuni di Castiglione, Revere e Mcldola (n. 83, 30 novembre, 1797; n. 1, n. s., 15 marzo e n. 28, n. s., 4 ottobre 1798); registrarono fenomeni di renitenza alla leva (n. 45-46, n. s., 18 febbraio 1799) e la ripresa di reazionarie manifestazioni politico-religiose (n. 26, n. s., 20 settembre 1798). I patrioti mantovani si rendevano inoltre sempre più conto che le speranze in un profondo rinnovamento delle precedenti condizioni economiche, politiche, sociali, ecc., cui si riconnetteva la necessità di educare e istruire il popolo , urtava contro la politica dei Francesi in Italia, di cui i governi italiani andavano riflettendo i compromessi, i limiti e le insufficienze. E il Giornale non mancò di farsi interprete del disagio suscitato da tale politica in vasti strati del popolo : nel notare che lo spirito pubblico è in una perfetta nullità (n. 17, n. s., 19 luglio 1798); si aggiungeva che per animarlo bisognava attuare un piano organico e puntuale di riforme, finanziarie, giudiziarie, militari, scolastiche e amministrative (n. 24, n. e., 6 Settembre 1798). Il popolo , si rilevava in uno degli articoli più polemici e critici usciti nel Giornale nell'ultimo periodo della sua attività (n. 40, n. s., 27 dicembre 1798), vorrebbe pane, costumi, commercio, attività, milizia urbana per essere felice; e voi [ governanti] permettete in quella vece la miseria estrema f...] e hi soverchia ricchezza, l'agio-taggio, la viltà, l'adulazione, l'inerzia e la disorganizzazione della guardia nazionale con. somma meraviglia di tatti gli amici della libertà .
Come si vede, la lettura di questo periodico stimola molte, e quelle esposte non sono che alcune, considerazioni. E se ad essa si accompagna la lettura delle Memorie storiche del consigliere d'appello Angelo Petrozzani e del Saggio della rigenerazione apportata dai Francesi in Italia di L. M. P. mantovano (Prevedal), pubblicati, come esempio di pamphlets antigiacobini, in appendice al Giornale, nonché quella di editi o inediti Diari e Memorie dei deportati cisalpini, si avrà un quadro abbastanza completo e peraltro molto composito di un certo tipo dì opinione pubblit a , entusiasta, vivace, turbata, incerta e delusa nello stesso tempo. ISABELLA, ZANNI ROUEUO
UMBERTO CORSINI. Il Trentino nel secolo decimonono, voi. I (1796-1848); Rovereto, Arti Grafiche R. Manfrini, 196S, in 8, pp. 414. L. 1.500.
Sul Risorgimento trentino sembra gravare come elemento di giudizio negativo la presenza in seno alla magistratura austriaca di un nutrito gruppo di giudici trentini che si segnalarono in senso nettamente filoaustriaco nei processi a carico dei liberali e dei carbonari. Sui Salvotli, Mazzetti, Zaiotti e Torresani il giudizio dei contemporanei e della prima storiografia postrisorgiineutalc 2 stato duro. Si volle scorgere da parte dell'Austria un piano preordinato per creare un solco ed un conflitto politico e sentimentale fra gli Italiani del Trentino e quelli del Lombardo-Veneto A tale valutazione ancora riflettente la sensibilità dei protagonisti subentra nelle presenti pagine del Corsini un'interpretazione più serena perchè più storicizzata. Non solo si ribadisce che i suddetti giudici se furono funzionari zelanti e pedanti non furono personahnentc animati da odio verso i processati, ma si invita a trasferirsi nellu tradizione della amministrazione austriaca risalente all'epoca di Maria Teresa per comprendere lu fedeltà di tutti i suoi funzionari, trentun e non trentini. La particolare utilizzazione di funzionari trentini nei tribunali e nella polizia