Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno
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1965
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pagina
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617
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Libri e periodici 617
del Lombardo-Vèneto appare poi determinata da una ragione ovvio e semplice: quella cioè che conoscevano la lingua del paese in coi erano posti a svolgere i delicati uffici.
H volume di Corsini e una ricostruzione di ampio respiro condotta con mano sicura e attenta coscienza di storico. L'impostazione autiuazionalista è una garanzia che la stessa componente patriottica del processo risorgimentale viene sottratta sia ad ogni visione gretta e deformante sia ad ogni trasvalu tazìonc. L'opera ha un'andatura unitaria in quanto la trattazione di ogni momento storico non si risolve in pura narrazione ma esplica ed elabora un'intima visione dei problemi. Opera anche organica e complessiva nel senso oggettivo dei termini, che l'angolo visuale abbraccia la storia etico-politica e delle idee, quella amministrativa ed ecclesiastica, quella sociale ed economica. Ma qui i collegamenti fra i vari aspetti appaiono talvolta estrinseci. Inoltre certi richiami troppo diffusi alla storia generale italiana ed europea, che uniscono per risultare delle digressioni in un discorso di per sé serrato, potevano essere evitati. Tuttavia la coerenza e limpidezza del criterio etico-politico che rappresenta il filo conduttore del libro immunizza l'autore dal pericolo dell'eclettismo allorquando si Volge a considerare la vicenda storica sotto altri profili.
Gli anni dell'annessione del Trentino alla Baviera e, massimamente, quelli della sua appartenenza al Regno italico segnarono il suo ingresso nell'arca della politica francese e nella nuova società civile,. La regione compì un prodigioso balzo in avanti passando da un assetto fendale a un assetto moderno. Ora, Corsini non si nasconde quanto di innaturale e di autoritario abbia rappresentato l'unione alla Baviera, non trascura le ripercussioni negative di una spinta in avanti giudicata troppo violenta, ma tiene fermo il concetto positivo di quel periodo. Ciò che gli consente di non cadere nell'equivoco di annettere significato risorgimentale alla resistenza dei comuni alle imposizioni fiscali, olle coscrizioni e agli episodi di guerriglia. Anzi, è lucidamente scolpita la diversità essenziale fra l'insurrezione hoferiona del Tirolo e i movimenti di rivolta e di brigantaggio del Trentino. La massiccia insurrezione tirolese aveva un peculiare carattere antibavarese e filoaustriaco, mentre il moto del Trentino era più affine alle insorgenze scoppiate qua e là in vari punti della penisola. Comunque, era un fenomeno di malcontento che cadeva fuori dal processo novatore di quegli anni, che va rintracciato altrove. Va ricercato nella diffusione, sia pure nell'ambito di un ceto estremamente ristretto, della Massoneria. La Massoneria trentina si presentava con una propria originalità. Il motivo della nazionalità che recava nel suo programma anticipava il pensiero generale della Massoneria europea. Tale coscienza della nazionalità aveva la sua origine nel fatto che sul Trentino di tradizione, cultura, lingua "interessi- economici comuni coi paesi italiani gravava il legame coi paesi tede* echi attraversò l'influenza politica che l'Austria vi esercitava.
Nel periodo della Restaurazione non si può parlare di un vero movimento liberale, onde Corsini rifugge doU'ingigantire il peso delle trascurabili espressioni di pensiero politico indipendente e degli sporadici atteggiamenti liberi nei confronti del sistema assolutistico e del governo austriaco. La realtà egli scrive che nessuna passione patriot* tica ba diritto di presentare diversa o di illuminare con sentimenti posteriori, è quella di una popolazione trentina, specie delle valli, non insofferente del dominio austriaco, timo* rosa delle novità, stanca delle bufere passate, desiderosa di quiete . La stagnazione politica aveva un suo presupposto nelle condizioni dello società e nello sviluppo ritardato dell'economia. Piuttosto, per questi anni l'interesse della ricerca si accende per l'esame dello strutture amministrative, e della persistenza del giuseppinismo nella politica ecclesiastica. Non a caso era proprio negli ostacoli che l'Istituto di Carità di Rosmini incontrava da parte del vescovo di Trento Lusehin un austriaco di nascita nominato dall'Austria che traeva occasione l'operetta rosnxmiana Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa (scritta nel 1832) in cui fra l'altro è deplorato il fatto che la nomina dei vescovi fosse abbandonata al potere laico. Ma si deve aggiungere ohe la successiva opposizione all'Austria ripeterà una genesi essenzialmente amministrativa, sarà una reazione all'unità regionale e amministrativa col Tirolo più di quanto ubbidirò alla pressione delle idee liberali e costituzionali.