Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
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1965
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pagina
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618
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618 Libri e periodici
Porre così la questione significa sgombrare il terreno da ogni nùtologismo e patriottico e cconomicistico. Dal 1831 al 1848 ai assiste alla faticosa ripresa degli ideali diffusi tra il 1796 e il 1813, parallelamente a un risveglio di iniziative sia nel campo culturale sia in quello economico (da Corsini documentate, non maio dei primi tentativi di organizzazione operaia). Le novità in campo colturale erano quasi totalmente in rapporto alla introduzione nel Trentino delle correnti culturali italiane ed europee. A questo punto il discorso di Corsini conserva una validità nazionale perchè sa superare l'involucro regionale. La cultura trentina fu cultura d'avanguardia che trasferì e seminò germi assunti dall'esterno e particolarmente dalle università dell'Italia settentrionale. Così sorse la generazione nuova, quella dei Prati, Gazzoletti, Marsilli, Canestrini, Gar, Perini, Frapporti, Zanella. Questa era la premessa del 1848, cioè dell'effervescenza che animò la regione prima e durante la guerra in Lombardia, ed anche dei limiti offerti dallo scarso e debole rilievo delle dimostrazioni e insurrezioni. Debolezza dovuta appunto al fatto che le forze orientate in senso culturalmente nazionale erano come prodotti d'importazione che venivano a sovrapporsi e ad innestarsi sui motivi di insoddisfazione di carattere localistico e amministrativo. Per questa ragione di fondo non si realizzò una preordinata connessione con le insurrezioni del LombardoVeneto. Sì olla chiara coscienza di tali confini si ispira la descrizione delle sommosse e dei conati militari del 1848 fino ai quali Corsini conduce il lettore in questo primo volume della sua opera. FERNANDO MANZOTTI
GIOVANNI BERCHET, Lettere alla marchesa Costanza Arconati, a cura di ROBERT VAN NUF-FEL, 2 voli. (Biblioteca scientifica, 38, 40); Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1956, 1962, in 8, pp. XXXI-287, 293. L. 2500, 3500.
La corrispondenza di Giovanni Berchet con la marchesa Costanza Arconati pubblicata nei due volumi che qui si presentano copre il trentennio febbraio 1822maggio 1851. Mentre il secondo volume contenente le lettere posteriori al giugno 1833 apparve nel 1962, il primo volume preceduto da una succosa introduzione del curatore Robert Van Nuffel vide la luce sin dal 1956 e si avvalse del contributo della Fondation TJniver-silaire de Belgiqiie.
La quasi totalità delle lettere del Berchet a Costanza Arconati ci informa il Van Nuffel - appartiene oggi al Museo centrale del Risorgimento di Roma, che le ebbe dalla Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele. Questa, a sua volta, le aveva acquistate nel 1892 e 1893 da certo Aniceto Giardini . Secondo lo studioso Raffaello Barbiera, il Giardini le avrebbe trovate in un ammasso di carte appartenenti alla marchesa Costanza Trotti, moglie del marchese Giuseppe ArconatiVisconti . Lettere di Berchet andarono disperse in vari luoghi: alcune (v. appendice al 2 volume) finirono nella raccolta Piancastelli dì ForE.
II mondo della cultura si interessò al carteggio sin dalla fine del secolo scorso, quando la Vita italiana del 25 dicembre 1894 pubblicò quattro lettere. Negli anni del nuovo secolo precedenti la prima guerra mondiale Alessandro D'Ancona ne dava alcuni saggi nella Rassegna bibliografica della letteratura italiana e Franco Sabclli, a due riprese, ne annunciava la pubblicazione integrale ad opera, una prima volta, di Ferdinando Martini e, una seconda volta, di Egidio Bcllorini. Non se ne fece nulla nò la prima, uè la seconda volta. Nel frattempo, come del resto in epoca posteriore, l'epistolario del Tirtco lombardo veniva sfruttato abbondantemente per scopi vari. Oltre, naturalmente, che per studi generali sulla vita e l'opera letteraria del poeta (al Veda l'ampio studio del siciliano Ettore Li Gotti), all'inesauribile miniera del carteggio gli studiosi attinsero per studi particolari sul discusso amóre del Berchet per la marchesa Gostanza Arconati (tèma affrontato, fra gli altri da Alessandrina Tallo Campagnoli, da Egidio Bellorini, da Vittorio Osmio e a giudizio del Van Nuffel esaurito da Angela Guinee), sull'atteggiamento del poeta nei confronti dei moti del 1831, sulle condizioni dei lombardi dal 1822 al 1829, sull'ultimo