Rassegna storica del Risorgimento

BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno <1965>   pagina <622>
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622 Lihri e periodici =*.'
democratici italiani si dimostrarono particolarmente sensibili al l'orientamento dei governi e dell'opinione pubblica tedesca sulla questione della partecipazione al conflitto della Germania a fianco delP Austria, come a qnello che toccava più da vicino gli sviluppi della situazione italiana . Entrambi questi aspetti del problema sono esaminati da Della Pe­niti con acume e robusto senso della prospettiva storica; specialmente le varie prese di posizione dei democratici tedeschi sulla questione del l'unità italiana e sull'atteggiamento da assumere nei confronti di Napoleone III da un la to, e dell'Austria dall'altro, sono ana­lizzate in tutte le loro sfaccettature nel modo più esauriente e persuasivo, con una ric­chezza documetaria veramente prevegolc.
Chiudono hi raccolta i due saggi La banda del Malese e la teorìa anarchica della mo­derna Jacquerie in Italia e II socialismo italiano dall'anarchismo alla socialdemocrazia {18751882), contenenti entrambi, ma in modo particolare il secondo, numerosi spunti interessanti per la storia del movimento socialista italiano nella seconda metà del XIX secolo. ALBERTO AQUARONE
The Unificaiion of Italy, 1859-1861. Cavour, Mazzini, or Garibaldi? edited by CHA.BI.K9 F. DELZELL; New York, Holt, Rinchart and Winston, 1965, in 8, pp. 120. 1.50.
Questa di Delzell, studioso americano che già altre volte si è occupato di storia ita­liana (basterà ricordare MUSSOIÌTWS Enemies. The Italioti Anti--fascisi Resisience, Prin­ceton, 1961 e Italy in Modem Times: an Introduction to the Historical' Literature in English, Washington, 1964) è un'opera antologica di storiografia italiana e straniera relativa alla unificazione d'Italia. E, come ogni opera antologica, è basata su determinati criteri di scelta, che rivelano in ultima analisi i propositi del suo curatore; nel parlare di criteri di scelta non intendiamo tanto riferirci all'inserimento o all'omissione dei brani scelti, quanto al modo con cui tali brani sono stati raggruppati e al legame, più o meno scoperto, che li unisce. Ci sembra che una scelta l'abbia fatta anche il Delzell, pure se gli interrogativi posti alla fine dell'introduzione che precede la parte documentaria, e che compaiono nello stesso titolo, vorrebbero dimostrare il contrario. Delzell si preoccupa di mantenere aperta hi discussione intorno ai vari aspetti dell'unificazione italiana, limitandola, però, a quei problemi che gli sembrano centrali ed essenziali per una migliore comprensione degli anni 1859-61. I problemi sono messi a fuoco, tràmite la tecnica delle tesi estreme e del tutto opposte tra loro, nelle varie sezioni in cui l'antologia è distribuita. E necessario accennare brevemente ai brani contenuti nelle diverse sezioni per meglio individuare gli orientamenti che hanno guidato il curatore nel compilare l'antologia.
Nella prima sezione ci si pone il quesito se l'unificazione fu il risultato di un dise­gno o di un accidente . La prima ipotesi è argomentata con l'opinione dell'inglese Arthur J. Whyte (di cui si riproduce un brano tratto dal volume The Early Life and Let­tera of Cavour, 1810-1848, London, 1925); la seconda con quella di L. C.B. Scamati (il cui brano è tratto da. Front Vienna to Versailles, New York, 1956). La seconda sezione è dedi­cata al problema se la funzione esercitata da Mazzini fu di ostacolo o di aiuto negli anni decìsivi per l'unificazione italiana. Per William Roscoe Thayer (di cui viene qui riprodotto un brano da The Life and Times of Cavour, Boston and New York, 1911 ) Mazzini fu un grande profeta, ma un pessimo politico. Se si fossero, perciò, seguiti i suoi piani d'azione, non si sarebbero avute né 1 indipendenza, né 1 unificazione d'Italia. Di opinione contraria, sia pure con qualche diversità tra loro, sono Luigi Salvatorelli (come risulta in Pensiero e Azione del Risorgimento, Torino, I960", da coi sono estratte alcune pagine e Adolfo Omodeo (di cui è inserito un brano tratto da L'opera polìtica del Conte di Cavour, parte I (1848-1857), voi. II, Firenze, 1941l), per i quali Mazzini svolse, ai fini dell'unificazione italiana, una funzione non meno importante di quella avuta da Cavour, anche se questo ultimo fu il solo a vincere. Un altro importante problema degli anni dell'unifìeazione è il ruolo che giocò Garibaldi nell'Italia meridionale. Ci fu accordo o contrasto tra l'iniziativa di Garibaldi e i piani programmatici di Cavour? A questo problema è dedicata la terza sezione, in cui vengono inserite le opinitii di Thayer, per il quale l'iniziativa di Garibaldi