Rassegna storica del Risorgimento
BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
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1965
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627
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Libri e periodici 627
profondo nella politica generale dello Stato: ma a fine secolo con un protagonista nuovo, la coi presenza l'A. evoca in pagine conclusive che la sua scomparsa rendono suggestive e toccanti in modo particolare: il socialismo politicamente organizzato.
RAFFAELE COLAPIETRA
P. B'Ais'GioLim, Ministero dùlfInterno. Biografie (1861-1869)', Roma, Quaderni della Rassegna degli Archivi dì Stato , 1964, in 8, pp. 249. L. 1.000.
Questa pubhlicazione rappresenta un'utile guida alla serie in parola, proveniente dal ministero dell'Interno ed ora conservata presso l'Archivio Centrale dello Stato. Tale serie comprende ben 3545 fascicoli, riferentisi in misura prevalente agli anni 1863, 1864 e 1865. Si tratta di fascicoli contenenti notizie di persone sospette al governo a causa della loro attività politica: da una parte, cioè, di repubblicani o democratici aperti a nuove correnti di idee, dei primi propagandisti, del nuovo verbo sociale, dei primi organizzatori di società operàie ; e dall'altra invece, di dirigenti di organizzazioni cattoliche, e di uomini del popolo, che esprimono una opposizione al governo, variamente motivata . Ogni fascicolo intestato di regola ad una sola persona contiene cenni biografici ed informazioni sulla condotta morale e politica, influenza, capacità, posizione sociale, mezzi di fortuna ed abitudini dell'individuo . Di tali dati, il curatore ha qui pubblicato, oltre al cognome e nome, e la paternità nei casi di omonimia, la professione, hi residenza, l'età e la qualifica politica (per esempio reazionario oppure te repubblicano ). Solo in una minoranza di casi, egli ha aggiunto altre notizie, limitandosi a riportare quelle indicazioni, quelle circostanze di fatto, non soggette a dubbi o a valutazioni soggettive, che fossero atte a meglio chiarire la posizione politica del segnalato o a metterne in rilievo la personalità . È da notare, che non sono quasi mai rappresentate, nei fascicoli della serie, le figure di maggior rilievo dell'opposizione democratica o clericoreazionaria. Tale silenzio, come osserva il D'Angiolini, può esser dovuto o a lacune, indubbiamente esistenti nella Serie stessa, oppure al fatto che le informazioni sulle personalità più importanti venivano assunte per altre vie. Comunque, com'egli stesso giustamente osserva, non hi completezza, ma l'abbondanza di documentazione su personaggi di secondo piano costituisce uno dei pregi della serie . ALBERTO AQUARONE
TIZIANO TESSITORI, Storia del movimento cattolico in Friuli; Udine, Del Bianco, 1964, in 8, pp. XVI-413. L. 3.500.
Assai opportunamente si sono aggiunti in questi ultimi anni ai numerosi lavori sull'azione dei cattolici organizzati dopo l'Unità alcuni studi che esaminano a livello regionale o provinciale le orìgini delle varie associazioni, l'influenza dei singoli e dei gruppi nella società della zona considerata, i loro rapporti con il mondo laico. Il che consente di individuare con maggior precisione le componenti del processo per cui gli intransigenti, prendendo gradualmente coscienza di poter svolgere una loro funzione nella vita pubblica italiana, si impegnarono, secondo le regole stesse del regime avversato, per l'affermazione di un programma religioso (nel senso di tutela di certi valori) e sociale insieme. È possibile altresì, grazie a tali indagini, farsi una ragione di molti fatti (alleanze amministrative, affermazioni di personalità, crisi di iniziative) che appaiono dalle cronache nazionali ufficiali oscuri o contraddittori.
Il Tessitori, partendo dalle prime manifestazioni di azione cattolica nella diocesi di Udine (1858: nascita delle Conferenze di S. Vincenzo), ha seguito le vicende del movimento intransigente per 60 anni, sino all'occupazione austriaca della regione dopo Capo-retto, Sono trascurate invece le altre due diocesi friulane: Gorizia, perchè in territorio asburgico, (e:.ciò, data la notevole diversità di quell'ambiente politico dal nostro* è comprensibile); Concordia, coi si fanno ridottissimi accenni (forse per la scarsa dimensione territoriale. Ma allora perchè parlare nel titolo di Friuli?).
Dopo l'unione all'Italia, ben vista dalla maggioranza dei fedeli e del clero, l'instaurarsi di un clima politico pervaso di anticlericalismo e reso rovente dalla questione romana provocò anche tra i cattolici udinesi atteggiamenti manicheistiei e catastrofici, e fece sorgere associazioni in difesa della libertà della Chiesa . All'Associazione Cattolica Friu-