Rassegna storica del Risorgimento

BALBI SENAREGA FRANCESCO CARTE; BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI GEN
anno <1965>   pagina <629>
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Zàiri e periodici
ad insistere su questo secondo aspetto; e le autorità militati, dopo iniziali incomprensioni, mostrarono (vedi il caso del processo a don Pagani) di averlo convenientemete inteso.
Il Tessitori ha riservato molte pagine agli aspetti culturali della sua storia: la fun­zione del seminario a cavallo dei due secoli; il rinnovamento degli studi cattolici, ad opera specialmente dei pp. Pio Paschini e Giuseppe Ellero, i dibattiti storici e letterari. Inoltre di tutte le personalità, anche le minori, che compaiono durante la narrazione, sono Stati dati in nota gli essenziali dati biografici, abbondanti notizie in particolare sui presuli titolari del seggio udinese nel periodo 18601917. Con molta cura sono seguitele vicende dei giornali cattolici (dal modesto bollettino La Madonna delle Grazie al Corriere del Friuli, spentosi nel '17 per ordine della S. Sede in seguito ad un articolo ritenuto disfattista).
Una riserva va fatta invece alla ricerca riguardo alle fonti: per lo più giornali, riviste, opuscoli, atti di congressi e adunanze, dichiarazioni ufficiali di associazioni e delle autorità, sia ecclesiastiche sia politiche. Solo in qualche caso (incidenti del maggio 1911, polemiche fra esponenti clericali) si citano documenti inediti (comunicazioni prefettizie al governo e alcune lettere). Questa lacuna euristica fa sì che in più di un'occasione i fatti non possano essere inquadrati in modo soddisfacente: vedi p. e. l'attività dell'Associazione Cattolica Friulana o la crisi delle iniziative sociali dell'abate Dal Negro. Viene così ad essere parzial­mente delusa l'attesa di cui parlavamo in principio d'articolo, anche perchè l'insieme di studi recenti cui il Tessitori ha attinto per situare nel panorama politico generale la sua narrazione risulta mancante di molti titoli significativi che avrebbero permesso interes­santi riscontri e qualche approfondimento.
Qualche appunto tecnico: l'indice analitico manca degli autori delle opere citate; la lettera a pp. 296-297 è priva di collocazione; si notano (specie nella prima parte) alcune sviste tipografiche. MAKTO BBLAIUMNELT,!
FRANCESCO LAKZONI, Scritti politici {1899-1929), a cura e con introduzione di LORENZO BEDESCHI, voli. 2 (Biblioteca di storia contemporanea, 24); Brescia, Morcelliana, 1964, in 8, pp. 432, 460. S. p.
Due anni or sono, e precisamente nel maggio del 1963, si celebrava a Faenza, con un convegno di studi bio-bibliografici, il primo centenario della nascita di mons. France­sco Lanzoni, l'agiografo e Io storico cui il. tempo gradatamente e meritatamente viene con* sacrando ed elevando il riconoscimento che già non gli era mancato allorché le sue lunghe fatiche di studioso già si avviavano a conclusione.
Un sacerdote ricco d'ingegno e di dottrina, la cui grandezza spirituale pareva espressa nella sua stessa eccezionale figura fisica: un preconizzato vescovo o cardinale nella opinione e nei vota dei discepoli e degli ammiratori in una cerchia più che paesana, e vissuto invece nella modestia di gradi ecclesiastici e di onorificenze cavalleresche, e nelle cure di rettore di un fiorentissimo Seminario. Comunque una personalità distinta e uno studioso tranquillo almeno in apparenza, e certamente sicuro di sé, e fors'anche fiero tra le sue carte e i docu­menti d'archivio, a Faenza, a Roma ed altrove, e pago dei numerosi saggi monografici che veniva pubblicando m riviste tallone (non senza echi d'oltralpe), ed in fine soddisfatto per le sue opere maggiori, sempre rispondenti a saggezza ed a rigore scientifico sia nella sostan­za che nel metodo. Basti segnalare a chi voglia conoscere mona. Lanzoni due opere: Le dìo-ceri d'Italia dalle origini al principio del .tee. VII (a. 604) pubblicata in seconda edizione nel 1927, in due grossi volumi, per la collana Studi e Testi della Vaticana; e l'altra: 6V nesi svolgimento e tramonta delle leggende storiche, pure della medesima collana, a. 1925.
La prima è da considerarsi come ha scritto anche Mario Missiroli la geniale continuazione àeVItalia Sacra dellTJghelli, ed è veramente una superba costruzione storica; la seconda e- un'opera non solo di dottrina, ma anche di coraggio, ed anzi a nostro parere .-- è l'otto di fede dello scienziato il quale nella verità vede Tenenza della storia, e vuol fare della verità la luce che guida gli uomini a più alte mete ideali.
Codeste opere e non ne escludiamo altre di minor mole fanno conoscere, come abbiamo detto, il Lanzoni, mail Lanzoni maggiore. Ci sono però altri aspetti culturali, altri temi cui il Lanzoni medesimo, sollecitato o no da diverso circostanze, non si à rifiu-
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