Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA BATAVA 1795-1806; REPUBBLICA CISALPINA 1797-1799 --
anno <1966>   pagina <15>
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Democrazia direttoriale e autoritarismo consolare 15
giornali, corro Vlndfpenduni e il Rédacieur* ironizzano sui progetti dittatoriali attribuiti a Bonaparte e- polemizzano contro la riduzione della rapprcsentan za nazionale propoeta da più parti. Anche VAmis des Lois, di Poultier, prende posizione contro l'aggiornamento a tempo indeterminato del Corpo Legisla­tivo, tanto che La Sentinelle, un giornale che attingeva ai fondi segreti del Di­rettorio, senti -il bisogno, e certamente per ispirazione dall'alto, di smentire che un tale progetto fosse mai esistito né nella testa dei membri del Diretto" rio, né in quella della maggioranza repubblicana e ben pensante dei membri dei due Consigli . 9 La stessa genericità di giudizio si avverte quando passia­mo a valutare Patteggiamento dei vari membri del Direttorio di fronte alla re­visione della costituzione dell'anno III. Dire che fossero in blocco favorevoli alla riforma significa non afferrare la dialettica della lotta che senza cessa ai combatteva in seno al governo e irrigidire in schemi troppo meccanici un pro­blema di scelta e di predominio, continuamente cangiante, ricco d'ombre e di sfumature quant'altri mai, operante sulla mutevole realtà politica del paese e delle forze in contrasto; alla stessa stregua di chi, come il Maynicr*2) vor­rebbe, dopo il 18 Fruttidoro, rappresentarci il quadro di un Direttorio domi­nato da un triumvirato composto da Reubell, Barras e La Revcllière-Lépcaux, conservante fino al 1799 une incontestable unite de vucs et de conduite . È vero che il primo colpo di Stato nasce dall'incontro e dall'alleanza tra i succitati membri del Direttorio contro la minaccia dell'ala moderata rappre­sentata da Carnot e da Barthélemy; ma è anche vero che questa alleanza è puramente strategica e contingente e non è fondata su una profonda e comple­ta identità di vedute e di programmi e su una intesa effettiva e concordata intorno ai molti problemi, d'ogni ordine e grado, che il 18 Fruttidoro aveva posto automaticamente sul tappeto. Essa attinge unicamente la sua validità dalla particolare situazione del momento e dal prevalere soltanto di determi­nati interessi comuni, pronta ad essere messa in discussione, o a spezzarsi, al venir meno delle circostanze che l'avevano provocata o favorita, o al sor­gere all'orizzonte di nuovi inevitabili contrasti sul terreno interno od esterno, o militare, ch'erano nella natura stessa delle cose o degli uomini e della loro diversa provenienza ed esperienza politica, com'era pronta a ricostituirsi nuo­vamente su altre basi e con una maggioranza diversa a seconda del momento e dell'opportunità, di fronte al sopraggiungere di nuovi contrasti, o al deter­minarsi di un clima politico diverso. In un Direttorio rivoluzionario per istinto e antirivoluzionario per necessità, dilaniato da profondi conflitti interni, in balìa di forze in perenne movimento, com'è quello che dall'8 settembre 1797 governa la Francia, il compromesso è la legge dominante; e dove il compro­messo regna, non ci può essere nò identità e sincerità d'intenti, né linearità di condotta politica. Le contraddizioni di cui é piena tutta la storia del Diret-
J) Cfr. il Journal ita homnm libres del 3 vendéraiaire YJ (2* settembre 1797) e 3 plovlfae (22 gennaio n98)l'Indépmàontdel 14pluvifise VI (2 febbraio 1798)e23 ventose (13 marzo 1798); la Sentinella del 1 vtradéuuaire VI (22 settembre 1798); la Clvfdu Cabinet dea SouoerainM del 26 fructidor V (12 settembre 1797); l'Ami dea Loìs, di Poultier, del 1 jour complémentake V (17 settembre 1797). Cfr. anche, A. EsprTAUBii, op. oit,, pp. 143-147; A. MATBIBZ, LA Directoire. pp. 339-344.
a) A. MEYjrTJBB, op. eit.p II tf* 2.