Rassegna storica del Risorgimento

REPUBBLICA BATAVA 1795-1806; REPUBBLICA CISALPINA 1797-1799 --
anno <1966>   pagina <18>
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18 Carlo Zughi
che il Reuln'U in una conversazione che nel 1802 ebbe con Napoleone; ) e la sua testimonianza, proveniente da un collega nel Direttorio, ha un peso che non può essere sottovalutato. Non è improbabile, però, che successivamente, come lasciano credere alcune testimonianze d'informatori britannici, z> si sia convertito, od abbia attenuato la sua intransigenza, tanto più se si considera che l'affermazione del Reubell sembra riferirsi esclusivamente al 18 Frutti" doro. Sui sentimenti di quest'ultimo, le sue dichiarazioni al Primo Console, avvalorate dalle testimonianze dei contemporanei, non possono lasciare dub­bi al riguardo.3) Altrettanto dobbiamo dire di Barras, che in tutte le combi­nazioni e negli intrighi contro la costituzione è indicato come uno dei promo­tori, se non l'istigatore principale, per suoi occulti interessi. Più difficile, per mancanza di elementi, valutare la posizione di Merlin de Donai; ma se si con­sidera ch'egli fu la mente giuridica per eccellenza del Direttorio, abilissimo nelFescogitarc pretesti e giustificazioni per varare i provvedimenti e le misure più anticostituzionali (come il primo colpo di Stato nella Cisalpina e la riforma Trouvé dimostrano) e che tutte le nuove carte costituzionali imposte alle re­pùbbliche vassallo nell'anno VI portano la sua firma, o furono redatte sotto la sua influenza, o da lui revisionate, non si è lontano dal vero attribuendogli una parte di primo piano nei progetti di revisione. Fin dai primi giorni dei colpo di Stato del 22 Ftoréal un rapporto segreto a Luigi XVIII gli attribuisce il proposito di abolire il Corpo Legislativo e di riunire tutti i poteri in una Con­venzione fiancheggiata da una corona di clubs ausiliari. Secondo l'informa­tore, però, il progetto, appoggiato dal La Revellière, avrebbe incontrato la decisa opposizione di Barras, che poteva contare sull'adesione degli altri colleghi.4) Circa la posizione di Francois de Neufchàteau sembra ch'essa fosse più vicina a Reubell che a Merlin de Douai, e in quanto a Treilhard le testimonianze che abbiamo tendono a presentarlo dapprima come indeciso tra due schie-
*) La conversazione Reubell-Bonaparte ebbe luogo il 22 febbraio 1802. li testo, pro­veniente da un documento inedito di Victorien Sardou, fu pubblicato dà Francois Musson, sotto il titolo: Reubell et Bonaparte (1802). Conversalion de Rettiteli avec le Premier Consul, fa 3 ventóse an XI, in Convelle Revue Retrospettive, IX (1904), pp. 361413. La conversa­zione e stata in seguito riprodotta in parte nel volume di BERNARD NABONNE, La Diplo­mati* du Directoire et Bonaparte, Paris, 1951, pp. 199-206 (particolarmente a p. 203). Glìr, anebe. LA. REVELLIÈRE-LÉPEAUX, Mémoires, II, pp. 151-152.
*) MALLET DO PAI*, op. oit., II, p. 349: dispaccio del 6 ottobre 1797; J. GOPECHOT, Le Directoire vu de Londres, p. 44: bollettino del 5 ottobre 1798.
') Nella conversazione con Bonaparte del 1802 il Reubell è esplicito al riguardo: S'il n'uvait dépendu que de moi, j'nurais certamement lente de consolider le gouverne-menfc: F. MASON, art. cit.; A. MATHTEZ, Le Directoire, p. 853; J. GODECHOT, Le Directoire vu de Londra, p. 44.
*> A. ESPITA I,I KH , op. ni., j.ji. 32-33. Cfr. anche, IL GUYQT, Du Directoire au Cpnsulat. Le transitionti, in Revue Hietorique, CXI (.1912), pp. 1-31 (particolarmente, p. 17, 21-22). Sull'esistenza di un rondi ito Merlin-Barra* aliti meta del 1798 si veda il bollettino inglese del 13 agosto, in J. GOIJECIIOT, LO Directoire vu de Londfes, {> 36.