Rassegna storica del Risorgimento
REPUBBLICA BATAVA 1795-1806; REPUBBLICA CISALPINA 1797-1799 --
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1966
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Democrazia direttoriale e autoritarismo consolare 31
gvais : 9 nel '98, al contrario, più che un alleato o un compagno di viaggio col quale spartire il potere, Sieyès cerca uno strumento della sua insofferenza e del suo odio contro la costituzione dell'anno IJke l'inefficienza del Direttorio; meglio ancora, un esecutore d'ordini, o quasi, da imbrigliare al momento opportuno o da tacitare, comunque, con la minima spesa possibile. Corazzato d'orgoglio e di dottrina giuridica, intende riserbare esclusivamente a sé l'organizzazione della nuova repubblica e dei suoi istituti e fare dell'esercito un mezzo di governo, senza sottostare, però, né ai suoi arbitri, né all'ambizione dei suoi generali.2) In ambedue i casi Sieyès vuole giuncare d'astuzia rovesciando a suo esclusivo profitto i vantaggi dell'operazione; in realtà finisce per cadere prigioniero del suo stesso giuoco e, quel cb'è più grave, per essere battuto dall'avversario con le sue stesse armi e proprio sul suo stesso terreno. È chiaro fin dal primo momento che sottovaluta la capacità offensiva e l'ambizione di Bonaparte, come sopravaluta le sue forze e la sua abilità di manovriere. Sospinti l'uno verso l'altro da una comune insoddisfazione e da una apparente identità di valutazione del momento politico, la loro intesa, nel '98, non dovette andare oltre un generico apprezzamento della situazione e dei fini da raggiungere più che sui mezzi da impiegare;3) né, troppo preoccupati a tessere le fila delle loro particolari combinazioni, si sforzarono di comprendersi più a fondo e di penetrare, e quindi di superare, i motivi di dissenso che li dividevano. Forse ambedue lo giudicarono superfluo o imbarazzante; forse, non è improbabile, nelle strette del momento, o nel precipitare degli avvenimenti, mancò il tempo o l'opportunità per farlo. Una cosa è certa: che se Sieyès s'illude, Bonaparte fin dal suo ritorno da Rastadt ha gli occhi ben aperti e non è disposto a cavare le castagne dal fuoco per lui. Quando nel *99 si ritrovano il generale ha già lasciato dietro di sé, come cosa morta, . les niaiseries métaphy-sjques dell'ex-abate 4) e non attende che l'occasione propizia per tentare la grande avventura. E doveva proprio essere Sieyès, il profeta dell'individualismo, ad offrirgliela su un vassoio d'argento.
CABLO ZAGHI (continua)
3) LAS CASES, op. cit., Il, p. 6.
?) C'étoit réeliemcnt Sieyès et les civile qui agissoient, dirà Napoleone al gran maresciallo Bertrand a Sant'Elena il 10 gennaio 1821, ricordando gli avvenimenti del 18 Brumaio; je n'étoit que leur ogent. L'événement n'a pas toame tout à fait cornine ils Fespéraient. J*en ai recueilii Ics fruita, mais je n'étais pas alors le personnage principili: General BERTRAND, Cattura de Sainto-MSlène, IH, p. 33.
*) II 1 ventoso VII (19 febbraio 1799) Jean Debry scriveva a Giuseppe Bonaparte da Rastadt: Votre frèreme disoit que Sieyès voyait mieux le but que les raoyens: P. BASITO, op. ci*., P 198.
4} L'espressione è ài Napoleone in un colloquio con il Las Cascs a Sant'Elena del S loglio 1816: LAS CASE, op. cit., II, p. 6. Sulle origini dell'autoritarismo consolare ed imperiale e sull'influenza del pensiero di Sieyès su Napoleone, cfr. nuche, Fn. PIETRI, Napolfion et te Parìement ou Ut Dittatura enchatnie, Paris, 1955, pi 34 sgg.; F. PONTEU,, Napoléon V et VorganùaUon autorùain de la Franco, Paris, 1956, p. 20 sgg.